Roberta capua

Il nostro consueto caffè lo sorseggiamo in compagnia di Roberta Capua: ripercorriamo il suo passato, parliamo dei progetti futuri, della sua idea di bellezza. Una donna che si è distinta per la bellezza e per il suo charme, sempre in punta di piedi, nonostante il mondo dello spettacolo forse troppo chiassoso e frenetico. Lei però “si è fatta le ossa” con grandi maestri dell’intrattenimento, quello fatto di buone maniere e modi garbati, come l’indimenticabile “Tappeto volante” con Luciano Rispoli.

Roberta hai partecipato sia a Miss Italia, che a Miss Universo, secondo te questi due concorsi di bellezza sono cambiati rispetto a quando vi hai partecipato?

“Ho partecipato a Miss Italia nel 1986 quasi 30 anni fa, e da allora è cambiato tutto, il costume, la percezione che le ragazze hanno di questi concorsi e il modo in cui approcciano questo tipo di concorso. Io ad esempio l’ho fatto per divertimento senza avere la consapevolezza di quello a cui andavo incontro, nonostante mia madre avesse vinto il titolo nel 1959 e quando ho vinto mi sono trovata catapultata in una situazione che non mi aspettavo, il titolo di Miss Italia, è un’etichetta che ti rimane attaccata per tutta la vita! Da quel giorno sono ormai passati 30 anni ma per le persone sono sempre una Miss Italia.

Allora la vincitrice di Miss Italia partecipava a Miss Universo, mentre ora c’è un apposito concorso per scegliere la ragazza che rappresenterà l’Italia a Miss Universo; così sono andata a Singapore dove si teneva il concorso ed ho avuto l’opportunità di vedere cosa significa all’estero partecipare ad un concorso di bellezza. C’erano ragazze estremamente preparate, determinate che volevano vincere a tutti i costi, avevano fatto dei corsi, avevano abiti studiati e preparati appositamente per loro; io invece ero andata molto tranquillamente come avevo fatto per Miss Italia, senza grosse pretese, più per vivere un’esperienza che per altro e sono arrivata seconda, ma la seconda è la prima degli ultimi, quindi non è servito a niente.

Per me è stata comunque una gran bella esperienza, che tuttora porto nel cuore, un mese da sola a Singapore, ad appena 18 anni con altre 60 ragazze che venivano da tutto il mondo.”

E’ stata Miss Italia che ti ha poi lanciato nel mondo della moda e della televisione?

“Sicuramente, la popolarità  datami dal titolo di Miss Italia mi ha aiutata, sono stata scelta da Giorgio Armani per la sfilata dell’Emporio Armani, ma poi la mia carriera me la sono dovuta costruire io piano piano; infatti se da una parte c’è l’aiuto dato dal fatto che sei stata sui giornali e la gente sa chi sei, dall’altra c’era il fatto che nel mondo della moda all’epoca c’era una diffidenza nei confronti della Miss, perché pensavano non potesse essere all’altezza di certe cose, quindi bisognava un po’ dimostrare di essere una professionista, di saper fare quel lavoro, di saper camminare in passerella.

Quindi piano piano mi sono costruita la mia carriera, e ho avuto la fortuna di lavorare con grandi fotografi, sfilare per grandi stilisti in tutto il mondo, anche se non sono mai diventata una top model, ho comunque lavorato ad un buon livello e sono contenta di ciò che sono riuscita a fare.”

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Oltre alla moda hai fatto anche molta televisione, hai trovato affinità tra questi 2 mondi oppure sono completamente diversi?

“La televisione è un mondo completamente diverso da quello della moda, perché innanzitutto le modelle non parlano. Fare televisione è tutto un altro mestiere, ci vogliono altri tipi di competenze e attitudini. Io ho cominciato in punta di piedi facendo la gavetta, con piccolissime cose in programmi su Rete 4 e poi su Canale 5, oggi invece le ragazze vorrebbero cominciare subito con il grande successo e fare i programmi di prima serata. Ma non è così che funziona!

Io mi sono costruita come una formichina piano piano le mie piccole cose, fino ad arrivare a fare programmi si successo, come “Uno mattina” su Rai uno, “Buona Domenica”, “In famiglia”, ovvero programmi Rai e Mediaset destinati al grande pubblico. Una carriera costruita piano piano con fatica ma con grande soddisfazione.”

Tra tutte le esperienze che hai fatto qual’è stata quella più formativa e che ti è rimasta nel cuore?

