E se tuo figlio scoprisse in piena adolescenza di essere gay? Tu come reagiresti? saresti altrettanto pronto?
Veronica Pivetti si mette alla prova dietro la macchina da presa e mette alla prova anche i pregiudizi del mondo del cinema: donna, regista, esordiente con un film sull’omosessualità!
Rocco (Andrea Amato) ha sedici anni, genitori separati, un ottimo rapporto con la mamma e la stravagante nonna, ma pessimo col padre, personaggio egoista ed egocentrico. Sempre vicini a lui, i suoi migliori amici: Maria (Carolina Pavone), una simpatica ragazzina romana molto vivace, e Mauri (Francesco De Miranda) impacciato e goffo ragazzino sovrappeso. Tutto sembra filare fino a quando Rocco si innamora di un altro ragazzo e decide di rivelare la propria omosessualità ai genitori: padre (Corrado Invernizzi) e madre (Veronica Pivetti) scoprono di essere più impreparati di lui.
Rocco è deciso e non si ferma cercando di fare chiarezza sulla sua identità sessuale. I ragazzi partono per seguire il concerto del loro idolo Jody McGee, icona gay, e scappano, destinazione Milano. La mamma di Rocco e la nonna (Pia Engleberth) li inseguono dando vita ad una serie di avventure tragi-comiche, che metteranno tutti alla prova, cambiandoli profondamente, a parte il padre che continuerà la sua vita fino alla fine.
Una prova convincente ed un film interessante, perché affronta la questione con la sfrontatezza di un sedicenne in un mondo dove il problema sembra essere più degli altri, genitori e amici, che del protagonista. Diversa la reazione da persona a persona, trasversalmente rispetto al sesso o alla generazione.
A volte la semplicità e l’amicizia sono la cura per ogni delusione. La Pivetti interpreta il ruolo della madre che sembra farsi poche domande ma essenziali, che, scossa, ha paura di quello che potrebbe succedere a suo figlio, non di cosa dirà la gente.
Molta dolcezza nelle scene di timida attrazione tra Rocco ed il suo amato, dipinte con sapienza e leggerezza dalla mano della regista che può andare fiera del risultato del proprio lavoro d’esordio. I giovani attori sono sorprendenti e l’aria che si respira è quella di un cast affiatato.
Che dire: buona la prima!
Al prossimo film!