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Oggi inauguriamo la nostra rubrica “Note & Parole” alla scoperta della musica italiana fatta di nuovi talenti, coraggiosi cantautori, videoclip intriganti ed esibizioni live di artisti affermati e non da ricercare nelle atmosfere più emozionanti della penisola, con interviste, recensioni, concerti ed incontri carichi di emozioni da trasmettere in immagini, voce, parole e note.

Si comincia con una cantautrice calabrese dalla voce limpida.

Improvviseremo Ancora” di Ylenia Lucisano è in rotazione radiofonica oltre che disponibile in digital download e sulle piattaforme streaming. La giovane cantautrice torna in una veste nuova con questo brano giovane e fresco (scritto e prodotto insieme al cantautore ZIBBA) e nel frattempo lavora al secondo disco.

Al momento Ylenia è impegnata in una serie di live importanti: i prossimi appuntamenti sono il 16 luglio alla caffetteria letteraria Artis di Milano e il 18 luglio come opening act di Francesco De Gregori al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano).

Splendida voce, grintosa ma limpida, pulita ma avvezza alla contaminazione musicale, tra dialetto calabrese e musica pop, ci colpisce in video anche per la sua sensualità. Scopriamo la personalità di questa ragazza del sud Italia dalle fantastiche capacità vocali.

Coraggiosa perché cantautrice donna e calabrese, quando siamo pieni di interpreti senza radici: cos’è il coraggio per te?

“Essere coraggiosi vuol dire non aver paura di essere se stessi. Vuol dire saper ammettere i propri errori e avere la forza di migliorare ogni giorno di più. Il mio amore per la musica mi aiuta ad avere coraggio di fronte a tutto.”

Se l’amore non basta ci metteremo la testa e improvviseremo: quindi per te l’amore coinvolge anche la ragione e non è solo sentimento?

“In tutto c’è una ragione, anche in una sentimento così irrazionale come l’amore. Ogni sentimento è guidato da ragioni molto profonde che apparentemente non percepiamo, perché l’amore quando arriva ci stordisce un po’, ma poi a freddo siamo sempre in grado di capire le ragioni dei nostri sentimenti.”

Cosa si prova a cantare in dialetto su musica pop?

“Onestamente quando canto non penso al genere di musica che sto facendo, penso solo ed esclusivamente all’emozione che mi danno musica e parole. Non esistono molte regole in musica, per me cantare in dialetto su una base pop è un modo per fondere le mie origini ai miei gusti musicali.”

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Ci sono rapper dialettali o musica folk popolare: come ti è venuta l’idea di portare le tue origini calabresi nella musica leggera di oggi?

“È il modo più naturale per esprimente l’amore che ho per la mia terra. La musica pop, che è alla base della mia scrittura, è sempre stata pensata per il popolo e il popolo da cui provengo io è quello calabrese.”

Sembri molto sicura di te forse perchè sul palco, davanti ad un microfono o in video riesci a trasmettere sicurezza e professionalità. C’è uno studio dietro alle tue scelte musicali e non?

“Certo. C’è una continua ricerca della mia identità personale e artistica, spesso in disaccordo tra di loro, quindi il trucco sta nel farle coincidere, perché la persona e l’artista devono vivere in armonia per essere credibile al pubblico, ma soprattutto per stare bene con se stessi. Ecco perché dico che non bisogna mai forzare la propria personalità  facendo musica che ci piace.”

Sulla voce e lo stile sembri non cercare appigli o forzare, per intenderci alla Giusi Ferreri o Nina Zilli, il che dimostra che vuoi essere apprezzata per la pulizia del tuo canto: può essere un difetto cantare troppo “pulito”?

“Lo ritengo un complimento quando definiscono il mio canto ‘’pulito’’. Con questo termine per me si intende un canto chiaro e diretto, ma soprattutto una voce che non viene forzata a cantare con un timbro costruito. Al momento, va di moda la voce graffiante che tende all’urlo, avere la voce ‘’pulita’’ è un modo per differenziarsi da quello che oggi si sente in Italia.”

Come scrivi una canzone e con quale strumento?

“Inizio nella maggior parte dei casi dal testo, buttando giù un flusso di pensieri senza filtri tenendo sempre in testa una scansione ritmica. Poi a freddo cerco di sfoltire il testo, togliendo quello che è di troppo, cominciando a creare una struttura pop che comincia a prendere vita con la chitarra….”

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A cura di Cinzia Carcione e Roberto Teofani.