Negramaro - le nostre canzoni nella nostra lingua

Negramaro – le nostre canzoni nella nostra lingua

Io non so gridare…canto! Si scrive musica italiana, si legge Negramaro.

Il gruppo salentino che emoziona con un rock che fa saltare e cantare, che ci sconvolge e stravolge grazie anche alla nostra lingua, capace di trasmettere emozioni, ricordi e nostalgia in una voce unica. E’ una musica che travolge come un treno, ferma quel treno che passa!!

Perché questo senti:

Il tremare inesorabile delle percussioni, il tema di una chitarra che disturba, ti graffia dentro e gioca a rincorrersi con un pianoforte nostalgico, quasi in lontananza, come studi di musica classica dalla stanza accanto di un adolescente in cerca di emozioni infinite e definitive. Infine quella voce ansiosa e sensuale a raccontarti immagini e parole da romanzo dell’ottocento.

Sono i Negramaro, pronti a travolgerti con le loro melodie, a riportarti a quando le emozioni erano talmente forti da non avere nessun freno, nessuna membrana tra te, il tuo dentro e il mondo delle apparenze, delle solite percezioni già catalogate dal mondo degli adulti. 

Un gioco nella musica tra i sogni più realistici che si possano immaginare, e poi uno schiaffo improvviso verso la rabbia, la gioia di cantare e saltare urlando: parlami d’amore o usami, straziami, oppure manchi come l’aria come qualcun altro ha provato a dire un altro mondo fa!

Allora sì! Tutto questo è tanto italiano! Come la forza delle parole che scorrono in piena, della nostra lingua così semplice e perfetta che con la musica di oggi, con quel rock dal sapore salentino, ci va alla grande, così come l’opera qualche secolo fa.

Parole che al ritmo di una taranta o al suono di una chitarra classica fanno parte, irrinunciabile, del tutto come le chitarre, il pianoforte, il basso e le percussioni che alimentano quel treno chiamato Negramaro, che parla d’amore, di noi, delle nostre vite urlate al mondo, nel silenzio più assordante, quello della solitudine e delle incertezze.

Perché si può passare una vita senza tirare fuori un’emozione, che farebbe tremare le fondamenta della terra dalla forza del nostro grido, di un singhiozzo e non di un pianto, io non so gridare…canto!

Negramaro