Torna Francesco Paolantoni insieme a Adelmo Togliani, Giuseppe Di Giorgio e Alessandro Carvaruso con uno spot per la nuova edizione della campagna sulla salute della prostata per invitare gli uomini a sfidare i tabù e non ritardare i controlli

Qui Pro Quo Salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzioneTabù, reticenze, imbarazzi sono ancora oggi i maggiori ostacoli all’attenzione alla salute urogenitale maschile e alla prevenzione delle patologie prostatiche. Il cancro della prostata è la neoplasia più diagnosticata tra gli uomini sopra i 50 anni, con oltre 36.000 nuovi casi nel 2020 (I numeri del cancro in Italia, Edizione 2020) e 473.000 in Europa (Globocan, 2020 da European Urological Association 2021). In Italia il numero di uomini che convivono con una diagnosi di tumore della prostata è pari a 564.000 (I numeri del cancro in Italia, Edizione 2020). Fattori di rischio, oltre all’età over 50, sono la familiarità e lo stile di vita.

Una diagnosi di cancro cambia la vita e le prospettive per il paziente, è fondamentale aiutare gli uomini adulti a superare barriere, tabù e resistenze su un tema che ci mette in forte imbarazzo e migliorare la bassa predisposizione a fare diagnosi precoce. La famiglia e la partner in particolare, rivestono un ruolo importantissimo per il paziente, spesso determinante nell’attivare il percorso diagnostico. La salute della prostata dovrebbe essere considerata una questione che investe globalmente la coppia, un avvenimento importante che deve essere condiviso da entrambi i partner. Informazione, condivisione e solidarietà sono fondamentali per una comunicazione efficace e di supporto psicologico per il paziente.

Condividere dei percorsi di prevenzione è fondamentale per stimolare delle riflessioni sul tema del tumore della prostata ed è questa la vera leva che nei prossimi anni ci aiuterà a combattere questa neoplasia. Purtroppo alla teoria non segue la pratica e quando si tratta di passare all’azione gli uomini italiani esitano, dopo i 40 anni appena il 25% si sottopone alla visita urologica.

A rivelare awareness e comportamenti degli uomini italiani sul tumore della prostata è un’indagine realizzata da Elma Research nell’ambito della seconda edizione di “QUI PRO QUO Salute della prostata: stop agli equivoci, sì alla prevenzione”, campagna promossa da Europa Uomo Italia Onlus e Fondazione ONDA – con il patrocinio di AIOM – SIU – SIURO – AIRO – AURO – FIMMG – FFO e con il contributo incondizionato di Astellas. Dall’indagine emergono dati ancora preoccupanti riguardo all’informazione e alla piena consapevolezza di come affrontare il problema.

E per rompere l’“omertà” tra gli uomini, ecco che torna la campagna di sensibilizzazione, QUI PRO QUO, che ha coinvolto nuovamente l’attore Francesco Paolantoni, già protagonista nella web sitcom della prima edizione della campagna.

Nel nuovo webspot Paolantoni and friends, si mostra saggio e consapevole, al punto di coinvolgere altri tre amici in un “brindisi di compleanno online” nel quale il regalo per il festeggiato neo-cinquantenne è… un esame per il dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico).

Afferma Maria Laura De Cristofaro, Presidente Europa Uomo Italia Onlus – Europa Uomo ha deciso di promuoverla per sensibilizzare tutta la popolazione, uomini e donne, sull’importanza della diagnosi precoce. È importante che la campagna sia ripartita in un periodo così difficile perché anche in questa emergenza è indispensabile continuare a non ritardare i controlli. Inoltre aggiunge che sarebbe un passo decisivo per l’informazione, inserire nel programma scolastico lezioni di anatomia e prevenzione per far sì che sin da bambini si possa aver coscienza del proprio corpo e del suo funzionamento. Molti dei nostri tabú derivano soltanto dalla scarsa conoscenza di noi stessi e dal timore inculcatoci sin da piccoli nell’affrontare argomenti come il sesso e gli organi ad esso connessi.

Prevenire è meglio che curare e oggi le nuove tecnologie non ci impediscono di farlo, gli unici a complicare le cose spesso siamo soltanto noi.

Per quanto riguarda gli approcci terapeutici invece, è emerso che la sorveglianza attiva è una strategia di trattamento differito alla quale sono candidati gli uomini con malattia a basso rischio, per i casi più complessi, l’avvento della chirurgia robotica ha consentito interventi sempre meno invasivi e rispettosi degli aspetti funzionali del paziente, quali la continenza urinaria e la potenza sessuale. Notevoli anche i progressi farmacologici ai quali si è accompagnato un miglioramento della sopravvivenza e della qualità della vita. La telemedicina in questo periodo che esclude il contatto fisico, si è rivelata fondamentale per gli interventi a distanza, ma tra le strategie terapeutiche che nell’ultimo ventennio hanno vissuto una vera e propria rivoluzione diventando uno dei pilastri nel trattamento del tumore della prostata, la radioterapia senza dubbio non ha confronti. Nel prossimo futuro sono previsti trattamenti personalizzati e la certezza che l’incidenza della malattia possa essere notevolmente ridotta.

Su prostataquiproquo.it lo spot e le informazioni sulla campagna