“Il male ha vinto, perché i buoni vi si sono arresi e gli indifferenti e i vili vi si sono inchinati”. Trama, trailer e recensione in anteprima de Il delitto Mattarella un film di Aurelio Grimaldi dal 2 luglio al cinema distribuito da Cine1 Italia
Il delitto Mattarella è un vero e proprio tributo alla memoria di Piersanti Mattarella da parte del regista Aurelio Grimaldi che da anni raccoglie materiali sull’omonimo caso. Era da tanto che il cinema italiano non realizzava film di impegno civile ed ecco che un prodotto di finzione, si fa documento storico.
SINOSSI
Era il 6 gennaio del 1980.Il Presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella si sta recando a Messa con la sua famiglia. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a sangue freddo a Piersanti e lo uccide. Pur nel disorientamento del momento con una serie di depistaggi verso il terrorismo di sinistra, il delitto apparve anomalo per le sue modalità. Il giovane Sostituto Procuratore di turno, quel giorno dell’Epifania, sarà Pietro Grasso, futuro Procuratore Antimafia e Presidente del Senato. Le indagini saranno proseguite dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone, che scoverà pericolose relazioni tra Mafia, Politica, Nar e neofascisti, banda della Magliana, Gladio e Servizi Segreti.
Dopo l’elezione del fratello Sergio al Quirinale, il regista Antonio Grimaldi, ha scritto una sceneggiatura densa di fatti e documenti dettagliati, con l’intento di combattere l’oblio in cui è caduta la vicenda. Nessuna omissione, nessun nome celato, nessun timore di dire la verità.
Tra i personaggi le prime due cariche dello Stato, Sergio Mattarella e il Presidente del Senato Pietro Grasso, di turno come PM e quindi titolare di inizio indagini sull’omicidio.
Il film ricostruisce il clima politico che ha preceduto l’omicidio di Mattarella che non disturbava solo gli equilibri in essere nella DC ma entrava a gamba tesa sugli affari e gli accordi tra politica e mafia, la quale, si allea con l’estrema destra romana neofascista in cambio dell’evasione dal carcere Ucciardone del leader Concutelli.
Ma l’omicidio Mattarella è anche la storia di una famiglia, di esseri umani, di valori e ideali perseguiti con sincero spirito di servizio, aspetti che nel film hanno un ruolo centrale. Aurelio Grimaldi ripercorre quei tragici giorni con occhio attento e sensibile. Uno sguardo introspettivo sui personaggi dunque quello del regista, le cui inquadrature si concentrano su numerosi primi piani, quasi ci volesse lasciare intuire dagli sguardi, dalle espressioni, dall’arricciarsi delle singole rughe i loro animi e le loro intenzioni. I dialoghi lasciano uscire con chiarezza ogni sfaccettatura del loro carattere, magnificamente interpretato da un cast ineccepibile. Tutto siciliano, composto da Antonio Alverario, Claudio Castrogiovanni, Nicasio Catanese, David Coco, Vincenzo Crivello, Francesco Di Leva, Donatella Finocchiaro, Lollo Franco, Sergio Friscia, Ivan Giambirtone, Leo Gullotta, Guia Jelo, Francesco La Mantia, Vittorio Magazzù, Tuccio Musumeci, Tony Sperandeo, Andrea Tidona.
A completare il quadro un’ambientazione così coinvolgente da catapultarci come in un flashback quarant’anni indietro. Come non consigliarne la visione…
“Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede“