Trama e recensione di Libra, romanzo scritto da Delillo nel 1988 ma tradotto e pubblicato in Italia da Einaudi solo nel 2000
Nel periodo della quarantena coatta che ci è stata imposta a causa del Covid-19, ho avuto l’occasione di dedicarmi alla rilettura di alcuni libri da me molto amati, tra i quali ho il piacere di consigliarvi Libra di Don Delillo.
In esso vengono ricostruiti in maniera fittizia, rimescolando in modo distonico gli eventi che portarono all’assassinio del Presidente John Fitzgerald Kennedy, focalizzando l’attenzione, però, sulla figura del suo assassino, Lee Harvey Oswald.
La struttura di Libra è composta da più piani paralleli, tre principalmente, che si snodano attraverso una narrazione che alterna scene della vita di Oswald a quelle dell’ideazione del complotto per assassinare Kennedy, fino al tragico epilogo.
Nel primo piano troviamo gli episodi più rilevanti della vita di Oswald, quali la sua infanzia trascorsa tra New York, New Orleans e Dallas, gli stenti, la figura predominante e ingombrante della madre, le vessazioni subite, la dislessia, la sua voglia di riscatto e le letture marxiste, l’arruolamento nei Marines e la sua fuga in Unione Sovietica (dove sposa Marina Prusakova che gli darà una figlia) il suo ritorno negli Stati Uniti , in particolare a Dallas dove prende parte all’uccisione del Presidente e dove pochi giorni dopo il suo arresto viene a sua volta ucciso da Jack Ruby. Oswald viene utilizzato come capro espiatorio, una specie di agnello sacrificale da un gruppo di frustrati fanatici.
Il secondo piano è rappresentato dalla descrizione delle trame ordite da persone legate alla CIA, dagli esuli cubani anti-castristi, che già nel 1961 avevano tentato di rovesciare Fidel Castro con la sfortunata invasione della Baia dei Porci, e da fanatici frustrati per assassinare Kennedy con la conseguente, a parer loro, invasione di Cuba da parte americana.
Ad essi si intreccia un terzo piano in cui emerge la figura di Nicholas Branch, una sorta di alter ego di Delillo, che grazie al suo incarico di redigere un dossier approfondito sul complotto, ha la possibilità di indagare e spulciare migliaia di documenti, reperti, perizie balistiche, fotografie e testimonianze.
Attraverso la figura di Branch, l’autore ha la possibilità di mostrare al lettore la funzione della scrittura, quella di sollevare interrogativi e coltri di misteri, in una società in balia delle trame orgiastiche dei poteri forti.
La scrittura di Delillo è caratterizzata da una prosa precisa ma al contempo estremamente rarefatta che scandaglia i meccanismi che soggiacciono il nostro orizzonte cognitivo, in cui l’immaterialità acquisisce una forma che da astratta diviene reale.
In Libra il linguaggio assume un ruolo preponderante tale da essere in grado di dare struttura alla realtà corporea del racconto: la realtà cognitiva dell’attentatore viene espressa dallo stile immersivo, mentre il tentativo di condividere e interpretare la Storia passa attraverso l’indagine sull’ omicidio.
Sempre a proposito di linguaggio utilizzato, in Delillo prevale l’uso dello STREAM OF CONSCIOUSNESS, già caro a Joyce, Woolf e Kerouack. La tecnica del flusso di coscienza è usata per esprimere liberamente la lingua della mente, scevra da sovrastrutture. L’Io interiore, in tal modo, comunica sinceramente tutta la sua completezza, comprese le incoerenze e le contraddizioni. A livello strutturale della frase vengono meno gli inutili sintagmi di legamento, quali verbi come “disse” o “pensò” o espedienti grafici come virgole e virgolette.
Donald Richard “Don” Delillo è un autore statunitense ascrivibile alla corrente del POSTMODERNISMO insieme a scrittori quali THOMAS PYNCHON, DAVID FOSTER WALLACE e PAUL AUSTER.
La letteratura postmodernista è interessata allo sviluppo dei personaggi attraverso un soggettivismo metafisico, nel senso che la realtà esterna è un semplice pretesto per scandagliare gli stati interni della coscienza, come nella letteratura joyciana. Lo stile frammentario rappresenta, appunto, la frammentarieta’ del singolo personaggio, che non presenta una psicologia ben definita ma molteplice e apparentemente grottesca. Anche la realtà non è raccontata in maniera oggettiva ma caratterizzata dai nuovi fenomeni socioculturali quali, mass media, realtà virtuale, realtà simulata, complotti, distopia, guerre, ecc., che dividono e confondono il reale e l’irreale, oggettivo e soggettivo, autentico e immaginario.
Delillo nasce e cresce a Belmont nel Bronx, il 20 novembre del 1936 figlio di italiani emigrati negli Stati Uniti subito dopo la Grande Guerra. Gli viene impartita un’istruzione cattolica fino agli studi universitari alla Fordham University. In seguito lavora come pubblicitario e si interessa ad arte e musica, in particolare al jazz, e alla scrittura.
Nel 1971 pubblica il suo primo romanzo AMERICANA, seguito nel 1972 da END ZONE e l’anno successivo da GREAT JONES STREET. Sul finire degli anni Settanta intraprende un lungo viaggio di formazione recandosi prima in Medio Oriente e poi in India. In seguito si trasferisce in Grecia rimanendovi per un periodo di tre anni. In questo periodo scrive i romanzi RATNER’S STAR (LA STELLA DI RATNER), PLAYERS (GIOCATORI), RUNNING DOG (CANE CHE CORRE) e THE NAMES (I NOMI). Nel frattempo torna negli Stati Uniti e scrive il romanzo WHITE NOISE (RUMORE BIANCO) con cui si aggiudica il NATIONAL BOOK AWARD nel 1985. Nel 1988 scrive, appunto, LIBRA, a cui seguono MAO II nel ’91, PAFKO AT THE WALL: A NOVELLA nel 1992 (prologo di UNDERWORLD), UNDERWORLD nel 1997. La produzione letteraria dell’artista continua negli anni 2000 con THE BODY ARTIST (BODY ART) del 2001, COSMOPOLIS del 2003, FALLING MAN (L’UOMO CHE CADE) del 2007, per concludersi per ora con POINT OMEGA (PUNTO OMEGA) del 2010 e ZERO K del 2016.
Delillo è stato ed è un acuto e raffinato osservatore della società americana e del suo immaginario collettivo, descrivendo la realtà a lui circostante tramite la religiosità, i riti profani e le liturgie tipiche della politica che comprendono gli intrighi volti alla conquista del potere. Attraverso i suoi romanzi, lo scrittore descrive e critica l’America a lui coeva, incolpandola di non alimentare più l’American Dream e facendo assurgere alle teorie del complotto un ruolo fondamentale nella vita dei personaggi dei suoi libri, facendolo entrare, così, nel DNA dell’americano medio, al punto da trasformare la paranoia politica in domestica e vice versa.
Consiglio a tutti la lettura di questo avvincente romanzo, ma in particolare a quelle persone che come me sono appassionate di storia e letteratura americana, con una predilezione per la leggendaria figura di John Fitzgerald Kennedy e della storia del suo assassinio.
Buona lettura!
TITOLO: Libra
AUTORE: Don Delillo
EDITORE: Einaudi
PAGINE: 432
PREZZO DI COPERTINA: 14,00 euro ( 13,30 euro su Amazon) disponibile anche in ebook a 6,99 euro