Un caffè con Marco PisoniCon noi per la nostra rubrica “Un caffè con…” abbiamo ospite Marco Pisoni, produttore trentino dell’azienda vitivinicola Fratelli Pisoni, nella zona della Valle dei Laghi, autore di numerose iniziative nel territorio per valorizzarne i prodotti, come nel caso del Reboro, vino rosso da appassimento, o il Vino Santo Trentino, un dolce nettare meraviglioso, che solo pochissimi producono (la sua azienda lo produce ininterrottamente da quasi 100 anni!).   

Marco Pisoni a che numero di vendemmie è arrivato?

“Quella di quest’anno sarà la quarantesima, una grande emozione se ripenso a quanti anni sono passati dalla prima”.

Ce la racconta?

“La prima vendemmia risale al 1983 durante il mio servizio militare nella Polizia di Stato. Essendo quell’anno il secondo di servizio avevo diritto a 36 giorni lavorativi di ferie, che con i riposi facevano la bellezza di ben 2 mesi. Anziché impiegare questo periodo in un viaggio o meglio in un soggiorno a Saint-Tropez, dove ero stato invitato da un italiano che viveva lì e a cui avevo soccorso la figlia sulle piste da sci a Limone, in Piemonte l’inverno precedente, sono rientrato in azienda e ho condotto la mia prima vendemmia. Ho anche intrapreso la mia prima vinificazione col pieno mandato di mio padre, che non vedeva l’ora di sbolognare la parte di lavoro in cantina, essendo affetto da reumatismi e problemi fisici vari. Ricordo che ogni mattina mi alzavo molto presto e il primo pensiero era…Come sarebbe stato il mare della Costa Azzurra…”.

E l’ultima vendemmia?

“È stata la migliore, un 2022 da incorniciare. Delle condizioni climatiche meravigliose, l’uva sanissima, che ci fa presagire che i vini dell’annata 2022 saranno di un livello fuori dal comune. Anche per questo nel nostro progetto “Reboro en Primeur” diamo l’opportunità ai nostri affezionati winelover della Pisoni Community di accaparrarsi anche la 2022, ancora prima che sia in bottiglia, assieme ad altre annate precedenti”.

A proposito di Reboro en Primeur, ci spiega come le è venuta l’idea?

“Si tratta di un’idea che “coccolo” da molto tempo per dare la giusta importanza ad un progetto fatto di attese per un vino unico come il Reboro, un rosso pieno di sentori di frutta perché il gusto fruttato del vitigno Rebo viene concentrato ed esaltato con l’appassimento. Si abbina splendidamente alle carni rosse, ma anche ai formaggi stagionati o semplicemente da solo in buona compagnia. Questo progetto, come anticipato, prevede la possibilità di prenotare le annate future non ancora imbottigliate, e in questo modo si alimenta l’aspettativa di qualcosa di buono, o in casi eccezionali come l’annata 2022, di qualcosa di davvero unico!”.

Sabato 3 giugno si terrà proprio il Reboro Day per valorizzare il vitigno Rebo, evento arrivato alla quinta edizione. Come si svolge e a chi è rivolto?

Si rivolge agli amanti del Reboro, che avendo adottato una pianta di Rebo possono salire sulla collina di San Siro e apporre la targhetta in rame con il loro nome su una pianta di vite in un nuovo vigneto di Rebo (info: https://www.pisonivini.it/reboro-day-2023/). Si sceglie dove apporre il proprio nome in base alle coordinate tra numero di filare e pianta, così – se disponibile – c’è chi sceglie il numero fortunato, una data importante e così via, proprio per lasciare un piccolo segno nella storia del Trentino”.

Se il Reboro nasce dall’appassimento delle uve su graticci lo si deve certamente alla tradizione di un altro piccolo gioiello del territorio, il Vino Santo Trentino, anch’esso da appassimento. C’è chi lo confonde col Vin Santo toscano, vuole spiegarci la differenza?

In Trentino la produzione del “Vino Santo” è legata strettamente alla Valle dei Laghi e al suo clima Mediterraneo e le zone maggiormente vocate a tale produzione sono appunto quelle dove è situata l’Azienda Vitivinicola Pisoni, a due passi dal lago di Toblino. Questo vino passito – particolare per morbidezza e giusto tenore zuccherino – viene prodotto usando unicamente uve di Nosiola, vitigno tipico di questa zona. Le uve sono poste ad appassire su particolari graticci (chiamati in dialetto arele), in ambienti ben aerati. Il periodo di appassimento è molto lungo e dura dai 5 ai 6 mesi. L’ammostatura delle uve viene eseguita nel periodo Pasquale, durante la Settimana Santa: da qui l’origine del nome. In Trentino sono pochissimi i viticoltori che si dedicano ancora a questa delicata produzione: tanti quanti le dita di una mano e, infatti, la produzione totale non supera i 300 ettolitri l’anno. Noi siamo tra questi, vantando una tradizione e un primato: quasi cento anni di ininterrotta produzione del Vino Santo. La differenza con quello toscano è la maggior dolcezza ed il minor grado alcolico. Inoltre non risente di una tecnica di produzione “ossidativa” e quindi molto più elegante e delicato”.

