In questo stesso giorno, 16 febbraio, di ben 38 anni fa, nasceva quello che sarebbe diventato una delle leggende del motociclismo mondiale: Valentino Rossi che da oltre 20 anni ci fa sognare ed emozionare in sella alle sue moto!
Un autentico incantatore, che come nessun altro riesce ad addomesticare i suoi bolidi facendoci tremare e sobbalzare ogni week end ad ogni sorpasso, ad ogni apertura di gas, ad ogni staccata. Perché lui è Velocità.
E proprio con Io sono velocità, esordisce in un famoso cartone animato il protagonista, un auto da corsa.
Deve essere una malattia, questa velocità. Qualcosa che si eredita anche, di padre in figlio e che contagia tra amici.
Il rumore dei motori, la puzza di benzina, le gomme e per chi va su due ruote quel rapporto tra gravità e forza centrifuga, trazione e limite, paura e follia.
Aggiungi a tutto questo una faccia pulita da furbetto, un carattere estroverso ed un parlantina niente male ed il mix è perfetto.
Questo ragazzino sfrontato col numero 46 che agli esordi rompe gli schemi, disturba il regno di un certo Max, nel tempo in cui il dominio degli italiani tra le due ruote era insormontabile.
Ma chi si crede di essere? The Doctor? E i festeggiamenti irriverenti a cui ci sottopone dopo ogni vittoria!
Neanche volendo però si riesce ad odiarlo, sportivamente parlando.
Se c’è qualcuno che ha reso ancora più spettacolo il circo del Motomondiale, sfruttando la sua fantasia, la complicità dei vecchi amici e tutti i mezzi di comunicazione di massa e le loro evoluzioni, quel qualcuno è Valentino Rossi.
Il tutto senza parlare della parte tecnica, sportiva e agonistica.
Questi ragazzini magri, ingobbiti da tute e scafandri di protezione e dinoccolati per il peso del casco, ma così forti e potenti, agili e grintosi in sella alla loro moto.
Dalla 125 alla moto Gp, l’evoluzione l’ha vissuta tutta e in tutte le fasi di crescita ha vinto. Eccome se ha vinto! Potremmo fare un collage infinito di derapate, sorpassi impossibili, cadute scampate, staccate e duelli infiniti e solo a parlarne sale l’adrenalina.
Nove mondiali vinti, più di trecento gare disputate e la rincorsa al più grande di tutti, il mito di Agostini.
Da tanti anni non vince un mondiale però, ma non molla e quest’anno si riparte con una Yamaha tutta nuova, un nuovo compagno di scuderia e tanti altri campioni da battere.
Passa il tempo, cadono gli amici a volte, nascono nuovi campioni e nuove lepri da rincorrere, tanti spagnoli ed ogni volta sembra che il nuovo rampollo sia irraggiungibile.
Ma lui c’è e ci sarà ancora, orgoglio italiano comunque.
Alla fine è un gioco, è uno sport, magari è la vita e tutto ciò che comporta, alti e bassi, sogni e delusioni, partenze ed arrivi, sorpassi e cadute, tutto per potersi sentire ancora vivi. Non mollare.
Qualsiasi cosa succeda, tu corri e non ti fermare.
Velocità. Sono velocità.