In una cornice incantevole per il secondo anno consecutivo l’Italia del volley maschile regala al suo pubblico una vittoria sotto il cielo aperto di Roma.
I ragazzi di Berruto si impongono contro il fortissimo Brasile in una partita valida per la qualificazione per la Final Six della World League di Rio 2015, che si giocherà dal 14 al 19 luglio.
“Roma si tinge d’azzurro” è lo slogan delle magliette che gli oltre 11 mila del Foro Italico hanno sventolato durante l’inno nazionale, regalandosi un’emozione azzurra unica.
La partita non poteva essere da meno e quasi come se l’atmosfera lo imponesse abbiamo assistito ad un film: tanti colpi di scena, interminabili video check con tanto di proteste verso gli arbitri, a seguito dei quali i fischi si sono fatti così assordanti da farci ringraziare che l’impianto fosse all’aperto, cosa alquanto strana per il volley.
La particolarità della location deve aver spiazzato anche i giocatori, tanto che il primo punto è il risultato di una serie imbarazzante di indecisioni. Ma è durata solo un attimo, poi l’alternarsi di colpi, muri, recuperi e lo schiocco potente del palmo della mano sul pallone hanno trasportato tutti, dai giocatori al pubblico, in una strana dimensione che si è conclusa al tie-break, tiratissimo, dove Vettori è riuscito ad annullare il match point Brasile con un ace!
Il primo set vede l’Italia che insegue, complice la non incisività iniziale e la prevedibilità di Travica, che si riprenderà nel corso del match. Ma la rimonta si completa con il 26 a 24 per gli azzurri. Il secondo lo prenota subito il Brasile e le difficoltà di Vettori trascinano la squadra in basso. La partita scivola via in alternanza fino al quinto set, con il pubblico che via via diventa protagonista, con tanto di karaoke collettivo al canto di “Azzurro” di Celentano.
Ma la partita diventa protagonista per il susseguirsi di emozioni, del punto a punto, delle giocate di Wallace, Lanza, Zaytsev e Vettori. Una vittoria sofferta ed emozionante, fino all’ultimo punto, fino al 16-14 per noi.
I protagonisti non disdegnano parole e saluti al pubblico e per Berruto si tratta di una vittoria importante, di carattere per una formazione che sta trovando la strada giusta e punta diretta all’obiettivo della fase finale. Alla fine anche Zaytsev, acclamato per tutta la gara, saluta il pubblico del Foro, lui che anni fa era il secondo alzatore della M Roma e che oggi si ritrova a trascinare la nazionale come martello, mentre nel club è un potentissimo opposto. Questi ragazzi sanno anche parlare, in uno sport che porta bambini e ragazzi allo stadio, dove chi vince riceve l’applauso dello sconfitto, dove si ammira e si applaude anche il colpo dell’avversario, dove si gioca, ci si allena, si suda, in un mondo, quello del volley, che non ha bisogno di pubblicità e di proclami televisivi per riempire un palazzetto e per continuare a coltivare la passione, il sudore, la voglia di giocare, che trascina migliaia di ragazzi e ragazze, di mamme e papà, di società arrampicate tra le disponibilità di palestre e scuole reticenti, a non rinunciare a tutto questo, senza fazioni esasperate e inutili violenze. Un luogo d’incontro, un mondo vero e proprio dove non mancano leggende e abitudini, scaramanzie e tecnica, tattica e regole, paste e odori forti. pizze e urla distintive.
Un mondo si, o semplicemente: uno sport.