Trama, trailer e recensione in anteprima di Stanlio e Ollio, il film biografico sul leggendario duo comico Laurel e Hardy al cinema dal 1° maggio distribuito da Lucky Red

Stanlio e Ollio trama trailer e recensioneMalinconico e delicato, Stanlio e Ollio celebra due leggende della comicità come Stan Laurel e Oliver Hardy. La sola idea di portare sul grande schermo la storia della più famosa coppia comica che il mondo abbia mai avuto sembrerebbe una pazzia vera e propria. Impossibile ridare vita ai due attori senza rischiare di riuscire scimmiottare due personaggi così particolari. Ma quella di Jeff Pope (il pluripremiato sceneggiatore di “Philomena”), che ha firmato la sceneggiatura, e di Jon S. Baird (il regista di “Filth”e “Babylon”), che ha diretto la pellicola, è una scommessa vinta – Stanlio e Ollio è un film coinvolgente, fin dalle prime battute, che omaggia Stan Laurel e Oliver Hardy in modo egregio.

Dopo la tappa alla Festa del cinema di Roma, dove è stato accolto con un’ovazione di pubblico e molto apprezzato dalla critica, il 1° maggio il film arriva al cinema distribuito in Italia da Lucky Red.  Diretto da Jon S. Baird e interpretato da Steve Coogan (Stanlio) e John C. Reilly (Ollio) (candidato al Golden Globe come miglior attore protagonista) il film celebra il profondo legame che ha unito per tutta la vita il duo comico più amato al mondo.

È la prima volta che la storia di Laurel e Hardy arriva sul grande schermo. E lo fa non con un biopic tradizionale, bensì il racconto di un’amicizia durata una vita, che si posiziona storicamente nel momento del declino, quando il successo e l’integrità fisica sono lontani ricordi, che lasciano spazio ai problemi di salute e agli ultimi applausi.

Infatti Stanlio e Ollio inizia a Los Angeles, in California, con un piano sequenza: è il 1937, e Stan Laurel e Oliver Hardy, che oltre ad essere una coppia comica, la più famosa del momento, sono anche amici, parlano di fatti personali e non solo. A Stan è scaduto il contratto, e chiedendo l’appoggio del compare intende rivendicare, per il nuovo, una percentuale sugli introiti dei film, come fa Charlie Chaplin, come fa Buster Keaton; nonostante Oliver non sia convinto, Stan tiene fede al proposito, ma il produttore gli dà il benservito.

Con uno stacco si passa al 1953 nella parte finale della carriera del famoso duo comico: Stan & Ollie, per il pubblico, sono dei grandi che appartengono al passato. I due attori, tornati a Newcastle in Inghilterra, decidono di tornare in pista partendo dal teatro e con l’obiettivo di fare successivamente un nuovo film insieme, se e quando il produttore con cui ne hanno parlato troverà i finanziamenti. Nonostante l’età che avanza, la loro epoca d’oro come i re della commedia hollywoodiana alle spalle e un bel po’ di difficoltà, il grande affetto reciproco e la passione per lo spettacolo che li lega, li aiuterà a superare ogni cosa e a regalare al pubblico un degno commiato. Si trovano così ad affrontare la pressione di un programma frenetico ma con il supporto delle loro mogli Ida Kitaeva Laurel (Nina Arianda) e Lucille Hardy (Shirley Henderson), che sono un formidabile duo a sé stante, grazie all’amore che hanno per la recitazione e la stima che nutrono l’un per l’altro la coppia Stanlio e Ollio resistono e si assicureranno il loro posto nella storia del cinema e della commedia.

Stanlio e Ollio racconta molto più del sodalizio artistico di due icone della comicità. Linfa del film è la storia di due grandi amici che hanno vissuto insieme qualcosa di molto speciale riuscendo a creare, in più di 30 anni di carriera, una vera e propria magia per cui ancora oggi sono apprezzati da un pubblico di tutte le età.

Un film che mette in luce la personalità dei due uomini fino a svelare il segreto del loro immenso e imperituro successo: l’essersi voluti molto bene. 

