Da oggi in tutte le sale arriva Il castello di vetro il film ispirato alla storia vera della giornalista e scrittrice Jeannette Walls. Un cast di attori superbi, da Woody Harrelson a Naomi Watts, per una storia che vi conquisterà. Distribuito da Notorious Pictures

Il castello di vetro – The Glass CastleIl film del regista Destin Daniel Cretton è ispirato al libro di memorie della giornalista americana Jeannette Walls Il castello di vetro – The Glass Castle, un romanzo che, da quando è uscito nel 2005, ha lasciato il segno su milioni di lettori nel mondo ed è stato ininterrottamente nella lista dei best-seller del New York Times.

L’autrice svela nel suo libro un segreto che ha custodito per anni e che riguarda la sua infanzia e giovinezza: un’infanzia dai tratti oscuri, fatta di povertà, catastrofi, atti di ribellione e reclusione dalla società. La cosa che sorprende nel libro della Walls, e che arriva diretta allo spettatore in questo film, a mio avviso meraviglioso – probabilmente il più bello di questo 2018 agli sgoccioli – è il senso di profondo amore familiare, per quanto straziante esso sia.

Un amore magico e smisurato così come la particolarità dei genitori.

Ed è stato proprio quest’amore immenso che ha permesso alla Walls di trasformare la sua giovinezza in una grande avventura e in un percorso rigenerante di redenzione.

Una bambina e poi una giovane donna che – insieme ai suoi fratelli – è passata attraverso la fame e la crisi, è stata spettatrice d’incantevoli notti stellate e ha vissuto sulla propria pelle la bellezza della libertà di una vita nomade dalle regole spericolate ma anche le tenebre dell’alcolismo del padre Rex – nel film uno strepitoso Woody Harrelson -, l’incertezza di un posto dove vivere o di cosa mangiare, la mancanza di un’istruzione scolastica seppur sopperita in parte dagli insegnamenti del padre. Una madre che, del tutto concentrata sulla sua pittura – una credibilissima Naomi Watts –, lascia sua figlia bambina di fronte a un pentolone di acqua bollente con cui poi si brucerà.

Un’intera famiglia schiava di Rex, un uomo e un padre dall’eccezionale carisma che, nei pochi momenti di sobrietà, è in grado di catturare l’immaginazione dei propri figli insegnando loro la scienza, le meraviglie del mondo e della natura. Un papà che insegna ai propri figli a non aver paura e a scegliere sempre di abbracciare la vita.

Genitori che compiono una scelta radicale: essere poveri pur di non abbandonare lo stile di vita che si sono voluti cucire addosso.

E un sogno – quello di Rex – costruire un’abitazione meravigliosa a energia solare per sé e per i propri figli: il castello di vetro.

Per chi non avesse letto il libro non voglio svelare altro della storia che ha dentro di sé tutti i sentimenti umani più veri: rabbia, frustrazione, amore, desiderio, coraggio.

E poi c’è la poesia delle cose e un momento dopo lo strazio, la lacerazione dell’io.

Un film che ti appassiona dal primo fotogramma. I bambini interpreti perfetti dagli sguardi magnetici.

Ci si commuove, si ride, si sorride, ci si arrabbia. Si vive con loro.

Una storia vera che un momento fa male al cuore e l’attimo dopo lo riallarga e lo riempie di amore.

Imperdibile.