Un caffè con Isa Grassano autrici del libro Graditissima ospite del nostro “Un caffè con” di oggi è Isa Grassano, giornalista, blogger e autrice di guide (tra cui “Forse non tutti sanno che in Italia…” e “101 cose divertenti, insolite e curiose da fare Gratis in Italia“, editi da Newton Compton), che abbiamo avuto il piacere di intervistare in occasione dell’uscita del suo primo romanzo d’amore “Un giorno sì un altro no” edito da Giraldi Editore.

Nel tuo ultimo libro “Un giorno sì un altro no” parli di ricerca della felicità, cos’è per te?

“La felicità, come diceva Totò, è fatta di attimi di dimenticanza. Ed è così anche per me, quando riesco ad evadere dal quotidiano, dalle preoccupazioni lavorative e del periodo. Cose semplici: una passeggiata al mare, una giornata di sole, un abbraccio, un bel libro, il vezzo di un rossetto rosso anche se sto in casa, e ovviamente amare. Poi sono felice quando so di essere riuscita a regalare, a chi mi legge, un po’ di spensieratezza. Quando mi scrivono per ringraziarmi per questo romanzo, so di aver fatto centro. E sono doppiamente felice”.

E come la rincorre Arabella, la protagonista del libro?

“Arabella non crede agli oroscopi eppure inizia a cambiare parere quando su un giornale legge di una previsione astrologica che le promette “giorni felici”. E quando incontra Ludo, ad un vernissage di una mostra fotografico, bello e affascinante, si convince che lui può essere la felicità o come scrive: “quel sole che può dare luce al mio cammino, la luce calda di quei pomeriggi al Sud””.

Perché un uomo “che appare e scompare” piace tanto alle donne? Si tratta del fascino dell’inafferrabile?

“Sicuramente il fascino dell’inafferrabile resiste dai tempi di Teorema di Marco Ferrandini. Non saprei spiegare perché, ma dai racconti delle mie amiche che hanno ispirato questo romanzo, emerge questa incapacità di staccarsi da questi uomini, forse con l’illusione di riuscire a cambiarli. È pur vero che, a volte, gli amori impossibili arrecano tante più gioie e tanti più vantaggi di quelli che si pensa di avere a portata di mano”.

C’è qualcosa di autobiografico nel tuo ultimo libro?

“Nel mio libro ci sono pezzi di vita che ho osservato, racconti di amiche che ho ascoltato, frammenti di amici e parenti che ho messo nei personaggi.
E poi sì c’è sicuramente qualcosa di me… dal segno zodiacale in primis, Bilancia, il segno dell’equilibrio in ogni cosa e dell’armonia, a qualche gaffe, alla voglia di non arrendersi mai e non portare rancore. E poi, visto che qui stiamo prendendo un caffè, anche se virtuale, ne approfitto per confessare che anche io, come Arabella, faccio il caffè che è una ciofeca, ma l’aroma che si espande nell’aria dà l’illusione che sia buono e ne bevo a litri”.

Cosa ti ha ispirato nella scrittura di un libro tanto diverso dal tuo genere principale, il viaggio?

“Sono solo appassionatamente curiosa e dopo tante guide turistiche emozionali volevo cimentarmi con qualcosa di diverso. E poi sono una romantica, da tempo sognavo di poter scrivere di sentimenti, passione, amore. Tra le pagine non mancano “pillole da viaggiatrice” quasi fosse “un viaggio nel viaggio” con tante descrizioni di luoghi, musei, opere d’arte. I personaggi si muovono sullo scenario di Roma, ma ci sono excursus in altre località, come la Basilicata (la protagonista prova l’ebbrezza di librarsi in aria con il Volo dell’Angelo, il macro attrattore delle Dolomiti Lucane), la Valle d’Itria in Puglia, l’Abruzzo, fino a New York”.

Cosa ti ha lasciato questo libro? Come ti ha cambiato dopo la sua scrittura?

“Mi ha lasciato una sensazione di benessere ma anche di conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che l’amore è una cosa meravigliosa, indipendentemente da come finisca. Come scrivo nei ringraziamenti: “mi auguro che le parole di questo libro possano abbracciarvi e che nella vostra vita possiate sempre amare tanto. Nonostante tutto. Perché ci sono storie che non importa come finiscono. L’importante è che siano esistite”». Se mi ha cambiata? Direi di no, ero e resto una sognatrice. Nonostante.”