The Son trama, trailer e recensione del nuovo film con Hugh Jackman e Laura DernGrande attesa da parte del pubblico italiano per l’uscita odierna, 9 febbraio, nelle sale cinematografiche, di “The Son” il secondo film dello scrittore, commediografo, sceneggiatore e regista francese Florian Zeller.

La pellicola, presentata nella selezione ufficiale della 79° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, è tratta dall’opera teatrale “Les fils” dello stesso regista, che ne è anche sceneggiatore insieme a Christopher Hampton (clicca QUI per vedere il video della presentazione a Venezia).

Prodotta da CINÉ@, EMBANKMENT FILMS, FILM4, e SEE-SAW FILMS, è un’esclusiva per l’Italia LEONE FILM GROUP, distribuita da 01 DISTRIBUTION, ed interpretata da Hugh Jackman, Laura Dern, Vanessa Kirby, Zen McGrath, Hugh Quarshie e Sir Anthony Hopkins.

La storia narrata è quella di Nicholas, un diciassettenne che dopo due anni dal divorzio dei suoi genitori non regge più la convivenza forzata con la madre.

Il male di vivere che lo attanaglia è divenuto insostenibile e la sua unica via di fuga è quella di trovare rifugio nei ricordi dei momenti felici di bambino. Decide, quindi, con grande dispiacere della madre, di trasferirsi dal suo padre Peter, il quale ha appena avuto un figlio dalla sua nuova compagna.

Nonostante Peter faccia del suo meglio per prendersi cura di Nicholas, pensando a come avrebbe voluto che suo padre si fosse preso cura di lui, quando era bambino, la convivenza tra il ragazzo e la “nuova” famiglia non è per nulla semplice.

Peter, infatti, nel tentativo di destreggiarsi tra la prospettiva di un’importante carriera politica a Washington e la volontà di redimersi in quanto padre, per gli errori del passato, finisce per lasciarsi sfuggire la portata della sofferenza attuale di Nicholas, fino a sminuirla e sottovalutarla, non volendo vedere fino a dove il giovane sarà portato ad arrivare.

 

The Son è un film che scava nel profondo di ognuno di noi, ponendoci di fronte al quesito fondamentale riguardo il confine tra la nostra realizzazione e le responsabilità che abbiamo verso gli altri e verso i nostri figli in particolare. Ci viene raccontata una storia densa di pathos e di sentimenti oscuri, in cui le sfaccettature di ogni essere umano vengono sondate a fondo.

Da segnalare un’eccelsa interpretazione di Sir Anthony Hopkins, il quale, in un’apparizione di pochissimi minuti condensa la propria maestria d’artista e l’intrinseco significato del film. Laura Dern si conferma l’eccellente attrice di sempre, con una capacità espressiva incommensurabile, capace di bucare lo schermo e far giungere la propria sofferenza di madre allo spettatore.

Zen McGrath, che interpreta Nicholas, ha la bravura di far precipitare chi guarda nel gorgo dei suoi sentimenti fin sull’orlo dell’abisso che lo sovrasta, lasciandolo sgomento e senza appigli.

Grande delusione, invece, per Hugh Jackman. La sua interpretazione di Peter, il padre, risulta fredda e poco convincente, priva di una qualunque emozione.

L’attore passa tutta la durata della pellicola indossando un’unica espressione facciale, che solo nelle ultime inquadrature delle scene finali, ha una leggera scalfittura lasciando trasparire una parvenza di sofferenza.