Quello che Baird offre al pubblico è l’affresco di un’amicizia talmente grande da poter essere definita vero amore, non dato certo da un interesse fisico, essendo entrambi attratti dal gentil sesso, ma non per questo meno intenso.

Il film che si incentra sulla relazione umana intercorsa tra Laurel e Hardy, filtrata attraverso il ricordo di quello che è stato il loro genio ed il loro contributo all’arte comica a livello artistico, le scenette improvvisate (alla reception di un albergo come per la strada), così come gli screzi seguiti al riemergere dei fantasmi legati alla fine del vecchio sodalizio, o le difficoltà e le scelte sempre condivise in base alle condizioni di salute incerte di Oliver (con un ginocchio in disordine e il cuore debole) sottolinea  lo spirito  naif e genuino di un’amicizia tenera e vera.

Steve Coogan e John C. Reilly vestono mirabilmente i panni di Stan e Babe, incarnando alla perfezione quei dettagli nel camminare, quei gesti, quegli sguardi, quell’eloquio, che hanno reso i loro personaggi famosi e amati in ogni dove. Il lavoro fatto dai due interpreti è stato notevole, grazie anche al make-up e ai costumi hanno letteralmente riportato in vita i due comici.

La narrazione è il frutto di un’appassionata ricerca da parte di Pope tra documenti, foto, filmati e libri, essendo lui stesso rimasto incantato dal lavoro dei due attori. Durante la preparazione del film sono stati sentiti anche numerosi contenuti audio, molti dei quali riservati, registrazioni delle telefonate ricevute da Stan negli ultimi anni di vita, che hanno dato un contributo determinante per la costruzione della finzione cinematografica. La pellicola aggiunge al lavoro di ricerca quel pizzico di fantasia necessaria per riempire i vuoti, in modo certo coerente col vissuto dei due.

Sullo schermo le immagini scorrono veloci, fondendo gag a vita quotidiana, nella quale si è scelto di far permanere quell’ironia che caratterizzava la coppia sullo schermo, così la sceneggiatura intesse un’abile tela in cui molti momenti personali riportano a un film, a una battuta, omaggiando i due artisti per vie parallele. Il risultato è una storia divertente, appassionante, carica di sentimento, una vera gioia per i fan del duo, e allo stesso tempo perfettamente godibile narrativamente anche da chi di Stan e Babe sa poco e niente.

Ogni scena, ogni battuta, è un gesto d’affetto per queste star del passato tanto amate dal pubblico e tanti sono i club ed i musei che oggi li ricordano.

La pellicola di Baird ci restituisce i due beniamini nella loro fragilità, quando l’epoca d’oro è ormai finita, sovrapponendo gli uomini agli artisti, per meglio delineare caratteri e dinamiche emozionali.

Stanlio e Ollio è un bel film, ogni comparto è determinante per la sua riuscita, musica, scenografia, costumi, regia, recitazione e lo splendido script, che rende onore a due mostri sacri, che non smetteremo mai di ringraziare per quella comicità sana e leggera, che ha allietato tanti di noi.

Reilly e Coogan, che in 90 minuti di film omaggiano gli originali Laurel e Hardy con alcune loro memorabili gag, emozionano attraverso un semplice sguardo, con flebili gesti d’affetto, facendoli riemergere con grazia da quel crepuscolo che li aveva inghiottiti. Nostalgico ed emotivamente potente, soprattutto nella seconda parte che vede entrambi avvicinarsi alla fine, Stanlio e Ollio è un piccolo, commovente e al tempo stesso dolce viaggio in un’amicizia che ha scritto un’enorme e indelebile pagina nella Storia del Cinema.

Quello diretto da Baird è un malinconico omaggio ad un Cinema che non esiste più da tempo, completamente affidatosi al carisma e al trasformismo di due attori in stato di grazia. John C. Reilly, straordinariamente ‘ingrassato’ grazie al trucco pur di diventare Oliver, e Steve Coogan, eccezionale nel replicare mimica e portamento di Stan, sono magnetici, clamorosamente credibili. L’alchimia tra i due attori incanta, emoziona, perché Stanlio e Ollio sembrano essere tornati in vita.