Dall’omonimo bestseller di Judith Kerr arriva il 28 aprile in sala con Altre Storie e Rai Cinema “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” della regista Premio Oscar® Caroline Link, che riesce a raccontare con leggerezza la storia di una famiglia in fuga nel periodo più buio della storia dell’uomo (recensione)
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” è la storia vera di una famiglia nella Berlino del 1933. Hitler è salito al potere. Anna (Riva Krymalowski) ha solo nove anni. Per sfuggire ai nazisti, suo padre scappa a Zurigo e tutta la famiglia lo segue poco dopo. Comincia la loro fuga attraverso l’Europa alla ricerca di un luogo sicuro dove stabilirsi. Anna è costretta a lasciare tutto, compreso il suo amato coniglio rosa di peluche, e, insieme alla sua famiglia, dovrà affrontare una nuova vita piena di sfide e difficoltà, ma non senza speranza e perfino sorrisi.
Una toccante storia familiare sulla separazione e sulla fiducia. Tratta dal romanzo “Quando Hitler rubò il coniglio rosa” di Judith Kerr, un best seller internazionale che ha emozionato tutto il mondo.
Nonostante l’oscurità che avvolge i protagonisti, si può assolutamente affermare che il film è ben ancorato a temi come la fiducia, la curiosità, l’ottimismo e mostra l’immenso potere che la famiglia può dare. “Tutto è possibile finché restiamo insieme“, questo era il motto di Judith Kerr come anche l’intera ispirazione del film.
Un film che, come il romanzo da cui trae ispirazione, si pone lo sfidante obiettivo di descrivere la seconda guerra mondiale, il nazionalsocialismo, la persecuzione degli ebrei con un linguaggio e un gusto narrativo adatto a un pubblico non solo adulto. Sfida che a mio parere ha superato a pieni voti. I bambini non devono aver paura di questa storia. Non è crudele o spaventosa, racchiude molti aspetti positivi nonostante la malinconia dovuta alla perdita a causa dei cambiamenti politici.
“Quando Hitler rubò il coniglio rosa” è un film eccezionale, che conduce il pubblico in un viaggio molto commovente e con immagini potenti ed emozionanti. Affidare la narrazione a una bambina di nove anni, ha significato dar voce a un diverso punto di vista. I suoi occhi innocenti e ottimisti conferiscono una prospettiva di speranza al susseguirsi degli eventi e con forza portano lo spettatore verso una direzione di forte empatia con i personaggi, il periodo storico e il presente allo stesso tempo. Un presente dove i diritti dei bambini e delle minoranze, continuano a essere temi che dobbiamo far comprendere ai nostri figli, sensibilizzandoli e istruendoli sull’importanza del tema, oggi come allora.
Questo film è un viaggio attraverso la storia, una favola drammatica che sussurra senza rivelare. Tutto inizia pochi giorni prima delle elezioni in Germania, a scuola c’è una festa di carnevale, i bambini sono mascherati, ma improvvisamente irrompono altri bambini, ma la loro uniforme della Gioventù hitleriana non è un travestimento.
Una storia al confine tra gioco e verità, tra dramma e speranza, nell’assurda società dei “grandi”.
“Chi ruba sogni e conigli, chi sottrae liete corse e sogni festosi ha terribili baffetti di un tiranno mostruoso” – Judith Kerr.
Assolutamente da non perdere dal 28 aprile al cinema con Altre Storie e Rai Cinema!