Arriva al cinema il 3 gennaio 2019, dallo sceneggiatore e regista premio OSCAR ADAM McKAY (LA GRANDE SCOMMESSA), distribuito da EAGLE PICTURES , il sovversivo VICE l’uomo nell’ombra, candidato a 6 GOLDEN GLOBE, che ci racconta, con una visione inedita e anticonformista, l’ascesa al potere dell’ex vice presidente degli Stati Uniti DICK CHENEY, dai suoi primi passi come stagista del Congresso fino ad arrivare a essere l’uomo più potente del pianeta, talmente potente da cambiare il mondo come pochi altri leader negli ultimi cinquant’anni.
Chi avrebbe potuto interpretare il ruolo del protagonista se non il Premio Oscar CHRISTIAN BALE, coadiuvato da un cast stellare che annovera il candidato agli Oscar STEVE CARELL nel ruolo dell’ironico ed affabile ma severo Donald Rumsfeld, la candidata agli Oscar AMY ADAMS, che interpreta la moglie di Cheney, Lynne, che grazie alla propria ambizione sarà la vera fautrice dell’ascesa del marito, e il premio Oscar SAM ROCKWELL nell’ruolo di GEORGE W. BUSH.
Il regista McKAY ci propone una prospettiva interna, amara ed inquietante sull’uso e abuso del potere istituzionale, accompagnandoci attraverso il tortuoso percorso di Cheney, durato mezzo secolo, che lo porta da operaio elettrico del Wyoming a Presidente de facto della più grande potenza mondiale, gli Stati Uniti.
Sostenuto e soprattutto guidato dalla sua fedelissima ed astuta moglie, Lynne, e aiutato dal suo mentore, il burbero e spavaldo Donald Rumsfeld, Cheney riesce a insinuarsi nel tessuto politico di Washington DC durante l’amministrazione Nixon, avendo le capacità per diventare Capo dello Staff della Casa Bianca sotto Gerald Ford e dopo aver ricoperto cinque mandati nel Congresso ottiene il ruolo di Segretario alla Difesa per George W. Bush.
Nel 2000, rinunciando alla sua posizione di C.E.O. di Halliburton, ottiene la carica di vicepresidente di George W. Bush, riuscendo a strappare al presidente un accordo implicito e segreto: sarebbe stato lui a detenere il potere e ad avere il controllo quasi totale, un vero e proprio co-presidente.
La straordinaria bravura di McKAY è quella di essere in grado di mostrarci con audacia narrativa, la straniante dicotomia di Cheney, tra padre di famiglia amorevole e burattinaio politico le cui trame e manovre politiche segrete hanno modificato il panorama politico statunitense e mondiale in modi che lasceranno la loro impronta per molti decenni ancora.
Attraverso l’utilizzo di un narratore anticonvenzionale, interpretato da JESSE PLEMONS di The Post e Fargo, una sorta di personaggio metaforico, che funge da surrogato del pubblico e che assume varie forme per la durata del film, McKAY è riuscito a trovare un modo originale per rappresentare con ironia e umorismo l’uomo comune in questa storia, dando modo al personaggio di mantenere il centro emotivo del film e dando voce alle preoccupazioni del regista stesso.
Altrettanto straordinaria è la scelta, da parte di McKAY di CHRISTIAN BALE per interpretare l’imprevedibile e machiavellico Cheney.
La sua capacità di trasformazione, di calarsi nel personaggio e di cambiare da divertente e amabile a spietato e spaventoso è semplicemente geniale.
Per il ruolo di Cheney, BALE ha studiato guardando ogni intervista esistente per sapere tutto di lui e interiorizzare il personaggio. Si è servito di un nutrizionista per prendere peso in maniera corretta e si è avvalso di un coach vocale e di uno per i movimenti al fine di parlare, muoversi e camminare come lui.
Possiamo solo dire che anche questa volta CHRISTIAN BALE non delude, vedendo il film si ha l’impressione che Dick Cheney sia li davanti a noi.
VICE combina una sceneggiatura forte con la possibilità data agli attori protagonisti di improvvisare e si spinge la dove nessuna pellicola si è mai spinta. Porta lo spettatore a riflettere su cosa ognuno di noi potrebbe fare se arrivasse ad accentrare su se stesso un tale potere, ci costringe a guardarci dentro come persone.
Non è un biopic tradizionale ma vi sono vari livelli in VICE, ad esempio quello di far emergere il fatto che ai giorni nostri abbiamo a disposizione una mole talmente impressionante di informazioni che possono portare addirittura e per paradosso alla disinformazione e alla faziosità nell’uso delle notizie.
È una storia sull’egoismo che si cela nei meandri del potere e su come si possa perdere il proprio senso di società e di paese e si propone di dar vita a una conversazione al fine di promuovere e agevolare la comprensione della situazione attuale degli Stati Uniti e del mondo contemporaneo dimostrando che tutto ciò non è accaduto per caso in una notte.
Non ci resta che darvi appuntamento al cinema il 3 gennaio 2019!