“Penso che ogni esperienza ti insegna qualcosa e ti arricchisce sia dal punto di vista professionale che personale, per me il primo grande banco di prova è stato “Tappeto Volante” con Luciano Rispoli su Telemontecarlo, nel 1996 dove per la prima volta ero chiamata ad essere me stessa e ad intervistare delle persone.

Lì veramente ho cominciato a capire come utilizzare il mezzo televisivo, che non è una cosa così immediata, e a capire come si facevano le interviste; un’esperienza altamente formativa che mi è servita negli anni a seguire  nelle varie trasmissioni che ho fatto. Quindi posso sicuramente dire che in questo Luciano Rispoli è stato il mio mentore.”

Cosa consiglieresti a chi vuole intraprendere la tua stessa strada?

“Non è facile dare dei consigli perché ognuno vive questo lavoro così particolare in maniera diversa, a seconda di che tipo di personalità ha. Quello che consiglio è di avere sempre una vita oltre il video, perché in questo tipo di lavoro oggi sei osannata ma domani puoi essere dimenticata; quindi avere una vita, una stabilità, avere qualcosa che non sia solo il lavoro, ti aiuta a mantenere il contatto con la realtà, a rimanere con i piedi per terra, perché è facile farsi inebriare soprattutto dai successi dei primi momenti, ma dopo può essere dura.”

Buona Domenica

Progetti per il futuro?

“In questo momento sono felice della vita che faccio, che si divide tra Bologna, dove ho un marito un figlio, quindi una vita casalinga, di mamma, e che è una cosa che amo molto e alcune cose di lavoro che ogni tanto mi concedo.

Ovviamente non ho più una routine quotidiana di lavoro, come avevo prima però continuo a fare alcune cose, tipo convention per le aziende, qualche apparizione in TV; il lavoro c’è ma con ritmi molto più dilatati e questo mi consente di conciliarlo con il ruolo di mamma e moglie, ai quali tengo moltissimo.

Se mi capita la possibilità di fare qualcosa di molto interessante dovrebbe comunque non portarmi troppo lontano da casa e da mio figlio, che ha quasi 7 anni ed ha ancora bisogno della mia presenza quasi costante, anche perché non è possibile delegare ad altri la trasmissione di certi valori che si vogliono infondere nei figli.”

Se dovessi spiegare a tuo figlio che cos’è la bellezza, cosa diresti?

“Secondo me la bellezza è armonia, non è soltanto un bel viso, un bel corpo, ma il sentirsi bene con se stessi e soddisfatti di quello che si è; per me è un insieme di tante cose e ogni fase della vita ha le sue caratteristiche e le sue bellezze, se uno riesce a vivere a pieno la propria femminilità in ogni fase della vita, lascia trasparire bellezza.

Quindi non è la bionda, la mora, più alta, più bassa, ma è  un’armonia generale che illumina la persona quando questa è soddisfatta di se stessa e non alla spasmodica ricerca di quello che non è.

Oggi purtroppo ci sono moltissime donne che non sono soddisfatte del loro aspetto e ricercano in espedienti di ogni tipo di essere quelle che non sono e questo non funziona secondo me, non le rende più belle.”

Hai sempre vissuto il tuo successo in maniera molto intima, quasi in punta di piedi, mai in modo chiassoso, questo nel mondo della televisione paga?

“Io mi sono comportata come il mio modo di essere mi ha suggerito, e quindi sono contenta così; certamente non stare tutti i giorni sui giornali, non avere sempre cose della tua vita privata da raccontare non giova dal punto di vista della visibilità mediatica.

Oggi è innegabile che stare sui giornali tutti i giorni anche se non si fa niente in TV ma solo perché racconta cose della sua vita privata, può pagare certamente perché ti tiene sulla cresta dell’onda e la gente non ti dimentica, ma è una scelta personale. Per un fatto mio caratteriale ho sempre mantenuto una certa discrezione e alla fine per me è andata bene così non avrei potuto essere diversa da quella che sono, ma non giudico, ognuno sceglie di fare quello che vuole. C’è chi ama spiattellare anche le cose più personali e intime, io no.”

Come prendi il caffè?

“Ti devo confessare che da pessima napoletana non bevo caffè, perché ho un gusto particolarmente sensibile alle cose amare e anche con 5 cucchiaini di zucchero per me il caffè è imbevibile, mi fa star male, quindi quando vado al bar con le amiche bevo un caffè d’orzo.”

Un caffè con Roberta capua