Il 30 agosto preparatevi a rincontrare un’allegra brigata di vecchi amici nel nuovo live action targato Disney, Ritorno al Bosco dei 100 Acri. Un’avventurosa commedia per tutta la famiglia diretto da Marc Forster con Winnie The Pooh, Ewan McGregor e Hayley Atwell. Trama, trailer e recensione in anteprima

ritorno al bosco dei 100 acri recensioneContinua il magico lavoro della Disney di rilettura dei suoi stupendi classici in chiave live action in modo da tenere il passo con i tempi e conquistare sempre nuove fette di pubblico. Questa volta è toccato al mitico Winnie The Pooh, l’orsetto dall’aria sempre trasognata e un’autentica passione per il miele, darsi una modernizzata nel Ritorno al Bosco dei 100 Acri, il nuovo film Disney diretto da Marc Forster, che arriverà nelle sale italiane il prossimo 30 agosto.

Protagonista del film è un Christopher Robin (Ewan McGregor), che ormai cresciuto deve lasciare i suoi compagni di mille avventure del Bosco dei 100 acri, Pooh, Pimpi, Tappo, Ih-Oh e Tigro per andare a studiare in collegio. Nonostante la promessa fatta ai suoi cari amici di pezza di non dimenticarli mai, le vicissitudini della vita lo porteranno in qualche modo a socchiudere quel cassetto della memoria. E così ritroviamo un Christopher Robin adulto, che reduce dall’aver combattuto nella seconda guerra mondiale vive a Londra, nella metà del 900, con una moglie (Hayley Atwell) e una figlia (Bronte Carmichael) a cui non riesce a dedicare molto tempo a causa di uno stressante lavoro presso la Valigeria Winslow. Infatti l’azienda sta attraversando una crisi dovuta al calo delle vendite e Christopher in quanto responsabile del settore efficientamento si trova a dover trovare una soluzione per abbassare i costi senza per questo dover licenziare i lavoratori. Schiacciato dai tanti doveri, ormai la spensieratezza dell’infanzia sembra essere diventata solo un lontanissimo ricordo sbiadito. Ma a volte il passato, quando meno lo si aspetta, torna a farsi vivo ed ecco riapparire improvvisamente nella sua vita quel goloso e distratto orsetto giallo di pezza, compagno di tante avventure.

Christopher non può credere ai suoi occhi e al primo abbraccio tutti i bei ricordi riprendono colore, così alla richiesta di aiuto di un vecchio caro amico, l’uomo non può che correre in soccorso seguendo Winnie the Pooh in un Ritorno al Bosco dei 100 Acri in cerca del resto della combriccola di animali di pezza che sembrano essere scomparsi nel nulla.

Tornare nei luoghi della sua infanzia per immergersi in una nuova avventura con Pooh lo riporta per un attimo a quei meravigliosi giorni in cui il dolce “far niente” sembrava la cosa più bella del mondo. Ma una volta aiutato Pooh, il senso del dovere si rifà sentire e Christopher torna di corsa a Londra al suo lavoro. Ma la fretta come si sa è cattiva consigliera e così non si accorge di aver dimenticato nel bosco degli importanti documenti che doveva mostrare in una importantissima riunione in ufficio. E siccome i veri amici si riconoscono nel momento del bisogno, quando Pooh, Pimpi, Ih-Oh e Tigro si accorgono dell’accaduto decidono di partire per Londra per riportare gli importanti documenti a Christopher dando così il via all’ennesima divertente rocambolesca avventura.

Ritorno al Bosco dei 100 acri è una piacevole avventura pensata per tutta la famiglia, in grado di intrattenere sia piccini che adulti, risvegliando quel bambino presente in ognuno di noi. Ricordandoci che se da un lato crescere è inevitabile, dall’altro questo non vuol dire necessariamente rinunciare alla parte più “leggera” e spensierata della vita fatta di piacevoli momenti passati, anche a non far niente, con amici e familiari. E lo fa attraverso le dolci perle di saggezza che Winnie The Pooh dispensa lungo tutto il film al suo caro amico Christopher Robin, aiutandolo così a ridare il giusto peso a tutte le cose della sua vita da adulto.

Un film assolutamente da non perdere, non solo per la storia ma anche per la bellezza della regia di Marc Forster (Neverland) che grazie al suo tocco stilistico riesce ad unire al lato più scanzonato, tipico delle storie di Winnie The Pooh, quello un po’ più nostalgico tipico di chi il tempo della spensieratezza l’ha ormai passato da qualche anno. Dove il sapore dei bei tempi andati si avverte anche nella scelta di rappresentare Pooh e company come animali di pezza fotorealistici con una squisita aurea retrò amplificata sapientemente dall’ottima fotografia di Matthias Koenigswieser che predilige appositamente colori poco saturi e più cupi.