Il nostro consueto caffè oggi lo assaporiamo in compagnia di Gloria Bennati. Una chiacchierata piena di spunti: dalla sua formazione poliedrica tra il jazz, soul, blues e lirica. Passiamo poi al suo singolo d’esordio “Vortice”, dove troviamo elementi che ci raccontano più intimamente Gloria. Le collaborazioni importanti con Marracash e i Planet Funk. Insomma, mettetevi comodi, tra parole e musica ecco un’istantanea di Gloria Bennati.
Abbiamo visto che hai una formazione jazz, soul, blues e hai studiato anche lirica, come nasce la passione per queste tipologie di musica?
“Canto da quando avevo sei anni e sono sempre stata affascinata dal rhythm & blues, mentre il jazz l’ho scoperto intorno ai quindici anni con l’ascolto di Ethan James e Janis Joplin e ho trovato un mondo malinconico un po’ oscuro e sofferente, che forse a volte a me manca, ma che comunque sentivo che in qualche modo mi apparteneva e quindi ho cercato ispirazione.”
Come si sposa tutto questo con il rap di Marracash?
“La canzone “Vortice” che è quella a cui ha partecipato Marracash, ha un mood molto metropolitano, malinconico e il suo stile ci sarebbe stato benissimo e i Planet Funk, che stanno collaborando alla produzione del mio album, hanno reso tutto questo possibile, presentandomelo e lui molto carinamente ha accettato di collaborare con me.”
Quanto c’è di autobiografico nel tuo singolo d’esordio “Vortice”? c’è un vortice dal quale ti sei liberata?
“Diciamo che un po’ di autobiografico c’è, perché questa canzone è capitata in un momento della mia vita in cui ero un po’ triste e giù di morale, probabilmente perché sto attraversando un’età critica quella che va dai 20 ai 25 anni, in cui le ragazze si fanno, continuamente un sacco di problemi anche per un amore finito male o per cose di cui non ci dovremmo preoccupare.
Questo vortice di emozioni ed in particolare questa canzone, mi ha aiutato a liberarmi da tutte queste preoccupazioni inutili. Quando nel brano dico “smetto con i farmaci”, cerco di dare un messaggio universale per invitare le persone a smettere di farsi male.”
Dopo questa collaborazione con Marracash, c’è un altro cantante famoso con cui vorresti duettare? e perché?
“Mi piacerebbe molto duettare con Zucchero, perché è la mia passione e Marco Mengoni, perché sento il loro mood vocale molto vicino al mio e poi mi trasmettono tanto a livello emozionale.”
Alla realizzazione dei tuoi brani stanno collaborando i Planet Funk, com’è nata la collaborazione con loro?
“Li ho conosciuti tramite il mio manager, Marco Marati, che è molto amico di tutti i componenti dei Planet Funk, in particolare di Gigi Canu, con cui tra l’altro sto lavorando adesso e quindi è stata una specie di reazione a catena!
Fortunatamente loro, mi sono venuti molto incontro adattando il loro stile al mio, perché devo dire che per me fare rock elettronico, sarebbe stato un pochino complicato (ride).”
Tutte queste influenze artistiche così diverse tra loro, come contaminano o fatto evolvere la tua musica?
“È avvenuto gradualmente passo dopo passo, come una crescita personale, perché ogni giorno scopro una nuova cosa che mi piace e che magari prima non mi piaceva; anche il fatto di studiare lirica mi ha portato ad avere sonorità vocali, che probabilmente senza quegli studi non avrei potuto avere.
Quindi secondo me più studi e riporti ciò che impari in quello che fai, più hai modo di arricchirlo, per arrivare ad avere una tua impronta personale, una tua identità e riuscire così ad arrivare alle persone.”
C’è in programma un album? Quando sarà pronto e che sonorità dobbiamo aspettarci?
“Spero di si! Ora sto lavorando ad altri due singoli, in cui sto cercando di seguire la linea che ho scelto per “Vortice” il primo singolo, perché il mio mondo è quello specie come tipologia di suoni e poi si adatta molto bene al mio tipo di voce. In ogni caso, voglio cercare di intraprendere una strada lineare, che mi faccia avere un’immagine precisa, un po’ come un mio “marchio di fabbrica”!”
C’è un motivo particolare per cui la lavorazione del tuo disco sta avvenendo tra Londra e la Toscana?
“No, semplicemente per una questione logistica, visto al momento i Planet Funk stanno lavorando a Londra al loro nuovo album, quindi sarebbe stato un po’ complicato per loro venire da me a Prato, quindi vado io a registrare a Londra, dove tra l’altro, senza nulla togliere all’Italia, ci sono degli studi di registrazione pazzeschi e per me è una splendida esperienza!
Come prendi il caffè?
“Cerco di bere pochi caffè, perché sono molto ansiosa, comunque preferisco quello della moka perché è un po’ più leggero e lo prendo macchiato e tassativamente dolce!”