Il 9 gennaio arriva al cinema distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia, Piccole Donne, riadattamento dello splendido classico di Louisa May Alcott diretto da Greta Gerwig, con Emma Watson, Saoirse Ronan e Timothée Chalamet. Trama, trailer e recensione in anteprima
Il 9 gennaio tornano sul grande schermo le quattro sorelle March, nel nuovo adattamento per il cinema dell’immortale romanzo di Louisa May Alcott: Piccole Donne. Dietro la sceneggiatura e la macchina da presa ritroviamo, con grande piacere, la talentuosa Greta Gerwig dopo il sensazionale esordio di due anni fa con il pluricandidato agli Oscar: Ladybird.
Nella sua rilettura di Piccole Donne, la Gerwig ci fa immergere nel mondo segreto della famiglia March attraverso gli occhi di Jo, la seconda delle sorelle nonché alter ego della Alcott. A differenza della cronologia dei romanzi che iniziavano con le March bambine, il racconto ci presenta Jo, Meg, Amy e Beth già grandi e determinate a inseguire i loro sogni: una famiglia propria per Meg, l’indipendenza e il successo come scrittrice per Jo, diventare una brava pianista per Beth e fare un ottimo matrimonio per Amy. Per poi trasportarci nei momenti salienti della loro fanciullezza attraverso una serie di flashback vissuti dalla stessa Jo, fino a concludere il racconto all’inizio de I ragazzi di Jo (ultimo romanzo della trilogia di Piccole Donne).
Una scelta narrativa e registica originale e interessante quella di Greta Gerwig, che è riuscita in questo modo a dare nuova vita a uno dei classici più amati di tutti i tempi con una trasposizione cinematografica in cui ritroviamo il tono lezioso che la scrittrice, per imposizione editoriale, diede ai suoi romanzi. Un tono in grado di mixare con sapienza momenti di allegria ad alcuni di grande commozione senza scendere mai nel melenso, facendo così appassionare alle vicende delle quattro sorelle March anche chi non ha amato particolarmente Piccole Donne. Non mancano ovviamente tutti i momenti salienti della storia che ci trasportano nell’intimità del focolare della famiglia March: Jo che rifiuta l’amore di Laurie, l’innamoramento di Meg, il Natale della famiglia March, i capricci di Amy e l’evento più drammatico e toccante in assoluto, la morte di Beth.
Insomma una rilettura moderna che, anche se temporalmente non uniforme, riesce a dare un quadro completo della trilogia di Piccole Donne anche a chi non ha mai letto i libri. Un quadro che volutamente richiama, sia dal punto di vista estetico sia della tavolozza emozionale, lo stile pittorico di fine ‘800: l’impressionismo. Con il mito dell’artista ribelle in contrapposizione alle convenzioni del tempo e il soggetto del quadro sottomesso all’espressione delle sue emozioni attraverso l’uso dei colori che non vanno più mescolati sulla tela ma accostati per rendere le scene ancora più realistiche. Un’opera perfetta in cui niente è stato lasciato al caso dalla Gerwig che ha scelto di circondarsi di professionisti di primo ordine per la sua realizzazione. Ecco allora che troviamo l’inglese Jacqueline Durran ai costumi (suoi gli abiti di Orgoglio e Pregiudizio e L’ora più buia, solo per citarne un paio); il francese Yorick Le Saux alla fotografia e le musiche del premio Oscar Alexander Desplant (Grand Budapest Hotel e La forma dell’acqua).
Per non parlare dello splendido cast, in cui il ruolo di Jo è stato riservato a Saoirse Ronan, già protagonista di Ladybird, e quello dell’amico innamorato Laurie, a Timothée Chalamet. Questo in virtù della straordinaria chimica che si era instaurata tra loro nella precedente pellicola della Gerwig e che hanno saputo riportare anche qui, amplificata. Proseguendo troviamo una dolcissima e determinata Emma Watson nei panni di Meg, l’altro giovane astro nascente del cinema, Florence Pugh, in quelli della capricciosa Amy. Eliza Scanlen nel ruolo di Beth, Laura Dern in quello di Marmee, e una straordinaria Meryl Streep interprete della bisbetica zia March.
Tutte tessere di un puzzle perfetto lontano da facili sentimentalismi e frivolezze, volto piuttosto a enfatizzare il profondo messaggio del romanzo: l’emancipazione femminile. Un tema caldo a quei tempi come oggi, di cui la regista ci evidenzia tutte le sfaccettature attraverso le diverse scelte delle quattro protagoniste. Giovani donne determinate, colte, combattive che con i loro pensieri, dubbi, paure e azioni riescono a farci comprendere il profondo significato dell’essere donna in lotta continua per una reale parità di genere. Elementi che le rendono estremamente attuali con aspettative e desideri molto vicini a quelli delle donne del nostro tempo. A dimostrazione della straordinaria modernità e universalità di un romanzo scritto più di un secolo fa.
Assolutamente consigliato, Piccole Donne vi aspetta al cinema dal 9 gennaio distribuito in 400 copie da Warner Bros. Entertainment Italia.