Chi può dire di non aver mai avuto una camicia bianca nel proprio guardaroba?
Un capo formale? Casual? Elegante? Indiscutibilmente sexy o assolutamente etereo?
La camicia bianca ha tutte queste caratteristiche insieme: è versatile, ha un carattere molto forte e distintivo, difficilmente fuori luogo, è apprezzata in ogni situazione dalla più ufficiale alla più informale. È un capo passe-partout sia per gli uomini che per le donne.
La sua storia? Lunghissima ma affascinante come tutta la storia della moda.
Partiamo un po’ da lontano, vi prometto che non sarò noiosa.
Nell’800 la camicia bianca si presentava ricca di sbalzi sfarzosi ed a seconda del modo in cui era indossata, diventava un capo identificatore del ruolo sociale.
Nel ‘900 la camicia si afferma con prepotenza come indumento maschile legato principalmente al lavoro che diventa sempre più metropolitano poiché dalla campagna ci si iniziava a spostare per necessità verso la città.
Negli anni ’20 la camicia bianca viene introdotta nella moda femminile da Coco Chanel che la abbina a pantaloni neri suggerendo di indossarla al loro interno.
Grazie alla pubblicità delle dive di Hollywood negli anni ’40 la camicia entra a far parte ufficialmente dei capi “Moda”.
Dagli anni ’50 in poi gli stilisti iniziano a giocare con questo indumento che ben si presta alle personalizzazioni e alle rivisitazioni ed è così che si alza il colletto, si arrotolano le maniche, la si annoda morbidamente sul fianco a favore delle curve femminili.
Ma è negli anni ’60 che la necessità di esprimere la propria identità inizia a scalpitare ed è proprio ora che le donne scelgono di individuarsi nuovamente in un abbigliamento androgino utilizzando la camicia bianca come capo di carattere e professionalità anche a scapito della loro femminilità.
Icona indimenticabile di quegli anni fu quella di Patti Smith nella cover del suo primo album.
La vera esplosione dal punto di vista creativo a mio avviso è avvenuta negli anni ’80.
Da un lato resta invariata la figura della donna in carriera, la camicia mantiene il suo taglio squadrato pur arricchito di candide architetture, dall’altro mostra sfarzosi ed estrosi ispirazioni storiche che giocano provocatoriamente con il passato, conferendogli maggiore carattere e personalità.
Sono gli anni in cui si sogna e si guarda al futuro con entusiasmo, si gioca, si sperimenta e si ironizza.
Ma eccoci arrivati ormai ai non lontani anni ’90, che sovraccarichi dell’eccesso del decennio precedente incanalano la moda in un percorso minimalista.
La camicia bianca diventa un indumento essenziale, ripulito e ridimensionato, sobrio e pratico.
Concedetemi, viene privata di anima e quindi di personalità, le persone iniziano ad essere identificate come numeri, dove la distinzione è superflua e l’omologazione necessaria ai fini dell’efficienza, sia per gli uomini che per le donne.
Ma oggi cosa succede alla “camicia bianca”? Ne ha passate un bel po’ non pensate?
I creativi del nostro decennio hanno conferito a questo classico ed immortale capo, una nuova vita senza privarlo della sua storia e di tutto quello che si porta alle spalle.
Il focus su cui si sono concentrati è stato il binomio artigianalità-contemporaneità, vediamo come…
No alla linearità, troppo identificatrice del passato; si ai particolari rivisitati, polsini, colletti abbottonature che prendono nuove forme e proporzioni spesso arricchiti da accessori e gioielli.
Si alle asimmetrie.
Conferire carattere senza cancellare la storia che l’ha preceduta è il segreto e la forza delle nuove creazioni.
“Non c’è nulla come una camicia bianca, per riflettere il carattere di chi la indossa”.
Gli stilisti mai come ora, hanno creato collezioni “aperte”, lasciando al pubblico la possibilità di personalizzare il proprio capo e di sceglierlo più adeguato al proprio modo di essere.
Come per le donne così per gli uomini, la camicia bianca oggi può definirsi una tela vergine sulla quale ognuno di noi può esprimersi con la più libera creatività avendo la fortuna che la tela è stata preparata dai più grandi esperti del settore.
Cari lettori, scommetto che vi è venuta una gran voglia di fare shopping! Anche a me… del resto mica tutti nascono con la camicia, a qualcuno tocca comprarla…