Olga Lumia, laureata in filosofia, autrice televisiva, scrittrice (è del 2016 il suo primo romanzo Nessuno sa da dove arrivi l’amore- Armando Curcio Editore), esperta e appassionata di Woody Allen, ha scritto un interessante e particolare libro che analizza le principali tematiche ricorrenti in tutte le pellicole del regista newyorkese. E lo ha fatto passando attraverso filosofia, psicoanalisi e letteratura.

W come Woody è il titolo del suo saggio, edito da Leima (600 pagine).

L’autrice, iniziando dalla A di Accident (il caso), continuando fino alla M di Marriage (il matrimonio) e andando ancora avanti, fino alla P di Politics (la politica), lettera dopo lettera e tema dopo tema – arriva alla W di Woody.  Un capitolo dedicato all’analisi del personaggio Allen. Il volume, in libreria dall’ inizio di aprile, sta già riscuotendo un notevole successo.

Per il nostro consueto caffè, abbiamo incontrato Olga Lumia, per parlare con lei di questo libro assolutamente particolare, che analizza il cinema di Woody Allen in maniera nuova e puntuale.

Olga, il tuo è un libro che affronta tutte le tematiche portanti dei film di Woody Allen. E lo fa in una maniera unica. Si tratta di un lavoro denso e attento, minuzioso. Nessun altro autore, prima di te, aveva sviscerato le pellicole di Allen in questo modo. Come ti è venuta l’idea di questo lavoro così originale?

“L’idea mi è venuta a New York, il 7 dicembre 2015. Ero andata ad assistere a un concerto di Woody Allen che, da 35 anni, suona il clarinetto nella Eddie Davis New Orleans Jazz Band. Durante l’esibizione ero seduta proprio davanti a lui, a pochi centimetri di distanza. Ma non immaginavo che, dopo il concerto, sarei riuscita a parlargli. Invece, ho avuto la fortuna di poterlo avvicinare e scambiare con lui qualche battuta. Trovandomi di fronte a Woody Allen, che seguo con passione da trent’anni, ho capito che era arrivato il momento di mettere su carta tutto quello che ho capito e amo dei suoi film. Volevo trasmettere la mia passione agli altri. Spiegare le varie connessioni tra i suoi film. Woody Allen è molto conosciuto e amato. Ma non tutti hanno ben chiari i continui riferimenti filosofici e letterari che sono presenti nelle sue pellicole. E i temi portanti intorno a cui ruotano. La maggior parte del suo pubblico, infatti, si ferma in superficie, pur apprezzando il suo lavoro.”

Hai avuto la fortuna di potere avvicinare il grande Woody Allen  e scambiare con lui qualche battuta. Che impressione ne hai avuto?

Quello che ho visto è un uomo dolce, pacato e dispo­nibile. Semplice nella sua immensità. Se ne stava seduto tranquillamente sulla sedia dorata del locale, mentre io e pochi altri fortunati eravamo a mezzo metro da lui. Durante l’esibizione, non ha mai alzato lo sguardo. È rimasto placido e concentrato sui tasti del suo clarinetto. Dopo l’ultimo pezzo, invece di andare subito via, è ri­masto a chiacchierare con chi ha avuto il privilegio di poterlo avvicinare. E io ero tra questi. È stata un’esperienza indimenticabile. Una grandissima emozione.”

Il tuo libro è una dichiarazione d’amore per Woody Allen e le sue pellicole. Un’operazione molto impegnativa. Un lavoro molto corposo, si tratta di ben seicento pagine. Come è strutturato?

“Il libro è strutturato in maniera molto semplice. Vengono presi in analisi i temi fondamen­tali dei 47 film scritti e diretti da Woody Allen, dal primo, fino a Cafè Society. Escluse, quindi, le pellicole di cui lui ha firmato solo la sceneggiatura. Sono anche presenti i riferimenti filosofici e letterari a cui il re­gista newyorkese attinge, oltre che i film che lo hanno ispirato.

Gli argomenti fondamentali che ricorrono in tutti i film di Woody Allen, vengono analizzati in ordine alfabetico: amicizia, amore, caso, depressione, fortuna e poi matrimonio, morte, omicidio, sesso. Fino ad arrivare alla W, che io ho voluto considerare l’ultima lettera, anche se non lo è. Perché volevo terminare con un capitolo tutto su Woody. Che spiegasse lui come personaggio.  Il volume è diviso in aree tematiche, quindi. Ed è anche corredato da tutti gli strumenti utili per la comprensione della filmografia alleniana. Alla fine, infatti,  ho inserito l’indice cronologico dei film e la trama di ciascuno di essi. Una sinossi di ogni film aiuta il lettore a orientarsi con trama e personaggi: i nomi di questi ultimi vengono riportati secondo la versione originale che, in alcuni casi, è difforme da quella italiana.” 

Dal 1966 a oggi Woody Allen ha diretto quasi un film all’anno. Cosa c’è nei suoi film? Qual è il segreto di tanto successo?

“Woody Allen mette nei suoi film tutto se stesso, senza riserve. Da sempre. Come ho scritto nel mio libro, parla di se e anche di noi. E lo fa con noi. Quindi, non possiamo che riconoscerci nelle storie che racconta. E nel modo in cui le racconta. Senza filtri e trucchi.

C’è tanta, tantissima onestà nei suoi film. Passione, romanticismo, paura della morte. Sesso e morale. O mancanza di morale, come in alcuni dei suoi  personaggi. Amore. La maggior parte dei suoi film, sono film in cui l’amore è centrale.

Insomma, Woody Allen, meglio di chiunque altro, riesce a parlare con noi delle proprie e delle nostre ossessioni e lo fa con dolcezza e stupore. Ogni volta.  E tutto quello che lui ci racconta è tenuto insieme dalla sua grande intelligenza e ironia. E’ questo il segreto del suo successo, che va avanti da più di cinquant’anni.”

Tu scrivi molto, dopo il tuo romanzo, uscito nell’estate scorsa, adesso è in libreria questo tuo saggio su Woody Allen. E sappiamo che stai per ultimare il tuo secondo romanzo. Per tenerti sveglia, bevi molti caffè? E come preferisci la tua tazzina di caffè?

“Io non bevo mai più di tre o quattro caffè al giorno. La mattina nel mio latte, a cui non rinuncio mai, per nessun motivo. A qualsiasi ora mi svegli. Senza caffellatte non comincio la giornata. Poi, bevo un caffè dopo la seconda colazione. Se capita, un altro, nel pomeriggio. E, infine, uno decaffeinato, la sera, dopo cena. Lo preparo, come quello della mattina, nella mia macchina da caffè. È un piccolo rito che mi concedo per rilassarmi, mentre guardo un film.
Il caffè lo amo dolce e un po’ macchiato. Spesso, in estate, preparo un barattolo di caffè ben zuccherato, che tengo in freezer.”