Il 21 maggio esce per La Clinica Dischi “Le tasche bucate di felicità” il debut album di Svegliaginevra, che ho avuto il piacere di ascoltare in anteprima per voi e di cui vi parlo nella mia nuova recensione

Svegliaginevra Le tasche bucate della felicità, è il suo debut albumÈ raro che una canzone nasca come poi arriva all’orecchio di noi ascoltatori. Dalla scrittura alla produzione spesso un brano cambia radicalmente faccia, ma quanto dell’originale resta? Questo mi chiedevo ascoltando “Le tasche bucate di felicità” album di esordio di Svegliaginevra.

Le tasche bucate di felicità è un disco pieno di me, una raccolta di molte cose che mi sono successe e di tutti i sentimenti che ho provato vivendole.

L’album è stato scritto da Svegliaginevra e prodotto da La Clinica Dischi. Devo essere onesto la scrittura di Svegliaginevra mi piace. E’ fresca sincera e parla di se e quando qualcuno parla di se non può sbagliare, chi altro ne potrebbe parlare meglio.

Parlo di amori, di posti e di persone nel modo più onesto che conosco e questa è la cosa più bella, per me. Stilisticamente è figlio di tutto quello che ascolto, che mi piace e che mi influenza nella scrittura.

Generalmente io cerco di ascoltare gli album dalla prima all’ultima traccia in ordine (Boomer Alert!), questa pratica che aveva molto senso con i concept album forse risulta vetusta, ma mi permette di gustare l’album in tutta la sua evoluzione. Penso sempre che se un’artista decide di mettere le canzoni in un certo ordine lo fa per una ragione e a me piace scovare questa ragione. Anche se raramente ci riesco.

Ho sperimentato tanto, sono stata alla continua ricerca delle parole più giuste e delle melodie che mi permettessero di ricreare l’ambiente sonoro che avevo in testa.

Ho quindi iniziato l’ascolto di questo album dalla prima traccia “Siamo (stati)” e sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla scrittura di Svegliaginevra come ho detto anche sopra, proseguendo poi con “Due, singolo rientrato trai 60 finalisti di Sanremo Giovani e sono andato avanti fino ad arrivare alla traccia cinque “Come fanno le onde”. Il brano è uno dei due singoli dell’album e ha raggiunto più di un milione di streams su Spotify. È qui che mi sono reso conto che c’era qualcosa che non mi avvinceva nell’album.

Il singolo è per me il miglior pezzo di “Le tasche bucate di felicità” a mani basse ed è quello in cui meglio funziona il connubio tra scrittura e produzione e mi ha fatto rendere conto di una cosa. La maggior parte del disco avrei preferito sentirlo in acustico: chitarra e voce. Dico questo perché l’album è fortemente di stampo indie e tende a uniformare il suono e a smussare gli spigoli della canzone che secondo me caratterizzano molto la scrittura di Svegliaginevra.

Il titolo è una frase che rispecchia il mio modo di vedere la vita e le relazioni umane, il modo in cui vorrei arrivassero le mie canzoni, insomma, con le mani nelle tasche bucate di felicità.

L’album sarà su tutte le piattaforme digitali dal 21 Maggio. Io penso che sentiremo parlare di Svegliaginevra anche in futuro perché il talento non le manca, anche se questa volta non ha ancora catturato a pieno il mio interesse, ma magari catturerà il vostro! Quindi il 21 Maggio segnatevi di ascoltare “Le tasche bucate di felicità” e fatemi sapere cosa ne pensate!