Trama, trailer e recensione di “Una vita in fuga” film che segna il ritorno di Sean Penn sul grande schermo nel duplice ruolo di regista e attore. Ad affiancarlo sul set la figlia Dylan Penn, nel suo primo ruolo da protagonista

una vita in fuga recensioneÈ uscito pochi giorni fa nelle sale cinematografiche italiane distribuito da Lucky Red il film “Una vita in fuga” (Flag day) diretto e interpretato da un grandissimo Sean Penn, con Josh Brolin, Miles Teller, Dylan Penn, Katheryn Winnick, Hopper Penn, Eddie Maran.

La pellicola è tratta dal memoir di Jennifer Vogel “Flim-Flam Man: The True Story of my father’s counterfeit life“, una storia vera struggente e al contempo divertente.

TRAMA

Vi si racconta la vita di Jennifer Vogel (Dylan Penn), osservandola nell’arco di vent’anni mentre si affaccia nell’età adulta cercando di affrontare il contrastato rapporto con l’adorato padre, il noto truffatore e falsario, John Vogel (Sean Penn).

La piccola Jennifer trascorrere una vita gioiosa e spensierata nelle magiche praterie del Minnesota, finché un giorno la sua vita viene sconvolta dall’abbandono della famiglia da parte del padre sempre più inquieto e ombroso. Toccherà alla madre Patty cercare di darsi da fare per mantenere Jennifer e suo fratello Nick (Hopper Penn), sprofondando però nella disperazione e nell’alcolismo quando i figli decidono di trascorrere l’estate sul lago a casa del padre. John, nonostante la presenza dei figli, prosegue nei suoi loschi traffici al punto da doverli rispedire dalla madre per evitare loro amare conseguenze.

Jennifer, sentendosi nuovamente abbandonata dal padre si trasforma in un’adolescente ribelle e ha sempre maggiori scontri con la madre. Dopo aver subito un’aggressione sessuale da parte del patrigno, la tensione tra madre e figlia sale alle stelle, portando Jennifer a riallacciare i rapporti con suo padre John.

Trovandolo però depresso e sempre più chiuso in sé stesso, decide di aiutarlo a rimettersi in carreggiata e fare ordine nella propria vita. John, nonostante l’aiuto della figlia, viene arrestato per una rapina in banca, a questo punto Jennifer, dopo un emozionante incontro in prigione con il padre, decide di tagliare tutti i ponti con lui e parte per la California sperando di sfuggire alla tossica influenza della propria famiglia.

Trovandosi sola e smarrita, la ragazza sente l’irrefrenabile bisogno di tornare a casa per riappacificarsi con la madre e con il fratello e per costruire la propria vita.

Decide di iscriversi all’università per studiare giornalismo investigativo e la sua carriera finalmente decolla, quando riceve l’incarico di scrivere per un giornale locale, mentre il padre le scrive innumerevoli lettere dal carcere che lei ignora.

Un giorno riceve l’incarico più prestigioso della sua carriera, ma riceve anche la visita inaspettata di John, che le chiede la possibilità di una riappacificazione e di un riavvicinamento. Inizialmente Jennifer acconsente, in seguito però intuendo ulteriori menzogne da parte del padre decide di dedicarsi al proprio lavoro investigativo per l’imminente servizio.

John, da parte sua, nel maldestro tentativo di dimostrare il proprio valore, inizia a contraffare denaro e i suoi segreti più reconditi riaffiorano in maniera inaspettata e detonante.

Jennifer a questo punto deve riconciliarsi con i sentimenti che prova per il padre e con la sua memoria, al fine di trovare senso alla propria esistenza.

 

“Una vita in fuga” è una potente storia vera piena di amore, di struggimento e di tragedia, un vero viaggio padre-figlia, che il due volte Premio Oscar Sean Penn, dirige e interpreta accanto alla figlia, in maniera magistrale, regalandoci un racconto di formazione vero e proprio. Penn è un artista e un narratore fenomenale, partendo proprio dalla maniera in cui fa proprie le interpretazioni degli attori filmandole in piano sequenza, così da restituire genuinità alla scena.

Il fatto di aver diretto e recitato con i propri figli, Dylan e Hopper, ha fatto si che i ruoli e le scene insieme assumessero un’aurea di autenticità, grazie al fatto di essere riusciti ad attingere a piene mani alle emozioni reali della vita familiare.

Altro elemento fondamentale nel film di Sean Penn, quasi un attore protagonista, è dato dalla colonna sonora, anche in questo caso affidata in parte al mitico Eddie Vedder, grande musicista e fraterno amico del regista. Da notare in questo caso la presenza della figlia di Vedder, che presta la voce ad alcune canzoni.

“Una vita in fuga” è un film in cui ciascuno di noi può identificarsi, raccontando di rapporti familiari complessi, di scoperta della propria identità e di perdono, un film che non è possibile assolutamente perdere, per chi ama lo stile registico di Sean Penn, che qui è al suo apice.