Intervista alla cantautrice Cristallo, al secolo Francesca Pizzo, per parlare del suo nuovo inedito “Casa di vetro” e non solo…
Graditissima ospite del nostro “Un caffè con” di oggi è la cantautrice Cristallo, nome d’arte di Francesca Pizzo. Volto noto ai tanti fan dei Baustelle per essere stata l’immagine di copertina di “L’amore e la violenza” e “L’amore e la violenza II”, Cristallo ha aperto tre date del tour estivo proprio della band toscana. E dopo i singoli pubblicati nella seconda metà del 2019, “Cose c’è” e “Falena”, entrambi firmati Blackcandy Produzioni, dallo scorso 5 giugno è in rotazione radiofonica il suo ultimo inedito “Casa di Vetro” di cui abbiamo parlato nella nostra “chiacchierata” virtuale.
“Casa di vetro” naturalmente richiama per tutti l’idea del lockdown appena trascorso. Anche se il brano è antecedente a tutto questo, ci sono delle similitudini con l’isolamento forzato?
“Ce ne sono molte. In realtà parla di una condizione di isolamento volontario. Di solito per scrivere brani nuovi è necessario un certo raccoglimento. In quella distanza dal resto è comunque importante rimanere in contatto con l’esterno. Il brano parla di questo rapporto tra interno ed esterno.”
Musicalmente sembra di passeggiare in un sogno cosciente: è una condizione positiva o negativa?
“Questo per me è un grande complimento. La componente onirica è parte integrante della mia musica e ritengo che il suo valore sia assolutamente positivo. Dell’onirico mi interessa il lato inconscio. Quando questo influenza la musica si crea un’energia capace di sospendere dalla realtà tangibile. È una dimensione rara che mi affascina molto.”
Che tipo di reazioni e emozioni può suscitare la tua musica in un’esibizione live? Diversa dall’ascolto intimo o dalla visione del video?
“La dimensione live ha al momento due anime. Quella acustica che ho già sperimentato l’inverno scorso in vari piccoli club e quella elettrica che purtroppo non è ancora uscita dalla sala prove. Chi ha partecipato ai live in acustico mi ha raccontato di essersi trovato sospeso in una condizione rarefatta e intima. Credo che in elettrico la forza della band possa spostare gli equilibri e trascinare l’ascoltatore con una certa energia.”
Lo stile onirico e freddo degli arrangiamenti sembra suggerire un distacco dalle emozioni, ma il testo è un percorso intimo intenso. Nasce da una ricerca di contrasto tra i due elementi?
“Si tratta di un contrasto nato in totale naturalezza. Credo che il contesto più adatto per testi così introspettivi sia quello più trasparente possibile. La trasparenza di un arrangiamento per me è quella freddezza che permette alle parole di arrivare senza filtri.”
E infine, come prende Cristallo il caffè?
“Nero, senza zucchero ma col sorriso.”