Milano ospita, in questi primi mesi del 2019, uno degli eventi culturali più rilevanti al livello nazionale ed internazionale: la mostra Antonello da Messina
La retrospettiva, allestita nella suggestiva cornice di Palazzo Reale, sarà visitabile dal 21 febbraio al 2 giugno e rappresenta il risultato della collaborazione tra la Regione Sicilia e Il Comune di Milano – Cultura con la produzione di Palazzo Reale e MondoMostre Skira, che pubblica anche il catalogo della mostra, e la curatela di Giovanni Carlo Federico Villa. Poche opere ci rimangono del geniale talento del grande pittore siciliano Antonello da Messina (1430-1479), fortunatamente sopravvissute alla furia degli elementi e all’incuria dell’uomo. Quelle giunte fino a noi sono ormai disperse in varie istituzioni museali in Italia e all’estero, avendo subito alcune pesanti restauri mentre altre sono pressoché intatte.
All’interno della mostra sono esposte 19 opere del grande Maestro su 35 della sua autografia, grazie alla collaborazione fornita da molte istituzioni, italiane e internazionali: da Palazzo Abatellis di Palermo provengono l’Annunciata (1475 circa) una vera e propria icona, uno dei più grandi capolavori del Quattrocento italiano, che rappresenta la sintesi di tutta l’arte di Antonello, con lo sguardo e il gesto della Vergine rivolti alla presenza misteriosa che si è manifestata, Sant’Agostino (1472 – 1473), San Girolamo (1472 – 1473) e San Gregorio Magno (1470 – 1475) probabilmente appartenenti al Polittico dei Dottori della Chiesa; dalla Fondazione Culturale Mandralisca di Cefalù proviene il celebre Ritratto d’uomo (1465 – 1476) meglio noto come “ignoto marinaio”, caratterizzato dal suo enigmatico sorriso e utilizzato come sportello di un mobiletto di farmacia.
Il Museo degli Uffizi ha concesso il magnifico trittico, di sopraffina qualità pittorica, con la Madonna con bambino, Il San Giovanni Battista e il San Benedetto; la Pinacoteca Malaspina di Pavia ha prestato Il Ritratto d’uomo (1468 – 1470) il ritratto di giovane gentiluomo che per lungo tempo fu considerato un autoritratto di Antonello e che rappresenta a pieno, soprattutto per l’ironia che traspare dall’atteggiamento del giovane, lo spirito antonelliano. Dal Collegio degli Alberoni di Piacenza proviene il celeberrimo Ecce Homo (Cristo alla colonna) (1473 – 76), dalla Galleria Borghese di Roma Il Ritratto d’uomo (Michele Vianello) (1475 – 1476), il Cristo in Pietà sorretto da tre angeli (1474 – 1476 circa) dal Museo Correr di Venezia e dal Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino il Ritratto d’uomo (Ritratto Trivulzio) (1476).
Un altro capolavoro è rappresentato dal San Girolamo nello studio (1474 – 1475) in cui ispirazioni classiche si mescolano a dettagli fiamminghi in una perfetta armonia, proveniente dalla National Gallery di Londra. Dal Museo Nazionale Brukenthal di Sibiu in Romania proviene la Crocifissione (1460 circa), dal Philadelphia Museum of Art è giunto il Ritratto di Giovane (1474), dalla National Gallery di Washington La Madonna con Bambino (1475 circa) e il Ritratto di Giovane Uomo (1478) dal Museo Statale di Berlino.
La Madonna con bambino (1480) opera del figlio di Antonello, Jacobello che faceva parte della bottega paterna, eseguita un anno dopo la morte del padre, proveniente dell’Accademia Carrara di Bergamo conclude la sezione dedicata al grande Maestro.
Si passa poi ad un altro settore dedicato a ricostruire le vicende della pala di San Cassiano considerato il testo fondamentale per la storia dell’arte italiana.
A guidarci alla scoperta di Antonello da Messina e dei suoi capolavori è Giovan Battista Cavalcaselle, il grande storico dell’arte che, attraverso i suoi taccuini e i suoi disegni, ci fa comprendere in toto i meriti di uno dei padri della storia dell’arte occidentale e l’eccezionalità di tale figura. Fanno parte della mostra 19 disegni di cui 7 taccuini e 12 fogli, alcuni su doppia pagina, con la ricostruzione che lo storico fece del primo catalogo di Antonello, provenienti dalla Biblioteca Marciana di Venezia.
Abbiamo avuto il privilegio di poter visitare una delle mostre più affascinanti ed uniche degli ultimi anni, di contemplare la maestria di Antonello da Messina, di percepirne il genio attraverso la sua tecnica pittorica costituita dalle infinite stesure dei colori mutuata dai fiamminghi e magistralmente giustapposta alle influenze venete rielaborando il tutto in una miscellanea ed uno stile mediterraneo di incommensurabile bellezza e unicità. Vi consigliamo di non perdere questa mostra straordinariamente ricca e rigorosa dedicata a questo meraviglioso artista italiano fattosi genio della pittura universale. Se voleste approfondire la conoscenza della vita, delle opere e della tecnica pittorica di Antonello da Messina o semplicemente continuare a godere di tanta bellezza vi consigliamo la lettura del catalogo che SKIRA dedica alla mostra, un libro contenente una sezione con tutte le immagini delle opere esistenti e riconosciute di Antonello, una Sezione storico artistica corredata da quattro saggi dedicati all’artista e una sezione composta da cinque testi letterari e per finire la sezione Apparati con Biografia e Bibliografia Ragionata.