Anteprima mondiale di “The Performance” al Roma Film Fest con Jeremy Piven e Robert Carlyle che recitano nell’adattamento dell’ultima opera di Arthur Miller. Anticipazioni e intervista alla regista Shira Piven e al cast
Presentato in anteprima mondiale alla Festa del Cinema di Roma lo scorso 28 ottobre 2023, “The Performance” è un intrigante adattamento cinematografico del celebre drammaturgo Arthur Miller, pubblicato sul The New Yorker, che offre uno sguardo affascinante e complesso su un periodo storico cruciale e sul conflitto tra l’arte e la politica. Con un cast stellare, che comprende Jeremy Piven, vincitore di un Emmy e di un Golden Globe, e Robert Carlyle, vincitore di un premio BAFTA, e un’ambientazione affascinante, il film, combina magistralmente elementi di danza, dramma e storia europea degli anni ’30 in un contesto che presenta sfide morali e decisioni difficili.
TRAMA
Infatti “The Performance”, diretto da Shira Piven e prodotto da Sparks Go e Daniel Finkelman Films, racconta di Harold May (Jeremy Piven), un talentuoso ballerino di tip tap ebreo americano di seconda generazione la cui carriera è relegata alla scena dei club di New York. Durante una tournée in Europa, lui e la sua compagnia vengono scoperti da un addetto tedesco che offre loro una considerevole somma di denaro per esibirsi davanti ad Adolf Hitler. Fatto che solleva questioni interessanti sull’arte, la moralità e la pressione di perseguire il successo a qualsiasi costo. Elementi che aggiungono profondità e complessità alla storia.
CAST
A completare lo splendido cast esperti ballerini di tip tap e altri attori tra cui Maimie McCoy, Adam Garcia, Lara Wolf, Jared Grimes, Yaniv Biton e l’esordiente Isaac Gryn.
Girato principalmente a Bratislava, in Slovacchia, con un’architettura fedele all’epoca e i costumi realizzati in Puglia dalla casa di moda italiana Domenico Vacca che aggiungono un ulteriore tocco di autenticità all’ambientazione, “The Performance” non è, come affermato anche dalla regista, una tipica storia della Seconda Guerra Mondiale, ma piuttosto una storia contemporanea che coinvolge un uomo alla ricerca di successo e le scelte difficili che deve affrontare. Tutti elementi che fanno della pellicola di Shira Piven un film in grado non solo di intrattenere lo spettatore, ma anche di farlo riflettere su questioni importanti.
VIDEO INTERVISTA AL CAST DI “THE PERFORMANCE”
Per saperne un po’ di più, prima di vedere “The Performance” prossimamente al cinema, vi lasciamo una pillola dalle interviste fatte a cast e regista alla presentazione del film alla Festa del Cinema di Roma 2023. Cliccate QUI per vedere il video, mentre sotto trovate la traduzione in italiano.
Shira Piven: “Considerando che è la prima volta che io e Jeremy lavoriamo insieme, lui si è sentito molto naturale anche perché abbiamo parlato molto poco prima di iniziare le riprese e a un certo punto ricordo di avergli detto che non gli avrei dato molte indicazioni, e lui ha detto: “Dimmi quello che vuoi. Guidami come preferisci”. Quindi, sul set, la collaborazione è stata molto facile, perché penso che volessimo le stesse cose.
Jeremy Piven: “Sì, abbiamo capito molto rapidamente come eravamo abituati a lavorare e qual era il modo migliore per collaborare. A me piace prendere slancio, come attore la recitazione è come uno sport di slancio e quindi mi piace dare slancio e il nostro direttore della fotografia, fortunatamente, è in grado di fare qualunque cosa, mentre a volte ci sono persone che girano film e vanno nel panico. Così potevo suggerirgli qualsiasi cosa e lui diceva sempre: “Certo, facciamolo”. Quindi non solo ha fatto un lavoro brillante, ma ha fatto anche in modo che il film sembrasse qualcosa di ancora più grande persino per i film in pellicola. Chi lo vede pensa che sia un film da 58 milioni di dollari che non potrebbe mai essere un film indipendente, e tutto questo è merito del grande lavoro di Leal che è in grado di adattarsi a qualsiasi cosa. Pensa che abbiamo girato una scena in cui il mio personaggio mentre ballava per Hitler si fa prendere dal panico e scappa dietro le quinte. Per girare quella scena, avevamo circa undici secondi e potevamo fare solo una ripresa e Leal ha guidato l’intero set e ha buttato fuori un operatore, ma siamo comunque riusciti a farla in un’unica ripresa. Dovresti chiedere a lui di questa esperienza”. [ridono]
Shira Piven: “Io e Jeremy in effetti improvvisiamo molto mentre lavoriamo e Leal è stato in grado di accettare la situazione, cosa molto difficile per un regista che vorrebbe sapere esattamente l’inquadratura di ogni cosa, ma abbiamo capito di parlare lo stesso tipo di linguaggio, quindi siamo stati in grado di rivedere il lavoro al volo e di collaborare bene noi tre insieme”.
Giornalista: “Sì, è incredibile. Davvero un ottimo lavoro di squadra”.
Maimie McCoy: “Posso aggiungere una cosa da un punto di vista esterno?”
Giornalista: “Sì, certo”.
Maimie McCoy: “Guardare Shira e Jeremy lavorare insieme è stato davvero sorprendente. Entrambi sono molto competenti in ciò che fanno, quindi avere così tanto talento è stato davvero fantastico. L’intera atmosfera sul set è stata davvero incredibile.
Leal: Spesso quando si filma qualcosa, si hanno attori e personaggi che possono muoversi all’interno della location in varie situazioni, così ho cercato di lavorare molto sulla luce e di collaborare con il design di produzione per avere la massima angolazione possibile, quasi 360 gradi, in modo che potessimo essere liberi e collaborare ancora meglio senza restrizioni, in modo che quando Shira mi diceva: “Non mi piace essere messa in una scatola”, io potevo rispondere: “Va bene, facciamo una scatola più grande”. [ridono]