Quest’estate si preannuncia piuttosto calda dal punto di vista editoriale con tante nuove uscite di libri assolutamente da non perdere come L’enigma della camera 622, dello scrittore svizzero Joël Dicker

Novità in libreria enigma della camera 622 di Joël Dicker recensioneFinalmente l’attesa sta per terminare. Giovedì 11 giugno 2020 sarà in libreria per La Nave di Teseo il nuovo romanzo L’enigma della camera 622, dello scrittore svizzero Joël Dicker, già autore dei best seller mondiali La verità sul caso Harry Quebert, da cui è stata tratta la mini serie televisiva interpretata da Patrick Dempsey, Il libro dei Baltimore e La scomparsa di Stephanie Mailer.

Noi di Lifestylemadeinitaly.it abbiamo avuto il privilegio di leggerlo in anteprima per potervene parlare e siamo certi che non vi deluderà.

SINOSSI

Un famoso scrittore, Joël, sceglie un lussuoso hotel sulle Alpi Svizzere, il Palace de Verbier, per trascorrervi una vacanza rilassante lontano dagli impegni e dalla frenesia di Ginevra. Qui conosce una donna molto avvenente e curiosa, Scarlett, anche lei sola, che lo coinvolge in una rocambolesca indagine su un omicidio ancora irrisolto, che quindici anni prima era avvenuto in quello stesso hotel, e precisamente nella camera 622.

I due scoprono così che in un fine settimana di dicembre di quindici anni prima, il Palace de Verbier, ospitava come d’abitudine l’annuale festa di un’importante banca d’affari di Ginevra che si apprestava a nominare il nuovo Presidente designato. La notte dell’elezione, l’hotel, la banca e l’intero mondo finanziario svizzero, però, vennero scossi da un omicidio perpetrato nella stanza 622.

Joël e Scarlett scoprono, inoltre, che l’indagine della polizia non fu in grado di catturare il colpevole, poiché molti avrebbero avuto interesse nel commettere l’omicidio ma ognuno disponeva di solido alibi e al Palace de Verbier si affrettarono a cancellare quel terribile ricordo, rinumerando addirittura le stanze, per poter riprendere la tranquilla normalità.

RECENSIONE

In questo sesto romanzo, a differenza della consolidata consuetudine di ambientare i propri thriller sulla costa Est degli Stati Uniti, Joël Dicker trasporta il lettore nella sua natale Svizzera, tra Ginevra e Verbier. Le descrizioni ricche di dettagli realistici come il nome delle strade e di famosi monumenti, fanno sì che sia possibile immergersi in quell’atmosfera sia per chi conosce perfettamente quei luoghi, sia per chi si lascia solo trasportare dalla fantasia.

Il libro inizia in prima persona, la voce narrante di Joël, per poi cedere il passo ai vari personaggi che si susseguono nel racconto. La suspense è creata proprio dall’alternarsi del punto di vista di Joël, lo Scrittore, e della sua vicina di stanza Scarlett, rispetto a quello dei vari protagonisti del caso della camera 622: Macaire Ebezner, il Presidente designato, Lev Levovich, banchiere d’affari molto misterioso, Anastasia, la moglie di Macaire, ecc.

Questo thriller è un concentrato di tutti i temi cari allo scrittore: il romanzo di suspense, l’intrigo poliziesco, i salti temporali. L’incessante andirivieni tra presente e passato, sono divenuti, infatti, il marchio di fabbrica di Dicker, cosi come l’abitudine di giocare con il proprio lettore, in questo caso non rivelando né l’identità dell’assassino né quello della vittima. Qui il mistero è totale, ma possiamo aver fiducia che lo scrittore ci fornirà presto le chiavi per svelare il mistero. Gli indizi vengono distillati saggiamente di pagina in pagina alternando continui cliffhanger.

La struttura del romanzo, quindi, non è lineare poiché ci troviamo di fronte un’abile costruzione dei capitoli dove il ritmo narrativo si fa più incalzante man mano che si giunge più vicino alla scoperta del colpevole. Vi è l’utilizzo della “mise en abyme”, l’espediente narrativo tanto caro ad André Gide, che prevede una storia nella storia. La storia raccontata (livello basso) può essere usata per riassumere o racchiudere alcuni aspetti della storia che la incornicia (livello alto).

Qui non si ravvisa una lezione sulle regole del lavoro di scrittura, come né La verità sul caso Harry Quebert, ma una toccante immersione nell’interiorità dello scrittore stesso, che dà luogo ad alcune scene dove finzione e realtà si mescolano denotando l’originalità di Dicker. Vi è infatti l’omaggio a Bernard De Fallois, l’editore con il quale ha pubblicato tutti i romanzi, suo amico e mentore, morto nel 2018. Scopriamo, così, aneddoti toccanti sull’amicizia profonda che univa i due uomini, il processo di pubblicazione dei romanzi, la difficile ricerca di un produttore per l’adattamento de “La verità sul caso Harry Quebert”, insomma abbiamo l’opportunità di conoscere più profondamente Joël Dicker come autore.

Troviamo anche un riferimento alle maschere pirandelliane dove nessuno è ciò che è realmente, ma viene percepito dagli altri in base a come è più congeniale per loro, a rischio di farsi travolgere dalla menzogna.

L’enigma della camera 622 è un romanzo ricco di colpi di scena, di personaggi dalla doppia o tripla verità, sullo sfondo di giochi di potere, inganni, segreti di famiglia, tradimenti e gelosie. Nulla è come appare e nessuno è solo ciò che mostra di essere.

TITOLO: L’enigma della camera 622

AUTORE: Joël Dicker

TRADUZIONE: Milena Zemira Ciccimarra

EDITORE: La Nave di Teseo

PAGINE: 648

PREZZO DI COPERTINA: 22 euro (su Amazon 20,90 euro)

USCITA PREVISTA: 11 giugno