L’amore finché resta: recensione del nuovo romanzo Giulio PerroneTrovandomi davanti al nuovo romanzo di Giulio Perrone, sono stata prima di tutto colpita dal suo titolo. L’amore finché resta. E sì, perché stiamo parlando di un romanzo che ci racconta l’amore. L’amore finché resta, appunto. O, come dice l’autore, l’amore che non è detto debba finire per forza.

Ora non immaginatevi la storia romantica alla “Ragione e Sentimento”, no.

Qui abbiamo un traditore seriale e impenitente, Tommaso, che di punto e bianco viene lasciato dalla moglie-ricca, vorrei precisare-e si ritrova solo, squattrinato e senza un lavoro.

Praticamente un uomo finito.

Se da una parte le donne esulteranno per la punizione inflitta al marito fedifrago, non posso non esprimere la mia simpatia per questo personaggio. Dite quello che volete ma a me Tommaso piace.

No, non sono afflitta da una specie di sindrome di Stoccolma o dal complesso della crocerossina.

Mi piace perché è umano e perché chi non cade mai semplicemente non esiste. Ma poi immaginate quanto possa essere soporifero uscire a cena con un moralista senza colpa e senza macchia.

L’attenuante di Tommaso è che il suo matrimonio era comunque una farsa. Non era innamorato della consorte così come lei non era innamorata di lui. No, semplicemente entrambi si crogiolavano in quelle situazioni di “appoggio” tanto comuni al giorno d’oggi. Lui permaneva in un matrimonio obiettivamente non felice e costellato da tradimenti, perché si era ormai accomodato nel benessere e perché, alla fine, faceva comunque come voleva e lei era sposata all’uomo che aveva scelto come estremo atto di ribellione nei riguardi di una famiglia asfissiante

Cosa fai quando tua moglie di punto in bianco ti saluta e non hai un soldo in tasca?

Torni dalla mamma, dormi nella tua cameretta di bambino, cercando di racimolare qualche euro per vivere e saldare i debiti della tua genitrice, affetta da gioco compulsivo.

Insomma, peggio di così non potrebbe andare, no?

Ma si sa, a volte bisogna affrontare la catarsi, anche detto “periodo di merda”, per rimettere a posto i pezzi della propria vita e riconoscere, guardandosi allo specchio, che quell’immagine che vediamo riflessa è proprio la nostra.

Attraverso equivoci e risate agrodolci, accompagnato da strani personaggi, Tommaso troverà la soluzione. Quella inaspettata, quella a cui mai avresti pensato e comprenderà che era molto più solo da sposato “di lusso” che da separato.

Questo romanzo di Giulio Perrone è per tutti quelli che, in fondo, pensano che l’amore, in altre forme e colori, se vogliamo, può restare, perché non se ne va mai via davvero.