Capolavori Rubati Skira recensioneÈ stato presentato il 12 settembre scorso, in una gremita Sala della Passione presso la Pinacoteca di Brera a Milano, l’appassionante libro di Luca Nannipieri, Capolavori Rubati edito da Skira.

Alla conferenza, oltre all’autore, sono intervenuti Francesco Boni, Carlo Hruby, Mario Mazzoleni e Francesce Sacchi Tommasi, i quali hanno disquisito argutamente attorno all’opera del critico.

Il libro affonda le proprie radici e prende spunto dalla rubrica che l’autore, Luca Nannipieri, uno tra i più celebri critici d’arte italiani, scrittore per settimanali e quotidiani nazionali, già direttore di Casa Nannipieri Arte con cui cura mostre e conferenze di arte moderna e contemporanea, spaziando da Giacomo Balla a Keith Haring, cura al “Caffè” di Rai Uno intitolata proprio “Capolavori rubati”.

Nel testo vengono posti a conoscenza del lettore, i casi più clamorosi di furti di opere d’arte (Caravaggio, Picasso, de Chirico, Munch, Renoir, Klimt, le statue della classicità, etc.), alcuni celebri mentre altri meno noti, alcuni risolti mentre altri ancora sotto indagine, mettendo in risalto anche i traumi storici di saccheggi e spoliazioni coloniali e imperialiste.

Il libro pone l’accento sul tema dell’arte in rapporto con la complessità del male, narrando e ricostruendo i furti in chiave giudiziaria, non tralasciando però di commentare lo stile artistico delle opere trafugate, di spiegarne l’inquadramento storico e di affrontare un’indagine museografica sulla sicurezza e sulla protezione dei capolavori artistici.

Nannipieri ci guida al centro della criminalità, dell’illegalità, del mercato nero e ci fa scoprire la cupidigia e la volontà di potenza che si celano dietro ogni ruberia.

Egli fa in tal modo emergere la consapevolezza che intorno all’arte vi è sempre stata una strenua e sanguinosa lotta, infatti, la vita e la storia di numerosi capolavori furono contraddistinte da omicidi, furti, razzie, contrabbandi, corruzioni, roghi, devastazioni e confische.

Nonostante il taglio divulgativo dell’opera, la lettura è piacevole, scorrevole e molto avvincente, grazie in particolar modo allo stile di scrittura utilizzato dall’autore, rendendo Capolavori Rubati un libro imperdibile per conoscere in maniera più approfondita il mondo dell’arte e tutto ciò che vi gravita attorno.