La magia della vecchia scuola incontra il mondo moderno nell’avventura epica, Il ragazzo che diventerà Re, il fantasy adolescenziale diretto da Joe Cornish, con Louis Ashbourne Serkis e Rebecca Ferguson. Dal 18 aprile al cinema distribuito da 20th Century Fox Italia. Trama, trailer e recensione
Protagonista del nuovo fantasy adolescenziale, Il ragazzo che diventerà Re, diretto da Joe Cornish, è Alex (Louis Ashbourne Serkis) un ragazzino inglese di 12 anni, che pensa di essere solo un altro “signor nessuno”, finché non inciampa nella mitica Spada nella Roccia: Excalibur. Evento che cambia improvvisamente e in modo radicale la sua vita. Perché ora, si troverà a dover unire i suoi amici e nemici in una banda di cavalieri che, insieme al mago leggendario Merlin, dovrà affrontare la malvagia incantatrice Morgana. Alex ora è chiamato a il grande leader che non ha mai sognato di poter essere, perché in ballo c’è non solo il suo futuro ma quello del mondo intero.
Il ragazzo che diventerà Re, è basato su uno dei miti più famosi di tutti i tempi, la leggenda di Re Artù e dei suoi cavalieri, ma ci si accosta in un modo tutto nuovo: trasportandolo nel mondo moderno e rendendolo di maggior interesse per il pubblico contemporaneo. Infatti come dichiarato dal regista e sceneggiatore Joe Cornish: “L’idea alla base di questo film è che miti e leggende come la storia di Re Artù non hanno una grande base di dati storici, sono scritti e riscritti per adattarsi alle esigenze del momento, e in effetti è importante che le diverse generazioni riscrivono nuovamente le leggende per se stesse, quindi quando ho scritto questo copione, era in prima linea nella mia mente, che potevo prendere ciò che volevo dalla mitologia esistente e usarlo nel modo che volevo – perché quello è quello che ha fatto Mallory, è quello che hanno fatto i poeti francesi, questo è quello che tutti quelli che hanno seguito ha fatto con la leggenda arturiana – è lì che tutti noi possiamo interpretare a modo nostro “.
Infatti il fulcro del film ruota attorno al codice cavalleresco che il mago Merlino insegnò al giovane Artù nella leggenda. Ovvero l’insieme delle leggi che i cavalieri di Re Artù seguirono per tenere un comportamento morale integerrimo, onorando le persone che amavano, perseverando, astenendoti dall’offesa e dicendo sempre (o quasi) la verità. Cornish, porta questo stesso codice morale nel suo film per testarne il valore nel nostro tempo, applicandolo ai bambini moderni. Infatti i protagonisti de Il Ragazzo che diventerà Re, intraprendono, un po’ come gli scudieri che volevano diventare cavalieri, un viaggio di formazione e trasformazione, che lì porterà dall’essere un po’ ruvidi, scortesi e l’uno con l’altro, a comprendere il valore di quel codice morale che ha reso tanti giovani normali, dei valorosi combattenti. Il risultato è sicuramente un film ricco di azione, avventura, divertimento ed emozione, capace di intrattenere gli spettatori di ogni età, ma anche di far tornare i giovani a guardare il cinema con gli stessi occhi sognanti con cui li guardavano i ragazzi della mia generazione. Quelli che hanno sognato guardando Ritorno al Futuro. Hanno imparato a suonare la chitarra grazie a Marty Mcfly. Hanno studiato karate per difendersi dal bullo della scuola guardando Karate kid e continuando a dire “metti la cera togli la cera” ogni volta che lavano la macchina. Amavano la storia a scuola perché Indiana Jones aveva detto che era bella. E non si sono mai arresi perché Rocky Balboa non lo ha mai fatto.
Lo so forse sembrerò un po’ estremo, ma uscendo dalla sala per un secondo ho rivissuto quella magia che solo un film così può regalarti e che quindi consiglio caldamente. Regalate ad un bambino un sogno, un obiettivo e lui crescerà… come me e tanti altri della mia generazione che amano mangiare i fagioli alla Bud Spencer!
By Mauro Caputi