Tratto dall’omonimo libro di Lauren Redniss arriva il 15 luglio Radioactive, film diretto da Marjane Satrapi e dedicato alla vita rivoluzionaria della scienziata Marie Curie. Trama, trailer e recensione in anteprima
Radioactive, diretto dalla fumettista, sceneggiatrice e illustratrice Marjane Satrapi, è un film sull’amore e sull’etica della scienza, basato sulla condivisione della conoscenza e sulla complicità sentimentale tra la scienziata Marie Curie e colui che sarebbe diventato suo marito. La storia attraversa tutte le fasi della scoperta approfondendo anche gli aspetti più intimi della vita privata di Marie Curie, vincitrice nel 1903 il Premio Nobel per la Fisica – per la scoperta di altri due elementi il radio e il polonio – e del Premio Nobel per la Chimica nel 1910.
Radioactive è un viaggio attraverso le eterne eredità di Marie Curie (Rosamund Pike): le sue relazioni appassionate, i progressi scientifici e le conseguenze che questi ebbero in lei e nel resto del mondo. L’incontro con il collega scienziato Pierre Curie (Sam Riley), che sposò, cambiò per sempre la storia della scienza grazie alla scoperta della radioattività. La loro genialità sconvolse il mondo e l’assegnazione del Premio Nobel portò la coppia alla ribalta internazionale.
Il risultato delle scoperte della scienziata Marie Curie, da una parte offrono all’umanità la cura per il cancro, dall’altra la minaccia atomica. Il dibattito sull’energia nucleare, è l’origine del dilemma. L’eterno problema etico sull’evoluzione. Il libero arbitrio, è l’unica e sola risposta. Ma il libero arbitrio è affidato alla coscienza di ognuno di noi o meglio di chi si arroga il diritto di scegliere per tutti. È questa la vera bomba?
“La scienza cambia e si evolve continuamente ma se resta governata da coloro che credevano che la terra fosse piatta, nulla potrà mai cambiare sul serio e nulla sarà puramente al servizio dell’umanità”. La vita e le scoperte della protagonista mostrano tutta la passione e la curiosità di chi ama la vita e crede di poter cambiare le cose perseguendo un obiettivo per il bene comune. Soltanto una donna è così fortemente motivata e legata alla sopravvivenza. Ma esserlo non è tutt’oggi facile, figuriamoci nei primi del ‘900. Le drastiche interruzioni delle sequenze all’interno della narrazione, alternano bruscamente immagini dicotomiche di bene e male, rappresentando con abile tecnica da parte della sceneggiatura, il caos e il dramma che la protagonista ha dovuto affrontare sia nella vita che nel lavoro.
La storia è costruita sul classico period-biopic, ma l’innesto di flashback, ha dato allo spettatore un gusto un po’ amaro della storia e allo stesso tempo lungimirante.
Il cammino di Marie Curie è quello prima di tutto di una donna, che ha saputo essere madre e amante appassionata, ma è anche il cammino di una scienziata mossa da pura dedizione per il suo lavoro.
Coraggio o assoggettamento? Scoperta o diniego? Vita o morte?
Un film da non perdere!