Lo scorso 22 gennaio è uscito “Brigata Bianca”, secondo album da solista di Samuel, che ha presentato alla stampa con un piccolo live in streaming
A quattro anni da “Il Codice della Bellezza”, suo primo lavoro da solista, Samuel, voce dei Subsonica, torna con il nuovo album “Brigata Bianca” a metà tra cantautorato e musica elettronica
Un album nato dalla continua ricerca di Samuel della sua massima espressione artistica, motivazione che lo avevano spinto nel 2016 a intraprendere anche la strada da solista, sfociata appunto ne “Il Codice Della Bellezza”(prodotto da Michele Canova), disco dalle sonorità decisamente Pop e soprattutto molto distanti da quelli a cui ci aveva abituato con i Subsonica.
“Brigata Bianca”, invece è un mix di suggestioni in cui ritroviamo anche note più vicine allo stile dei Subsonica, che mi hanno fatto da subito amare questo nuovo lavoro di Samuel. Un concept album con ben 15 tracce, anticipato dai singoli “Tra un Anno” e “Cocoricò“, nato durante il periodo del lockdown nel Golfo Mistico, lo studio in cui si è rifugiato durante quei difficili mesi, per creare nuova musica.
“Durante il lockdown mi sono messo nel mio studio a scrivere, a lavorare al mio futuro musicale, poi quando sono uscito, ho fatto anche un tour alle Isole Eolie dove ho incontrato i miei amici musicisti e produttori, che man mano ho coinvolto in questo progetto discografico. Si è formato così una sorta di gruppo, da cui è nato il titolo del nuovo lavoro “Brigata Bianca” ha raccontato Samuel.
Brigata completata dalle collaborazioni con Colapesce, Ensi, Fulminacci, Willie Peyote e Johnny Marsiglia che danno vita a cinque featuring trascinanti, oltre ai diversi produttori che hanno partecipato: Ale Bavo, Dade, MACE & Venerus, Machweo, Michele Canova, Federico Nardelli e Strage. Fra i nomi dei musicisti da segnalare il tocco di Roy Paci all’arrangiamento, direzione dei fiati, alla tromba e flicorno soprano in due tracce.
Un trascinante viaggio musicale attraverso in cui Samuel ritorna ai generi musicali a lui più vicini, quelli di cui si è sempre nutrito: all’elettronica, da sempre il suo alfabeto, alla musica tribale e all’hip hop, arricchiti però dalla forte impronta cantautoriale che contraddistingue da sempre le sue produzioni. Vena cantautoriale di cui ha spiegato così le origini durante la conferenza stampa via Zoom di presentazione dell’album: “Da bambino mi sono innamorato di Fabrizio De André, poi sono arrivati De Gregori, Conte e Fossati. Crescendo ho iniziato a frequentare le discoteche ed avvicinarmi alla musica elettronica, ma la vena cantautorale è rimasta e così in questo periodo storico, in cui non ci si può assembrare, mi sono concesso delle canzoni da ascoltare”.
“Brigata Bianca” rappresenta così l’album della maturità in cui Samuel ha voluto presentarsi in tutto e per tutto in una nuova e inedita veste, non solo artistico e musicale, ma anche grafica, scegliendo per la copertina del progetto un Concept visivo ideato dall’Art Director Marco Rainò e tradotto nelle grafiche firmate da BRH+. Copertina in cui il cantante si presenta con una giubba da “ussaro contemporaneo”, su cui sono ricamati al posto dei decori e delle medaglie militari, una fitta serie di simboli geometrici ad alto potere evocativo, ognuno dei quali è associato a uno specifico brano del disco.
Questi ricami, che nell’insieme costituiscono un alfabeto di emblemi, assumono il valore di un codice visivo con il quale rappresentare le emozioni e i pensieri cantati da Samuel, elementi di un racconto per segni che si accompagna a quello musicale.
Riportati anche sulla bandiera che il cantante stringe sulla copertina, i simboli diventano i talismani di un nuovo viaggio artistico, i segni espressivi con i quali identificare un racconto, in parte, biografico di grande intensità.
IL RACCONTO DEL MINI LIVE STREAMING
Come detto inizialmente, la conferenza stampa è stata preceduta da un mini live in cui Samuel ci ha fatto ascoltare alcuni dei brani contenuti in “Brigata Bianca”:
- “Tra Un Anno“, primo singolo estratto dal nuovo lavoro e presentato questa estate durante il suo tour “Golfo Mistico Live” (qui un minuto della mini performance live streaming)
- “Cocoricó” in cui Samuel ha riportato una serata di anni fa al Velvet di Rimini in cui i suoi Subsonica hanno diviso il palco con i Bluvertigo
- “Felicità” cantata con Fulminacci, è probabilmente il brano più cantautorale di tutto l’album. Nel brano Samuel si interroga sul fatto che a renderci felici non è tanto l’obiettivo che ci poniamo, quanto il percorso fatto per raggiungerlo
- “Bum Bum Bum Bum” cantato con Ensi è uno dei pezzi più carichi di “Brigata Bianca”, un pezzo potente che sprigiona un’energia che ti senti esplode dentro. Con questa canzone ha voluto raccontare la nostra parte più oscura, quella che talvolta ci costringe a una vita al contrario.
