Lontano dagli occhi il nuovo romanzo di Paolo Di Paolo (recensione)Nel suo nuovo romanzo, Lontano dagli occhi (Feltrinelli, 2019), Paolo Di Paolo ci offre una straordinario quadro di storia sociale e di costume dell’Italia degli anni ’80. Attraverso lo sguardo attento e partecipe del suo Io narrante, seguiamo per le strade di Roma  le storie di tre donne profondamente diverse in un momento cruciale della loro vita. Un momento che, nonostante le loro diversità, età, stile di vita, scelte, le accomuna profondamente: maternità non desiderate, arrivate in modo frettoloso e inaspettato.

Conosciamo così Luciana, giornalista precaria incinta di sette mesi dell’Irlandese, un ragazzo dai capelli rossi, svanito nel nulla dopo aver saputo della sua gravidanza. Prossima al parto vaga sola, spaventata e confusa per il quartiere Prati, in cerca di chissà quale illuminazione o semplicemente nella speranza che il suo lui torni.

Valentina, invece, ha solo diciassette anni, vive ancora con i genitori e deve finire il liceo. Una breve storia con Ermes, suo compagno di scuola, che lei decide di interrompere bruscamente dopo aver scoperto di essere rimasta incinta e avergli comunicato del bambino. Situazione molto più grande di lei, per cui ha scelto di chiedere aiuto alle uniche persone di cui è sicura di potersi fidare: i suoi genitori. Ma purtroppo non ha trovato conforto e appoggio, perché mamma e papà hanno preferito, per lavare “la vergogna” e salvare le apparenze, mettere la testa sotto la sabbia. Quando il bambino sarà nato verrà dato in affido e lei tornerà a scuola. Tutto riprenderà come se niente fosse accaduto. Dall’altra parte c’è Ermes estromesso da tutto senza diritto di replica, senza la possibilità di poter scegliere o cambiare le cose. Ermes che dovrà, suo malgrado, vivere per sempre con il dubbio se veramente sia il padre di quel bambino che non conoscerà mai.

E poi c’è Cecilia, la ribelle, che pur di sottrarsi al controllo di una famiglia troppo autoritaria, vive di stenti tra case occupate e musicisti randagi. Unica costante nella sua vita, fatta di incontri casuali, l’affetto sincero del cane Giobbe. E proprio in uno di questi incontri casuali con Gaetano, fumettista fallito che lavora in una tavola calda nel quartiere San Giovanni, è stato concepito il suo bambino. Bambino di cui Gaetano non sa nulla, fino a quando, arrivata alla fine della gravidanza, Cecilia va alla tavola calda per chiedergli di esserle vicina nel momento del parto.

Tre storie profondamente intime e private con cui l’autore, in realtà, ci racconta un concetto universale: la genitorialità. Quel passaggio delle nostre vite davanti al quale, chi più chi meno, ci sentiamo tutti inadeguati e spaventati nel dover diventare il punto di riferimento di qualcuno che dipenderà in tutto e per tutto da noi. Evento per il quale non si è mai veramente pronti, soprattutto quando arriva non pianificato e in assenza di condizioni tali per cui si possa progettare di costruire una famiglia, come nel caso delle tre coppie di Lontano dagli occhi.

Una storia potente e ricca di sentimento che attraverso la scrittura di Paolo Di Paolo prende vita e ci coinvolge tutti. Compreso lo stesso scrittore, che sul finale abbandona la finzione per regalarci splendide pagine autobiografiche in cui rivolgendosi ai suoi personaggi, immagina di essere quel figlio, che forse non conosceranno mai. Un dialogo intenso, intimo e profondo sul significato della nascita, della vita, del fare progetti e condividerli con chi si ama, sul senso dell’essere figli e genitori. Un legame indissolubile che non si affievolisce mai per tutta la vita, neanche Lontano dagli occhi!

Titolo libro: Lontano dagli occhi
Autore: Paolo Di Paolo
Casa editrice: Feltrinelli
Pagine: 189
Prezzo: 16€ (su Amazon 13,90€)