Diventare mamma non deve significare perdere la nostra identità di donne: il nostro lato femminile, seducente, il potere della nostra anima e sensibilità. Ripetiamoci perciò come un mantra: Mamme sì, ma prima di tutto donne!
Ci siamo. Oggi sono tutti qui a festeggiarci in quanto donne. Va bene, ci sta. Ne siamo felici. Io sono la prima a volermi festeggiare come donna, o meglio: come una donna che è anche una mamma. Sì, perché non siamo solo una cosa o l’altra: noi donne siamo anche mamme e abbiamo dimostrato e possiamo dimostrare ancora, di poter essere entrambe le cose. Nessuno può o deve relegarci al solo ruolo di madri. E non è una questione di modernità, bensì di conoscenza della nostra essenza: fateci essere quello che siamo. Donne. E le donne che si sentono bene nei loro panni sanno essere madri meravigliose.
Non c’è niente di femminista in questo, assolutamente no: solo, però, dato che la nostra società spesso se ne dimentica, diciamocelo noi per prime: non intendiamo rinunciare alla nostra identità di donne perché siamo diventate mamme. E qui, prima che si scateni un’orda di uomini o di mamme infuriate, non voglio intendere donne che non sanno rinunciare al tacco a spillo all’ultimo grido o all’happy hour tutte le sere con le amiche perché devono dimostrare che loro, pur essendo mamme, sono moderne e continuano a fare la vita frenetica di sempre. Se è questo il sentore che avete avuto siete proprio fuori strada.
Io voglio parlarvi di quelle mamme amorevoli che lo sono perché lo erano già come donne, erano donne che si volevano bene e che, quindi, sapevano voler bene. Che valorizzavano – e continuano a farlo -, le proprie idee, l’amore per la condivisione con altre donne che siano mamme o no; donne non giudicanti ma aperte a capire e conoscere anche stili di vita differenti dal proprio. Insomma, con un’identità forte e ben definita, con valori saldi da trasmettere agli altri e quindi, ovviamente, ai propri figli.
Eppure può accadere che ci si dimentichi di quello che eravamo prima che nascesse nostro figlio. Ecco allora che vorrei riportarvi con grazia a riappropriarvi dei vostri piccoli spazi, dove una passeggiata di un’ora che sia in bicicletta o a zonzo per la città, a vedere una mostra, ad assistere a una presentazione di un libro, a farvi – perché no – un bel bagno turco, non significa togliere tempo al vostro bambino. Anzi. A volte aggiunge qualità al rapporto con vostro figlio: in quell’ora che dedicate a voi stesse ricaricate le batterie e siete pronte a reinvestire questa energia nel confronto con il vostro cucciolo.
E poi ormai è dimostrato che una mamma eccessivamente chioccia non giova al suo piccolo: gli toglie spazio, rallenta il suo processo di crescita, lo rende insicuro. Ecco, intendiamoci bene però: nessuno vi sta invitando a disinteressarvi di vostro figlio, ma a prendervi una pausa ristoratrice in cui riscoprire la vostra femminilità, sia essa indossare un bell’abito o discutere di un bel film con un’amica sedute a un caffè.
Non sentitevi in colpa: state regalando felicità a voi stesse e uno spazio nuovo di creatività, una volta rientrate in casa, a vostro figlio.
Perciò buona festa della donna care amiche, perché, come dicevamo,
Mamme sì, ma prima di tutto donne!
by mami, alias Margherita Solaris