- “Io e te” brano nato da un periodo travagliato che ha fatto prendere coscienza a Samuel di quali potevano essere le basi della sua vita futura.
“BRIGATA BIANCA” BRANO PER BRANO BY SAMUEL
- IO E TE
IO E TE è una canzone che parla di cambiamenti: una sorta di elenco dei buoni propositi che ho scritto al contrario, partendo da ciò che bisogna lasciarsi alle spalle per ridisegnare la propria vita. Abbandonata la paura dell’abitudine e le frenesie dell’esistenza che ci tengono lontani da chi amiamo, resta la voglia di fermarsi. Per riprendere quel dialogo che sembrava sospeso con una persona che abbiamo appena sfiorato.
E concedersi finalmente la possibilità di cominciare a vivere davvero insieme. - FELICITÀ
Stilisticamente è il brano più cantautorale del disco. Per questo ho pensato di ospitare FULMINACCI, un giovane artista che sta riproponendo in modo originale e fresco un certo modo di scrivere canzoni. Questa parla della felicità.
E lo fa a partire da uno di quei momenti in cui sembra lontanissima. Perché spesso ci accorgiamo di essere stati felici quando ormai non lo siamo più.
Invece la felicità non è mai un punto di arrivo ma la strada che scegliamo per raggiungerlo. Forse, per essere felici, bisogna smettere di pensare che la felicità semplicemente “passi” e iniziare a fare di tutto perché accada più velocemente. - QUELLA SERA
Nient’altro che il ricordo di una notte e di una decisione inaspettata. Talvolta, le dinamiche della vita ci travolgono come una tempesta, allontanandoci dall’essenza delle cose e da ciò che è veramente importante.
Poi una sera all’improvviso tutto diventa chiaro. E allora non puoi che prendere l’unica decisione possibile, la sola davvero giusta: quella di tornare da lei e dichiararle il tuo amore. - DIMENTICHEREMO TUTTO
Ancora un ricordo: questa volta di un incontro in una notte di mezza estate. La leggerezza della musica si rispecchia nelle immagini del testo e nella storia che evocano. Un falò che sembra confondersi con le nuvole, le sdraio, il mare come scenografia. E un amore che sembra accendersi all’improvviso per poi spegnersi altrettanto velocemente. Proprio come i fuochi d’artificio che esplodono nel cielo d’agosto, la notte di San Lorenzo. - VORREI
Un brano che ho voluto costruire interamente su un ostinato intreccio ritmico. Come se le percussioni fossero una sorta di barriera in grado di difendere l’intimità del proprio amore.
D’altra parte, la canzone parla proprio di questo: dell’istinto di protezione che ci sorprende quando ci accorgiamo di amare una persona. E allora l’unico desiderio è quello di nasconderla dalle insidie degli altri e di donarle il proprio sguardo affinché possa vedere il mondo senza paura, con occhi finalmente sereni. - PALERMO
Se ogni città rappresenta uno spazio dell’anima, Palermo è quella in cui ho lasciato la mia.
Ho vissuto lì per alcuni anni, rimanendo incantato dalla storia di questi luoghi, da sempre punto di incontro di culture diverse. Il brano vuole essere un affresco a tinte accese di una città che adoro, a metà tra una dichiarazione d’amore e un’invocazione a Santa Rosalia.
Le parole di JOHNNY MARSIGLIA e i fiati di ROY PACI contribuiscono a dare verità e forza alla preghiera con cui ho cercato di raccontare le contraddizioni e l’accecante bellezza di questo Paradiso sofferente appoggiato sul mare. - CHI DA DOMANI TI AVRÀ
Una canzone che racconta la storia di un abbandono. Di quelle che capitano soprattutto nei piccoli paesi, quando le necessità della vita costringono le persone a separarsi, magari per ragioni di lavoro o perché uno dei due ha deciso di andare a studiare in un’altra città.
In particolare ho voluto descrivere il tragitto che gli innamorati percorrono insieme per raggiungere la stazione dove si saluteranno. L’andata in due e il ritorno solitario di chi resta.
Le immagini del testo cercano di restituire il suo stato d’animo: la malinconia struggente di chi, vedendo il proprio amore allontanarsi, non può fare altro che dirgli addio. - VERAMENTE
Questo brano nasce da un’esperienza autobiografica.
L’estate scorsa, mentre parlavo di ecologia con un pescatore, mi sono accorto che aveva appena gettato il mozzicone di una sigaretta tra le onde.
Allora ho pensato di scrivere un testo dove elencare alcune delle ipocrisie degli esseri umani. Quelle in cui scivolano ogni volta che predicando il bene, si comportano al contrario.
