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Credits: Giovanni Gastel © Rolling Stone 2015

Inaugurata il 5 Febbraio presso la Fabbrica del vapore di Milano la mostra fotografica “le 100 facce della musica italiana“, gli scatti di Giovanni Gastel per il numero di febbraio del mensile Rolling Stones.
La mostra sarà visitabile fino al 22 febbraio esclusivamente tramite invito da richiedere a 100facce@rollingstone.it.

Il nuovo numero di Rolling Stone ci presenta una curiosa iniziativa: 100 scatti che sintetizzano il mondo musicale italiano dalla A alla Z, con tutti i più grandi della musica leggera presenti (non proprio tutti, forse) alla mercé di un fotografo di lusso.
C’è anche Pino Daniele a cui in qualche modo è dedicata l’iniziativa, uno dei primi a partecipare a questo gioco perché tale deve essere stato a giudicare dai risultati.
Gastel fotografa la moda e cerca eleganza e armonia anche tra gli artisti con tutti i mezzi di cui dispone, compreso il digitale e la sua tavolozza di ritocchi. L’artefatto non stona in un mondo musicale dove l’immagine conta sempre più e la tecnologia traina le vendite degli album e la tecnica dei musicisti.

Chi potrà visitare la mostra lo faccia seguendo il filo dell’immaginazione e del silenzio.

La Fabbrica del vapore riporta ai primi del ‘900, all’Italia dell’industria pesante con una rielaborazione e conversione simile a quella vissuta in altre città, quando edifici in disuso hanno aperto le loro strutture all’arte. (vedi centrale elettrica Montemartini).
Il silenzio è d’obbligo: 100 scatti senza musiche, acuti, arpeggi o palchi a strapiombo su fans festanti e adoranti, senza grida e rincorse per una firma, senza volume al massimo in macchina cantando a squarciagola.

Tutti in silenzio, in qualche modo nudi: nessun costume di scena o pianoforti, con sguardi rubati in momenti diversi dal solito. Strano, visto che parliamo di un fotografo della moda e di artisti ormai abituati a queste calde luci.
Quindi in posa, si, ma non superficiali:

Vasco è un attore alla Jack Nicholson; Elisa semplice e sicura; Ligabue da romanzo criminale e Jovanotti un giovane Padre Pio.

Almeno è quello che si coglie da alcuni scatti con un po’ di fantasia.

Il silenzio e l’eleganza di tanti cerchi in uno stagno.
Forse come sempre sarà lo show a comandare, per chi si diverte a giocare con questi personaggi e ad osservarli con gli occhi di Stefano Benni in “Spiriti”: capricciosi e invidiosi all’inverosimile, figli di un mondo difficile. Sarebbe facile cercare l’invidia e i falsi sorrisi. Ma sia come sia ci sono riusciti a riunirli.

E allora tutti presenti: da Mina a Vasco, da Ligabue a Jovanotti. Persino i Litfiba.

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Credits: Giovanni Gastel © Rolling Stone 2015

 

Ma non è questo che conta: siamo in una mostra fotografica, non al Festivalbar o a Sanremo (che già incombe): non siamo qui per la musica, ma per un’altra arte con dei modelli d’eccezione.

Quindi silenzio: che parlino gli occhi, che cantino le luci e le ombre, che sfili l’eleganza di Gastel.