Il 22 agosto arriva nei cinema L’ospite, il secondo lungometraggio di Duccio Chiarini (Short Skin, Hit The Road, nonna), distribuito da Mood Film. Trama, trailer e recensione in anteprima

l'ospite recensionePresentato al Chicago International Film Festival e a numerose rassegne di cinema italiano all’estero tra cui Annecy Cinéma Italien, Festival du Film Italien de Villerupt, Festival du Film Italien a Aiacciu, Quinzaine du Cinéma Italien a Chambérly, Mittle Cinema Fest di Budapest e Bratislava, Semana de Cine Italiano Buenos Aires, Cinema Made in Italy a Londra, arriva il 22 agosto nelle sale L’ospite, il nuovo film del regista Duccio Chiarini.

L’ospite, racconta la storia di Guido, un trentottenne che pensava di avere una vita tranquilla fino a quando, in un pomeriggio d’inverno, un imprevisto sotto alle lenzuola non arriva a turbare la sua relazione con la fidanzata Chiara. Diretti in farmacia per comprare la pillola del giorno dopo, Guido le propone di non prenderla e Chiara si trova costretta a confessare i suoi recenti dubbi sul loro rapporto. È l’inizio della crisi e Guido è presto costretto a fare le valigie e ad andarsene di casa, ma per andare dove? Incapace di stare da solo, chiede ospitalità nelle case dei genitori e degli amici più cari trovandosi a naufragare da un divano all’altro nell’insolito ruolo di testimone delle vite e dei grovigli amorosi altrui.

L’idea di questo film, dichiara il regista Duccio Chiarini, è quella di raccontare quel passaggio della vita legato alla fine di un amore in tutta la sua dolorosa ed anche ironica complessità. In questo percorso siamo spesso portati a mutare il nostro sguardo sulla nostra esistenza che diventa un viaggio avventuroso, soprattutto quando da un luogo conosciuto ci inoltriamo verso l’ignoto con in testa solo una meta vaga, come la ricerca della felicità.

Un viaggio pieno di battute d’arresto nel quale tuttavia ogni passo compiuto ci aiuta a comprendere qualcosa di più su noi stessi e nel quale un contributo fondamentale arriva dalle persone che incontriamo sul cammino, capaci di donarci un punto di vista diverso sulle cose.

Questa è una storia di separazione e rinascita, guidata dalla sensazione che qualcosa stesse accadendo un po’ troppo tardi nella vita del protagonista, Guido, come se vi fosse una leggera asincronia tra i tempi della sua crescita interiore e quelli del suo ciclo biologico, conseguenza di questo mancato passaggio all’età adulta, l’inevitabile fragilità del protagonista che con fatica comprende, accetta e reagisce agli accadimenti.

Il film si fonda su di una solidissima recitazione, la spontaneità degli attori da spazio ad una rappresentazione della quotidianità impeccabile, anche se sostenuta da toni spesso troppo pacati, diversificando poco i caratteri dei personaggi.

Tasto dolente è la sceneggiatura, il cinema Italiano da tempo sta strutturando le sue scelte drammaturgiche sulla realtà più sfacciata, proponendoci sempre più spesso surrogati di vita che già conosciamo in quanto ne siamo i protagonisti.

Raccontare una storia con sfaccettature talmente realistiche e intime da toccare la molteplicità degli spettatori è molto interessante, ma strutturare un intero film sull’insicurezza dei rapporti, l’infedeltà e la superficialità relazionale, lo trovo limitato e ridondante.

Sarà cosa forse banale desiderare di vedere un film con la speranza di sognare almeno per un minuto, ma gradevole, soprattutto se si tratta di un film di intrattenimento, altrimenti apparterrebbe alla categoria dei documentari.

Questa è la nostra società guarda, contempla e lamentati. No grazie lo faccio già tutti i giorni almeno al cinema lasciatemi immaginare che…

Io vi ho dato la mia opinione, ora sta a voi cari amici farci sapere dopo aver visto L’ospite, come lo avete trovato, perché il vostro giudizio e i vostri commenti sono molto importanti per noi.