Sarà visitabile fino all’8 settembre 2019 presso la prestigiosa sede del MUDEC a Milano la mostra Roy Lichtenstein – Multiple Visions.
Il museo dedica, ad uno degli esponenti di maggior spicco dell’estetica pop, una retrospettiva che si propone di rileggere in chiave inedita la figura di Roy Lichtenstein, il cui stile particolare e inconfondibile influenza, ancora oggi, il mondo dell’arte, del design e della moda.
In questa mostra il lavoro di Lichtenstein, che ha alla base la fascinazione per la “forma stampata” e che nella sua pittura si attua partendo da una copia trasformata poi in un originale, viene presentato nel processo inverso, partendo cioè da un’idea originale per giungere poi a una copia moltiplicata.
Ci viene mostrato, attraverso una carrellata sui generi e temi cari all’artista, il processo di decostruzione e ricostruzione dell’immagine e l’elaborazione in chiave pop degli elementi delle diverse culture presenti nelle sue opere.
Partendo dalla storia della nascita degli Stati Uniti e l’epopea del Far West, passando per i vernacoli e l’arte dei Nativi Americani, continuando con la cultura pop attestatasi grazie all’espansione economica mondiale del secondo dopoguerra, per giungere alle avanguardie europee e allo spirito contemplativo dei paesaggi d’Oriente, viene evidenziato il processo evolutivo presente nell’arte di Roy Lichtenstein in rapporto alla riproducibilità meccanica dell’opera, raccontandone però le varie interpretazioni e rappresentazioni attraverso la forma dei differenti soggetti presi in esame.
La mostra, a cura di Gianni Mercurio, è composta da cento opere dell’artista comprendenti prints, sculture, arazzi e editions, video e fotografie che provengono da musei prestigiosi e istituzioni internazionali, da collezioni private europee e americane.
Il percorso espositivo è suddiviso in otto sezioni tematiche: storia e vernacoli, oggetti, mirrors, interiors, action comics, figura femminile, paesaggi, astrazione.
Nella sezione storia e vernacoli, l’artista pone l’accento su una reinterpretazione del passato in chiave contemporanea, passando da Picasso, Klee, Ernst per risalire fino al Medioevo.
Nella sezione oggetti invece viene esaltata la poetica dell’oggetto, l’arte viene vista come specchio della società e Lichtenstein adotta l’uso della stesura piatta del colore e del reticolato fumettistico.
In MIRRRORS invece lo specchio appare come oggetto – non oggetto, in quanto non riflettendo perde la sua funzione fino a diventare un oggetto astratto; lo stesso concetto prosegue nella sezione INTERIORS dove vi sono continue autocitazioni.
In action comics troviamo il principale tema di riconoscibilità, il fumetto, che però l’artista utilizzerà per pochi anni. Proseguendo troviamo la sezione figura femminile la cui evoluzione corrisponde al cambiamento della figura della donna nella società americana, da casalinga felice a paladina femminista giungendo agli Anni Novanta con i seducenti nudi. Troviamo inoltre la contrapposizione tra il sentimentalismo femminile e le immagini maschili raffiguranti guerra e violenza.
Nella sezione paesaggi, troviamo Lichtenstein alle prese con la sperimentazione dei materiali, in particolare il Row Lux, una plastica lenticolare che ricorda le forme del puntinato Ben Day e da l’idea di movimento.
La mostra si conclude con la sezione astrazione dove l’artista si cimenta con una personalissima esplorazione di questo genere pittorico rivisitando i maestri del Novecento e anticipando il Postmodernismo arrivando a decostruire le avanguardie.
Non perdete l’occasione di visitare questa splendida retrospettiva e di ammirare le eccezionali opere di Roy Lichtenstein, correte al MUDEC non rimarrete delusi!