Perché le persone spesso pensano in modo autenticamente positivo per poi smentirsi un attimo dopo con le loro azioni concrete. Non solo nelle grandi scelte etiche ma anche in quelle quotidiane.
E io non faccio eccezione. Ché in fondo molte delle contraddizioni che denuncio nella canzone, sono le medesime in cui io stesso inciampo nella vita di tutti i giorni. - BUM BUM BUM BUM
“Bum bum bum bum” è quel rumore indistinto che ti esplode nella testa e ti allontana dalle persone. Un suono che avverti solo tu e che ti fa sentire diverso dal resto del mondo.
Ed è proprio allora che decidi di stare sveglio quando gli altri dormono e di dormire mentre tutti sono svegli.
Ho invitato ENSI a rappare sulla base. Con le sue rime taglienti mi è sembrato l’artista più adatto a descrivere questo “vivere di notte” e la notte interiore che ciascuno di noi ogni tanto vive. - SE RIMANI QUI
Solo quando chiediamo a una persona di restare, ci accorgiamo di essere innamorati. Perché solo quando ci innamoriamo, troviamo le parole giuste per chiederle di non andare più via. Il brano è la descrizione di questo istante. Di quando realizziamo di aver incontrato qualcuno capace di trasformare il senso complessivo delle cose. Qualcuno in grado di ristabilire un’armonia tra noi e il mondo. Qualcuno da proteggere e a cui promettere una vita diversa. Qualcuno a cui chiedere finalmente di rimanere accanto a noi. - NEMMENO LA LUCE
Un beat techno fa da colonna sonora al racconto di una di quelle notti interminabili in cui la “cassa dritta” sembra inchiodarti alla pista da ballo. Dove è la penombra, non la luce, a illuminare davvero i contorni delle cose.
Ho scritto questa canzone durante il primo lockdown quando ha iniziato a farsi più acuta la voglia di tornare ai percorsi esistenziali che hanno caratterizzato la mia vita di artista: a quelle sere trascorse a suonare o a ballare, quando nemmeno l’alba riesce a spazzare via gli ultimi scampoli di una notte che vorresti non finisse mai. - COCORICÒ
Parla di una nottata che i Subsonica e i Bluvertigo hanno trascorso, negli anni novanta, in riviera romagnola. È un brano che nasce in un momento in cui ho sentito la necessità di ampliare la visione del mio album, e generalmente quando hai questa urgenza ti viene da chiamare gli amici, creare sessioni di scrittura, passare i giorni in studio a lavorare. Di COLAPESCE mi ha sempre colpito il modo di scrivere, la capacità armonica e melodica di raccontare le cose, che sento molto vicina a me. Ho passato due bellissimi giorni in studio con lui e il suo produttore Federico Nardelli, che hanno poi portato alla nascita di questo brano - TRA UN ANNO
Forse è la canzone che esprime meglio un sentire comune. Quello che abbiamo provato tutti negli ultimi dodici mesi.
Fino all’anno scorso ci siamo cullati nella presunzione di potere controllare ogni aspetto delle nostre esistenze . Di sapere esattamente quale sarebbe stato il nostro futuro.
Poi all’improvviso è successo qualcosa. Un evento inimmaginabile ha sparigliato le carte. E ci ha costretto a proporre ancora quella domanda malinconica che avevamo dimenticato: “cosa sarà tra un anno ?” - GIOCHI PERICOLOSI
Ho scelto di coinvolgere WILLIE PEYOTE in GIOCHI PERICOLOSI perché la sua sensibilità nichilista mi sembrava perfetta per raccontare una storia d’amore come questa.
Una storia travolgente che ricorda quelle serie a puntate, in cui il finale dell’ultima sembra già scritto, ma è proprio il suo inevitabile epilogo ciò che rende appassionanti tutti gli altri episodi.
Una rapporto che assomiglia a una partita scacchi dove entrambi i giocatori sono destinati a perdere, ed è tuttavia questa consapevolezza che li spinge ancora a giocare. - GIRA LA TESTA
Con questa canzone ho voluto raccontare la distanza che separa la vita reale di una persona dai suoi desideri.
Il protagonista di questo cortometraggio musicale vive come immerso in un sogno vigile, scisso tra il posto in cui è e quello in cui vorrebbe essere.
È una sensazione che proviamo tutti, in particolare quando schiacciati dal nostro quotidiano avvertiamo all’improvviso che l’estate si avvicina.
E allora veniamo travolti dalla voglia di scappare via per affondare entrambe le mani nella sabbia.
Un’esplosione di ormoni che ci porta altrove e che incontriamo di nuovo, ogni volta che la vita torna a inchiodarci alla noia di giorni tutti uguali.
Insomma come avrete capito “Brigata Bianca” è un concept album da ascoltare con la testa e con il cuore, spaziando tra l’incertezza del futuro e un percorso, potenzialmente, ancora tutto da costruire…