Alessandra Angelo-Comneno intervistaCon il suo ultimo romanzo, la scrittrice Alessandra Angelo-Comneno dimostra ancora una volta la sua straordinaria capacità di esplorare la profondità dell’animo umano. La narrazione semplice ma coinvolgente di “Come il volo di una cicogna” tocca corde profonde e ci spinge a riflettere su argomenti come la speranza, la perdita e la forza interiore.
Ospitiamo molto volentieri l’autrice a prendere un caffè e fare una chiacchierata con noi.

Ciao Alessandra, com’è nata l’idea di questo libro, “Come il volo di una cicogna”?

“I numerosi viaggi compiuti in giro per il mondo fin dalla mia più tenera età – avevo solo tre anni quando ho iniziato a viaggiare – inevitabilmente hanno contribuito a formare il mio carattere e forgiare la mia personalità. Da bambina, ricordo, osservavo con curiosità e stupore tutto ciò che era diverso dal mio solito mondo e non mi stancavo mai di ascoltare le spiegazioni dei miei genitori o di sollecitarne quando non abbastanza soddisfatta. Più tardi, crescendo, ho continuato a viaggiare, assaporando però in modo diverso ogni opportunità che mi si presentava e cogliendo ogni occasione per immergermi nelle realtà che visitavo, così diverse dalle mia. Questo mi ha affinato l’attenzione e la sensibilità e mi ha permesso di conoscere tante persone entrando con delicatezza, in punta di piedi, nelle loro vite. Tra i tanti Paesi visitati, quelli che mi hanno particolarmente attirato e in cui sono tornata molte volte sono stati l’Australia, la Polonia e l’India. Sono tre Paesi molto diversi tra loro, ma ognuno ha suscitato in me delle emozioni profonde, toccando corde che non avrei mai immaginato. Questo si è verificato ogni volta che sono tornata a visitarli e non solo risvegliato dalla natura incredibile dei territori che visitavo, ma anche dalle persone che via via incontravo e che mi raccontavano le loro storie. Andando avanti negli anni ho sentito il desiderio di fissare, non solo nella mente ma anche in parole, certe emozioni e certe storie che altrimenti, forse, sarebbero andate perdute. Da questo desiderio è nata l’idea di scrivere questo mio ultimo romanzo”.

Quanto è stato difficile portarlo avanti?

“Quando sono andata a scandagliare all’interno dell’animo umano, in questo caso in quello di Emily, la mia protagonista. Credimi, non è stato facile perché per arrivare alla verità bisogna scendere fino in fondo e toccare tasti e corde che non si vorrebbe”.

Quali sono i tuoi autori di riferimento?

“Ne ho diversi. Con piacere apprezzai lo stile del Manzoni nei Promessi Sposi. Le sue descrizioni mi lasciarono senza parole. Mi piacque molto Guerra e Pace e Anna Karenina del Tolstoj e così lessi opere di altri autori russi come Dostoevskij, Puskin e Pasternak. Tra i classici del ‘900 mi hanno emozionato Deledda, Pirandello, Moravia, Verga, Svevo, Calvino, ma anche Proust, Joyce, Woolf, Mann, Kafka…L’elenco è lunghissimo. Tra i contemporanei, mi piace Ammaniti, Ferrante, Maraini, Carrisi, ma leggo anche molti autori stranieri. Leggo le loro storie e analizzo e assorbo, senza rendermene conto, i loro stili di scrittura”.

Dove vivi e dove hai vissuto in passato (o dove vorresti vivere)?

“Vivo a nord di Roma, a Castelnuovo di Porto, ma fuori del paese, in campagna perché adoro la natura. Sono nata a Roma, ma fin da bambina desideravo essere a contatto con la natura, avere un giardino con tanti alberi dove veder giocare i miei figli se ne avessi avuti, i miei cani e magari anche gatti. Una volta sposata, sono riuscita, sebbene con sacrifici, a realizzare tutto questo e ne sono molto felice. Se non avessi il profondo legame con la mia famiglia e decidessi di vivere altrove, mi trasferirei senza ombra di dubbio in Australia, un continente che conosco molto bene e che considero quasi la mia seconda patria”.

Dal punto di vista letterario, quali sono i tuoi progetti per il futuro?   

“Sono al lavoro per raccontare un’altra storia e anche questa ha come protagonista principale una donna. Adoro scandagliare l’animo umano e portare alla luce la poliedricità dei sentimenti, anche quelli più scomodi. In questo romanzo ne mostro uno finora mai affrontato, ma non voglio dire di più. Oltre a questo romanzo, scrivo anche piccoli racconti e…favole per bambini. Queste ultime ispirate dai miei nipotini”.

E per finire, come prendi il caffè solitamente?

“Il caffè, bevanda insostituibile e deliziosa! Non ne potrei mai fare a meno! Mi piace ben caldo, lungo, macchiato e con lo zucchero. Quello della mattina lo sorseggio…a letto e poi c’è quello del pomeriggio, dopo pranzo. Quando ho riordinato la cucina, vado nella stanza accanto, quella dove scrivo. Lì c’è un comodo divano, sai di quelli che si allungano. Mi siedo, attenta a non far cadere una sola goccia della preziosa bevanda e, finalmente rilassata, la bevo con calma, qualche volta accompagnata da un biscotto o un cioccolatino. Poi più tardi, accendo il computer e… la fantasia vola”.

Il romanzo “Come il volo di una cicogna” dell’autrice Alessandra Angelo-Comneno è pubblicato dalla Casa Editrice Kimerik per la collana Percorsi.
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