Vi presentiamo il meglio della Milano Food Week: una intera settimana all’insegna del gusto e del buon cibo

Si è appena conclusa l’ottava edizione della Milano Food Week, 8 giorni in cui il capoluogo lombardo diventa vera e propria capitale del gusto con eventi e spettacoli volti a far scoprire le ultime tendenze del food & beverage.

Registrate quest’anno circa 178mila persone con oltre 320 appuntamenti tra eventi showcooking, degustazioni, talk e incontri. Fiera Milano ha ospitato TuttoFood, fiera internazionale dedicata al food&beverage con 2.850 espositori (500 stranieri) e che ha chiuso registrando circa 80mila visitatori.

La Food Week è stata un vero successo: si sono alternati aperitivi a 5 stelle, street food per le vie milanesi, la manifestazione Taste of Milano (4-7 maggio), il festival degli chef lombardi (20 per la precisione), oltre a conferenze stampa, workshop, incontri tematici, special event ospitati all’interno dell’Headquarter, nello Spazio Bergognone, cuore pulsante della manifestazione.

In particolare Taste of Milano, nei nuovi spazi The Mall di Porta Nuova, ha permesso a oltre 22mila appassionati del gusto di scoprire i segreti dei grandi chef. Nelle prime due giornate, il 4 e il 5 maggio, abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare le creazioni gourmet di: Claudio Sadler, Felice Lo Basso, Elio Sironi, Rafael Rodriguez, Tano Simonato, Ilario Vinciguerra, Denis Pedron & Domenico Soranno, Alberto Minio Paluello, Roberto Okabe e Andrea Aprea. Nelle due giornate conclusive, il 6 e il 7 maggio, abbiamo assistito alla preparazione dei piatti di: Andrea Berton, Fabrizio Ferrari, Edoardo Fumagalli, Eros Picco & Tommaso Arrigoni, Roberto Conti, Andrea Asoli, Alessandro Buffolino, Wicky Priyan, Andrea Provenzani e Takeshi Iwai.

I partecipanti a questa manifestazione hanno avuto l’opportunità di degustare ben 80 creazioni di chef stellati a prezzi più che accessibili: ogni chef ne ha proposti 4 a un costo variabile da 6 a 10 euro. Un’occasione davvero unica per chi, magari, non ha l’opportunità di recarsi in un ristorante stellato ma vuole comunque sperimentare il sapore di un piatto di quella Milano gourmet che segna le nuove tendenze culinarie a livello mondiale.

Ecco allora che la redazione di Lifestylemadeinitaly si è recata per voi a Taste of Milano per degustare e farvi “sentire”, anche se a posteriori, un po’ di quel gusto stellato che stupisce i neofiti e conferma ai palati più fini che la cucina italiana stellata si staglia nel firmamento internazionale con una luce sempre più brillante.

Spazio, allora, all’originalissimo Wafer al curry, guacamole e baccalà dello chef Andrea Berton, un’esplosione di sapori originali in cui si può distinguere con precisione ogni singolo elemento del piatto;alla Scaloppa di storione cotta a bassa temperatura in carpione delicato con polenta di Storo di Claudio Sadler, chef che non si smentisce mai per il suo tocco da maestro in cui pochi ingredienti sono perfettamente armonizzati e valorizzati al massimo, e ai gustosissimi Spaghetti alla chitarra ripieni di bottarga di gallina in crema di burrata e Grana Padano con bottarga di Trikalinos e porri glassati di Tano Simonato.

Un plauso particolare per l’eccelsa cottura – la carne si scioglieva letteralmente in bocca – al “Maiale “100 ore” con radicchio di campo, miele, peperoncino e provola affumicata di Andrea Aprea. Sicuramente degni di particolare nota, i Nido Finger’s Tris di Tartare del giapponese Roberto Okabe che, per chi ama questo tipo di cucina, sono una delizia per il palato e per la scelta originale di presentazione.

In linea, con un tocco davvero particolare, tanto da renderlo uno degli chef più ambiti sin dalla scorsa edizione in cui uno dei suoi piatti andò letteralmente a ruba facendo segnare il sold out, Wicky Priyan e i suoi “arancini alla milanese”, una reintepretazione giappo-finger dell’ossobuco alla milanese con crema di granchio reale, verdure croccanti, chips di grana, patate viola e olio di scampi.

Merita un’altra menzione speciale il piatto di Eros Picco & Tommaso Arrigoni, crema di ragusano, nocciole, uovo, estratto di pomodoro e bottarga dove la dolcezza dell’uovo si sposa perfettamente con la sapidità del ragusano e la croccantezza delle nocciole.

Ultimo, ma non per importanza, il Manzo all’olio, coste di liquirizia e cipolla dolce di Andrea Provenzani, dove l’uso dell’olio aromatico a bassa temperatura regala alla carne una morbidezza che non ha uguali esaltandone tutto il sapore anche grazie al contrasto del gusto delle coste di liquirizia e della cipolla dolce.