Recensione di Eredi, terzo album di inediti della rock band toscana RHUMORNERO: un disequilibrio sognante, dove grunge e metal si contengono in melodie italiane classiche
Dopo “Umorismi neri” del 2008 e “Il cimitero dei semplici” del 2011, è uscito da qualche mese il terzo album di inediti della band toscana RHUMORNERO: “Eredi“.
Album anticipato a Marzo 2015 dal singolo “L’Equilibrio” entrato nella programmazione di Virgin Radio e di altre 400 web radio italiane ed estere, conquista in pochi mesi il quarto posto nella classifica “Virgin Rock 20” di Virgin ed irrompe anche in quella EARONE dei 200 brani più trasmessi dalle radio italiane, scalando in una settimana 106 posizioni.
La voce sfuggente di Carlo De Boni, le chitarre, la sua, e quella di Ettore Carloni, la batteria di Luca Guidi ed il basso di Lorenzo Carpita. Questi sono i RHUMORNERO, ed “Eredi” nasce dall’incontro con il produttore Pietro Foresti, capace di fondere l’aria quasi strafottente del gruppo con l’efficacia del messaggio mediatico e social, oggetto stesso dei testi dell’album.
“Siamo dentro ad allucinazioni…” cantano i RHUMORNERO, e sembra di essere sotto bombardamento, in piena guerra, come greggi in movimento involontario. L’album “Eredi” porta con sè il titolo della prima traccia, “Metalli pesanti”, nello stile rock duro, con chitarre sempre disturbate e giri di basso incalzanti. Spietati e cinici nella melodia, claustrofobica e ripetitiva, graffiante e pronta af esplodere in mille ritornelli accattivanti. Parole figlie di un mondo futuristico a volte, ma presente nei concetti di rifiuto della società e del tempo attuale, alla ricerca de “L’equilibrio” possibile solo se ritrovato con se stesso.
La guerra, l’economia fatta di armi e controllo. Sembra di svegliarsi di colpo e scoprire tutto questo, ricordando a tratti il passato, quando ancora si viveva, si sognava cullandosi nel “vento dell’immortalità”.
“Maschere” per ogni cosa, in un mondo deludente forse e fatto di sentieri già scritti, una farsa che ci aspetta fuori dalle quattro mura.
La noia di questa società, l’omologazione della comunicazione e dei social, che i nostri genitori hanno visto nascere e lasciano oggi a noi, gli “Eredi”, si esprime ironicamente in “Last Christmas (non si sentirà)”, nata per Virgin Radio, emittente che li ospita spesso. Stanchi di questa routine si affidano a Virgin sperando non cada nel tranello che ogni Natale costringe noi tutti ad ascoltare la canzone del compianto George Micheal.
Insomma tirando le somme il lavoro dei RHUMORNERO, si presenta come un disequilibrio sognante, dove lo stile grunge e metal si contiene in melodie italiane classiche. Poi arriva l’equilibrio e tutto sembra ripartire. Tutto può ricominciare. Perché questo è rock italiano, vero come la storia dei primi gruppi estremi interpreti di questo stile inesplorato che anno dopo anno si perfeziona e riparte… e oggi lo fa con “Eredi” dei RHUMORNERO.