Che sia in un luxury store o in una catena di brand low cost, l’esperienza di shopping può essere ancora più appagante se ad accompagnarci nell’acquisto c’è la musica giusta da ascoltare in cuffia. Vediamo allora come scegliere la colonna sonora perfetta
Quante volte è capitato di entrare in un negozio con l’intenzione di comprare un vestito, un oggetto, un accessorio che ci occorre assolutamente e tornare invece a casa a mani vuote? Oltre a una serie di fattori esterni come l’umore, la stanchezza, o effettivamente il non trovare quello che si cerca, la causa del non essere riusciti a fare acquisti potrebbe risiedere anche nella musica che abbiamo ascoltato durante lo shopping, e più nello specifico di quel brano tanto amato che abbiamo scelto di ascoltare in cuffia mentre eravamo intenti a destreggiarci tra i prodotti.
Infatti ascoltare una delle nostre canzoni preferite, quelle che non possiamo fare a meno di canticchiare nella nostra mente, se da un lato allieta l’esperienza di shopping, dall’altro può distrarre e disincentivare l’acquisto. Secondo uno studio commissionato da Rehegoo ed effettuato da MRC Data nel 2021, infatti, più la musica è nota e rispecchia i nostri gusti, maggiore è la possibilità che l’esperienza di shopping non sia utile ed efficace. Le melodie più conosciute, infatti, tendono a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, deconcentrandolo e distogliendolo da tutto il resto. Per questo la musica in cuffia può essere un piacevole accompagnamento e fare davvero la differenza, come suggerisce Rehegoo, music service provider che ha venduto oltre 2,5 milioni di album e singoli a livello globale ed è attualmente il più grande fornitore di musica indipendente di Spotify: un giusto accompagnamento musicale infatti, può sia favorire il relax, sia dare un ritmo sostenuto aiutandoci a fare gli acquisti giusti!
Qual è la musica ideale per fare compagnia durante una sessione di acquisti fashion?
- Luxury Store – Se si ama frequentare i negozi di lusso e le boutique, si propenderà sicuramente per uno shopping dal ritmo più disteso e lento, meno frenetico e più riflessivo. Le location stesse sono spesso allestite per favorire un’esperienza d’acquisto votata al relax e offrire una pausa dalla frenesia, invitando il cliente a concedersi tutto il tempo necessario per visionare i prodotti, provarli ed acquistarli. I generi musicali ideali per un tipo di clientela raffinata, indipendente e più matura saranno quindi Lounge, Smooth Jazz, Chill Out o Neo-Soul, dal sound strumentale che accompagna con delicatezza senza distrarre.
- High Street Fashion Store – Sono in genere i giovani a preferire i negozi di fast fashion e le catene, solitamente più affollati e destinati ad un tipo di acquisto più rapido: lo shopping, in questi posti, è per definizione molto dinamico e frenetico, in linea con lo stile di vita del target che lo frequenta. È ideale quindi, per sostenere il ritmo e destreggiarsi abilmente tra gli espositori e farsi strada tra la folla di clienti, prediligere un genere di musica più energico e vivace, dal Tropical Pop all’EDM Pop, passando per Hip Hop, Reggaeton, e Dance music, ma anche Indie Rock e Indie Pop.
- Brand emergenti e negozi di nicchia: chi ama gravitare al di fuori dei circuiti più commerciali, prediligendo negozi medio-piccoli di stilisti emergenti, di solito ha gusti più raffinati e sopra le righe, anche in fatto di musica. Questa esperienza d’acquisto presenta di solito elementi comuni allo shopping di lusso e a quello più mainstream: una buona scelta può essere rappresentata da House Music, Bass House e Tech House.
“Esiste sicuramente una musica giusta per il nostro mood mentre facciamo acquisti: non vi sono regole che possano sostituire il gusto personale, eppure accordare il genere musicale al tipo di negozio che si visita può sicuramente regalare momenti più piacevoli ed appaganti e aiutarci nello shopping. – afferma Sam Stray Wood, Music Consultant di Rehegoo – La musica è parte integrante della nostra vita: perché non usarla per darci una mano a fare gli acquisti giusti senza incorrere in errori o pentimenti?”