
Kenneth Branagh è Hercule Poirot in “Assassinio sul Nilo” (Photo courtesy of 20th Century Studios)
Sei anche tu, che stai leggendo questa recensione, uno di quelli che voleva risolvere indagini da piccolo come: “chi ha finito la Nutella?”, allora sarai felicissimo di poter esercitare al cinema le tue abilità di Detective con il nuovo caso dell’ispettore Poirot: “Assassino sul Nilo“.
Il rinomato personaggio creato dalla penna di Agatha Christie non riesce a scappare da un omicidio neanche quando vuole farsi i fatti suoi. Pronto a godersi una vacanza nelle desertiche lande faraoniche si trova a dover affrontare un nuovo caso. Più sfortunato di Fantozzi o più indesiderato di un uccello del malaugurio? La domanda non trova risposta facilmente, in ogni caso se lo vedessi nei paraggi provvederei ad allontanarmi in modo celere. Un matrimonio sfortunato, un vecchio amico ritrovato e la compagna morte saranno al fianco di Poirot in questa nuova avventura.
Kenneth Branagh (Hercule Poirot) decide di fare tutto lui, regia e protagonista, riuscendo a creare un film godibile nel primo ruolo e a confermare un’ottima interpretazione nel secondo. Un buon motivo per andare a vedere il film è sicuramente Gal Gadot che ci offre sia un’ottima prestazione attoriale, oltre alla sua bellezza non discutibile. Sono stato decisamente colpito anche da Emma Mackey (The end of the fu***ng world) che passa dal piccolo al grande schermo in modo più che dignitoso.

Armie Hammer e Gal Gadot (Photo by Rob Youngson © 2020 Twentieth Century Fox Film Corporation. All Rights Reserved).
Il film è assolutamente godibile, non un capolavoro, ma ottimo per passare una bella serata con gli amici. Unica pecca il colpevole è banale tanto quanto che il responsabile della fine della Nutella a casa mia fossi io. Però vi sfido sarà semplice anche per voi? Scopritelo da domani 10 febbraio al cinema con “Assassinio sul Nilo” distribuito da The Walt Disney Company Italia.