Un caffè con Maurizio Lamorgese: marinaio /scrittore, ma anche artista, musicista, artigiano. Il suo rispetto e l’amore per il mare è innato ed inarrestabile. Vive in barca da oltre vent’anni, un vero esploratore della vita e scrive libri che rispecchiano la sua scelta. L’ultimo “L’Ombra Atlantica“ (Absolutely Free Libri è del 2020) racconta l’esperienza di una regata atlantica.
A lui abbiamo chiesto della sua passione per il mare ma anche delle sue abilità di artigiano del legno (potete vedere tutto cliccando QUI) e naturalmente non poteva mancare la domanda su come un comandante d’altura beve il caffè in alto mare. In un recente post proprio a proposito del caffè Maurizio Lamorgese ha scritto “… Non è solo un buon caffè, non è una semplice pausa. È il momento in cui sono presente alla mia vita con il rispetto che merita mentre ringrazio questo cielo particolare per i doni che mi offre, per il cuore che batte nel vento delle emozioni”. E poi un’ultima chicca sul caffè “ultimamente ho preso l’abitudine di aggiungere nella polvere di caffè un pizzico di peperoncino… si apre un aroma incredibile. Un’esplosione di sapore!”
Scopriamolo insieme!
Come sei finito in mare?
“Per me il mare è un elemento fondamentale, ho sempre vissuto vicino all’acqua, che fosse il litorale di Roma o il lago di Bracciano. Come se un qualcosa mi attirasse verso l’acqua e verso quella che, circa 20 anni fa, è diventata poi una scelta definitiva: vivere n barca e fare del mare una professione. Sono un armatore che opera nel settore nautico come comandante di unità dedicate al charter e ai trasferimenti. Il mare ha sempre fatto parte della mia vita e non a caso sono venuto al mondo in una delle più belle citta marine, Napoli. Però sono anche tanto altro: scrittore, artigiano, artista… l’originalità e la scelta fuori dagli schemi tradizionali sono nel mio Dna”.
MariaCristina è il nome della tua barca e anche il tuo progetto di vita. A chi ti sei ispirato? Dove ti ha portato e dove ti porterà a breve?
“MariaCristina era il nome di mia mamma, un modo per ricordarla e portarla sempre con me in ogni momento della giornata. Un omaggio ad una donna forte e libera, che come me amava il mare. La mia scelta mi ha portato un po’ dappertutto: navigare nel mediterraneo, regate atlantiche, traversate oceaniche, ma soprattutto mi ha portato in un viaggio introspettivo: il più difficile, doloroso e solitario che ogni essere umano può fare. La ricerca continua di un equilibrio interiore è la base per permettere ad ogni marinaio di avanzare serenamente davanti all’orizzonte. E io credo – alla mia età – di aver trovato il mio equilibrio”.
Il tuo ultimo romanzo “L’Ombra Atlantica” è un interessante racconto su una regata atlantica ma anche un viaggio all’interno della tua solitudine. Spesso aleggia nelle tue riflessioni “ma chi me l’ha fatto fare”? Cosa rispondi?
“Il mare mi ha dato la vita, non potrei immaginarmi senza. Per me è tutto. Nel libro si ripete questa domanda “Perché lo fai?” la risposta più spontanea è “Perché non dovrei?”, la risposta più profonda è “Perché la mia casa è il mare”. Il libro è il racconto di una regata da Las Palmas di Gran Canaria a Santa Lucia dei Caraibi. Il vento, il brutto tempo, il sonno, lo spazio da condividere, il buio delle notti, la bellezza dei tramonti rendono questa traversata una bella avventura e una bella prova di carattere. Spesso porto gente in barca ed ho notato che il mare ha questo potere: chiunque sale in barca – per un giorno o per più tempo – esce da quest’esperienza cambiato. Il mare con la sua immensità, i suoi silenzi, la sua forza fa emergere parti nascoste in ciascuno di noi. Il difficile è poi elaborare questa esperienza e farne tesoro”.
Nelle tue foto vediamo delle scatole colorate? Le produci tu?
“Sono un artigiano da sempre, con una grande abilità manuale: prima nel settore della pelletteria, ora con le vele dismesse e con il legno creo oggetti ‘marini’: dalle borse, alle scatole a piccoli amuleti porta fortuna. Potete vedere tutto sulla mia pagina Facebook. Lo faccio nei momenti di riposo tra un viaggio e l’altro, è bello dare una nuova vita a materiali che altrimenti andrebbero dismessi”.
Marinaio e artista ma anche scrittore chef, visto che hai pubblicato “Carta, penna e calamaro. Storie di un marinaio in cucina”. Come te la cavi?
“Non è il mio compito in barca ma a volte mi piace mettermi ai fornelli e cucino per i miei ospiti. E sono bravo, a quanto dicono e così è nata l’idea del libro. In “Carta, penna e calamaro” (che contiene anche illustrazioni di mia figlia e mie) ho voluto abbinare un evento ‘di mare’ a una ricetta: due mondi che amo molto e che convivono con piacevole leggerezza.
Il libro precedente “Sotto una nuvola a forma di banana“ è invece un testo ironico intriso di “filosofia del marinaio”, preciso nelle puntualizzazioni tecniche e al tempo stesso profondamente spirituale. L’amore per il mare è inteso non soltanto come meta dei sogni, ma anche come luogo da vivere, rispettare, amare e preservare. A fine anno uscirà “La lunga attesa” scritto ‘da terra’ in periodio covid, pensieri e riflessioni su questo strano momento che stiamo vivendo”.
Ma ora cerchiamo di scoprire come prende il caffè Maurizio Lamorgese.
Qual è la ricetta segreta di Maurizio Lamorgese e quali sono i momenti migliori per gustare la bevanda degli Dei?
“Da napoletano doc il caffè mi piace molto e lo associo sempre ad un momento di relax e meditazione. Quando lo bevo il mare, la sua bellezza, la sua vastità assumono un valore aggiunto a cui prestare particolare attenzione. Profumi, sensazioni e ricordi di quando mia mamma gustava il suo caffè si mescolano nella mente per poi svanire all’orizzonte… dolce aroma inconfondibile!”