
Luca Guadagnini – Rock per un bambino (foto di RipariYoungGroup)
Oggi gradito ospite della nostra rubrica “Note&Parole” è Luca Guadagnini, cantautore romano, che non ha bisogno di grandi presentazioni, perché già noto al grande pubblico per aver sostituito nel 1996 il frontman del gruppo “Vernice”, rockband all’epoca prodotta da Claudio Cecchetto e per aver iniziato nel 2009 una grandiosa opera filantropica a favore del reparto di neonatologia chirurgica dell’ospedale Bambin Gesù di Roma: Rock per un bambino, una manifestazione canora a scopo benefico.
L’evento nato in risposta al grande dolore che ha messo a dura prova Luca Guadagnini e la sua famiglia, per la perdita della figlia Aurora morta a soli due anni, nel Febbraio 2009, per un neuroblastoma infantile, è ormai giunto alla settima edizione che si terrà il 20 Maggio di quest’anno al “PalaCesaroni” di Genzano di Roma, città natale del cantautore e vedrà come ogni anno vari artisti di risonanza nazionale.
Nel corso degli anni, grazie a Rock per un bambino, nel quale si registrano annualmente circa quattromila presenze, sono stati acquistati per l’ospedale Bambin Gesù di Roma, diverse macchine per la respirazione assistita, spesso consegnate al nosocomio dallo stesso Luca.
L’uscita il prossimo 25 aprile del tuo nuovo singolo “giorni d’estate” anticipa l’ottava edizione di “Rock per un bambino” il concerto a scopo benefico a favore del reparto di neonatologia chirurgica del Bambin Gesù che si svolgerà il 20 maggio. Ci vuoi dire brevemente come nasce questo splendido progetto, a cosa assisteremo il prossimo 20 Maggio?
“Come ogni anno scrivo un nuovo pezzo prima di Rock per un bambino e quest’anno è nata Giorni d’estate!!! un singolo estivo, frizzante e scanzonato che anticipa un’estate brillante tra sole, musica e mare. Per quanto riguarda Rock per un bambino nasce nel 2009 e precisamente nel mese di maggio, un “evento magico” che trasforma il dolore per la perdita di una figlia in amore, gioia amicizia…. Purtoppo nel febbraio del 2009 mia figlia Aurora ci ha lasciati a soli due anni di età, vissuti tra ospedale e casa e da allora non ho mai smesso di dedicarmi al sociale ed il “Palacesaroni” di Genzano di Roma ogni maggio diventa gremito di amici, che accorrono a questo evento!!”
Visto che nel tuo penultimo singolo “Il Giornale” parli di giornali e falsa informazione, che rapporto hai con i new media e i blogger in primo luogo? Anche questo è un mondo falso come quello della tradizionale carta stampata?
“A mio avviso penso che siano anche peggio, perché con i social di oggi “chiunque” può permettersi di comunicare ciò che vuole e specie se non si è del settore si rischia di comunicare ancor peggio visto che si possono tranquillamente utilizzare falsi profili. Quindi credo che dovrò scrivere un altro brano che si intitoli New media, lacrime di gioia.“
Abbiamo visto il video di “Parole” con Antonio Giuliani, da cantautore quanto contano secondo te le parole nel cambiamento culturale del paese?
“Le “parole” contano se spese bene e se mantenute…. è chiaro, ma da cantautore posso dirvi e confermare che determinate parole o frasi dovrebbero essere trasmesse con sicurezza, fermezza ed emozione, solo in quel caso si riesce ad entrare nel cuore della gente e renderle “vere e credibili” per poter attuare un cambiamento. Secondo me, la sincerità è la dote che ripaga sempre, senza dubbio.”

Luca Guadagnini e Antonio Giuliani (foto di RipariYoungGroup)
In un Paese come il nostro, pensi che la musica possa essere un mezzo efficace per fare informazione?
“Bellissima domanda…. Io penso di “SI”, anche se purtroppo devo dire che da gli anni ’90 ad oggi si è innescato un meccanismo “viziato” e “pilotato” nel comunicare e promuovere la musica d’autore… I grandi media, i Talk show e la televisione musicale hanno letteralmente schiacciato quella purezza che è sempre esistita del cantante in sé stesso, quindi ci troviamo ad ascoltare artisti costruiti da major discografiche, che impongono quello che è lo standard del momento…”

Luca Guadagnini
Come scrivi una canzone?
“Inizio a sognare ciò che vorrei realizzare ed entrando nella parte, mi immedesimo nel soggetto in prima persona, scrivendo quindi idee, frasi e pensieri… Poi con i miei collaboratori musicisti, nonché “compagni di viaggio”, nasce una musica/melodia appropriata a quella “favola”, dopodiché il mio amico Alessandro Mancuso, ricama il testo come fosse un pittore che ritocca un vecchio quadro…”
A cura di Cinzia Carcione e Roberto Teofani