A proposito di sacralità è vero che dal 1930 siete gli unici nel territorio a fornire il vino per la messa nella diocesi di Trento?

“Verissimo, per noi è un onore! Il documento che conserviamo gelosamente parla di uso di uve proprie e di massimo scrupolo nella lavorazione delle stesse, cose che osserviamo ancora oggi molto attentamente”.

Venendo alla vostra azienda, la Fratelli Pisoni, come la definirebbe in tre aggettivi? “Piccola, carina ed effervescente. Perché non è un gigante del vino, ma si fa conoscere per quello che è ed in continua effervescenza!”.

Il successo della Fratelli Pisoni è condiviso con suo cugino Stefano e tutto lo staff, ci parli in breve di loro. “Io e Stefano siamo andati sempre d’accordo fin da piccoli e il nostro rapporto si basa sulla stima e la fiducia reciproca. È un grande professionista, tra gli enotecnici più preparati sul tema del biologico e biodinamico nel nostro territorio, tanto che talvolta lo coinvolgono per delle tesi di laurea. Fiducia e stima, che cerchiamo anche nei nostri collaboratori, come il nostro enologo, giovanissimo e molto competente, Matteo Zucchet, e Daniele Bressan, il nostro responsabile degli eventi e dell’accoglienza, un vero “Lord”.

La vostra azienda ha saputo diversificare le attività, tanto che col mosto e i vinaccioli biologici producete anche prodotti di bellezza col marchio Ampeliè. Che proprietà hanno?

“Sono antiossidanti grazie agli antociani contenuti nell’uva e nei vinaccioli e quindi possono ritardare l’invecchiamento della pelle se usati regolarmente”.

Veniamo a qualcosa di più personale, se non avesse fatto il viticolture cosa avrebbe fatto?

“Penso il barista in un ristorante sulla sabbia, dato che amo il mare tanto quanto il vino”.

Ultima domanda, come prende il caffè?

“Seguo il detto dei nostri nonni: BOLLENTE, (riscaldo sempre la tazzina) SEDENTE (mi concedo una piccola pausa) E PER NIENTE (mi piace offrirlo io ma apprezzo chi me lo paga!)”.

PISONI IN PILLOLE:

  • Il team: Marco Pisoni (agronomo e titolare), Stefano Pisoni (enotecnico e titolare), Matteo Zucchet (enologo), Daniele Bressan (hospitality).
  • Ettari vitati di proprietà: 16 ettari collocati in parte nella piana vicino al fiume Sarca, con un terreno più sabbioso-limoso, e in parte sulla collina di San Siro ad una altitudine di 450 m.s.l.m. con terreno calcareo.
  • 80mila bottiglie su 17 etichette.
  • Nuovo progetto: Reboro En Primeur.

L’AZIENDA AGRICOLA PISONI, UNICA PER MOLTE RAGIONI:

L’azienda viti-vinicola Fratelli Pisoni di Pergolese, nella Valle dei Laghi, in Trentino Alto-Adige, coltiva la propria passione per il vino dal 1852. Oggi la quarta generazione, formata dai cugini Marco e Stefano Pisoni, continua la tradizione familiare nel segno dell’agricoltura biologica e biodinamica, assieme a un team di collaboratori, che sono entrati di fatto in famiglia. Un’azienda decisamente fuori dal comune, non fosse altro perché è tra le rare cantine del Trentino specializzata nella produzione del prezioso Vino Santo Trentino Doc, presidio Slow Food, ma anche perché è l’unica dal 1930 a produrre il vino per la messa nella Curia di Trento ed è tra le poche aziende in regione a coltivare le varietà resistenti PIWI (con cui produce il vino Mesum). Cura, inoltre, una linea di prodotti di bellezza a base di vinaccioli da uva biologica col marchio registrato Ampelié, che ne testimonia una volta di più l’eccezionalità. Un’azienda che ha saputo preservare la tradizione, rinnovandosi grazie a iniziative di valorizzazione del territorio e della cultura viticola. L’ultimo progetto è quello del Reboro En Primeur, un vino da appassimento da vitigno Rebo, legato in primis all’adozione di una vite e riservato alla community del Wine Club Pisoni.

INFORMAZIONI

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale azienda vitivinicola Fratelli Pisoni cliccando QUI.