Un ragazzo normaleCi troviamo alla Feltrinelli editore di Milano e davanti ad un appetitoso ed informale vassoio di focaccine e un bicchiere di birra, Lorenzo Marone, autore napoletano di successo e gioviale interlocutore, ci parla del suo ultimo romanzo: Un ragazzo normale, in uscita il prossimo 22 febbraio per Feltrinelli.

Vi racconterò brevemente com’è andato l’incontro e qualche mia impressione riguardo il nuovo lavoro di Marone, che ho avuto il piacere di leggere in anteprima, ma vi assicuro che cercherò di dire solo quanto basta a stuzzicarvi la curiosità senza togliervi la sorpresa.

Il protagonista di Un ragazzo normale è Mimì, un ragazzino di dodici anni e Marone ci fa vivere i sei mesi che gli cambiarono la vita. La città in cui ci troviamo è Napoli e siamo nell’inverno del 1985.

Insieme a Mimì entriamo subito in una dimensione assolutamente intima, nella sua casa, a tavola con i nonni, alle prese con la sorella maggiore e con i genitori, persone molto semplici e con amici e amori che arrivano nel suo quotidiano all’improvviso, proprio come la nevicata dell’85 che molti ricordano: evento straordinario ed inaspettato a Napoli.

Mimì è un ragazzino atipico rispetto ai suoi coetanei, ama leggere, studiare, informarsi di tutto. Ama i documentari di scienza e natura e si interessa di cose che agli altri sembrano un pochino strane, ma non sono certo i rapporti umani a mancargli anzi le relazioni in tutta la loro ricca diversità sono proprio il pilastro intorno al quale si costruisce l’intreccio della storia.

Mimì adora i fumetti, crede nei superpoteri, nei supereroi e crede che il giovane venticinquenne Giancarlo Siani che abita nel suo palazzo lo sia. D’altronde come può questo giovane che fa il giornalista, combatte la camorra e guida una Mehari verde, non essere un supereroe?

Presto tra i due nasce una bella amicizia e Giancarlo diventa per lui un riferimento: il suo eroe “normale”, con cui confidarsi e dal quale attingere preziosi consigli, fino alla tragedia del 23 settembre dello stesso anno, quando il giovane giornalista viene assassinato sotto gli occhi di Mimì davanti alla loro abitazione.

Ma nonostante questo spiacevole episodio, vi assicuro che Un ragazzo normale non parla di camorra e nemmeno della vita di Giancarlo Siani, ma parla di rapporti umani, di famiglia, di adolescenti che si identificano in giovani che combattono per un ideale, di amore, di libri e di parole, il mezzo più forte che abbiamo per manifestare e divulgare idee e per far si che restino nella semplicità delle cose di tutti i giorni e in bocca a persone normali, che nella loro normalità possono cambiare il mondo. Perché i supereroi esistono e sono in mezzo a noi, ovunque.

Tra le pagine di questo libro ritroviamo immagini che restano impresse nella mente come fotografie: la neve, accadimento semplice ma allo stesso tempo miracoloso è cosa straordinaria per Mimì che non l’aveva mai vista e lo è anche per noi se solo chiudiamo gli occhi insieme a lui per un momento.

“Le cose straordinarie, quelle che restano per sempre nella tua vita arrivano all’improvviso” scrive l’autore, proprio come quella nevicata e proprio come la breve ed intensa amicizia tra Mimì e Giancarlo.

Cosa penso io? Un racconto intenso nel quale ci si può facilmente identificare e che nonostante sfiori tematiche molto delicate, lascia un profondo senso di serenità, forza ed entusiasmo.

Ognuno di noi anche senza il mantello rosso potrebbe… fare cose straordinarie.. e allora si che nevicherebbe.