Giornata mondiale della Poesia: Jonathan Rizzo, il poeta camminatoreOggi 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia, abbiamo deciso di parlarvi di un poeta molto particolare. “Un poeta fuori dagli schemi e che sa di esserlo”. Stiamo parlando di Jonathan Rizzo, poeta nato a Fiesole nel 1981, da origini elbane. Cresciuto a Firenze, dopo la Laurea magistrale in Scienze storiche decide di trasferirsi a Parigi per scrivere il suo primo libro, “L’illusione parigina” (Edizioni Porto Seguro, 2016). Nello stesso anno entra nell’antologia di “Affluenti, nuova poesia fiorentina” (Ensemble). Nel 2017 pubblica “Eternamente Errando Errando” (Edizioni La Signoria).

Un animale apolide, senza casa, col cuore lasciato in ostaggio in un paradiso perduto chissà dove nella tradizione dei portatori di luce. Nel 2019 vince il premio poetico “Le Parole nel Cassetto” edito dal caffè letterario de Le Murate di Firenze. Alla fine del 2020 pubblica il suo quarto libro personale “Le scarpe del flâneur“, una raccolta di testi scritti nella sua Parigi alla ricerca della tradizione del poeta camminatore, sempre con l’edizioni Ensemble di Roma.

Testi in cui Rizzo ci presenta attraverso gli occhi, i gesti e i sentimenti dei suoi protagonisti, la quotidianità consumistica a cui ci siamo ormai assuefatti. Un’assuefazione così radicata al punto di averci fatti perdere di vista le cose realmente importanti: sentimenti, amicizia, amore. Versi intensi e parole che prendono corpo, portandoci a riflettere sull’importanza delle piccole cose nella nostra incessante e spasmodica ricerca della felicità.

E proprio da quest’ultimo lavoro abbiamo trattato la poesia che vi proponiamo come assaggio dell’opera di Jonathan Rizzo.

Il poeta ci mette di fronte la verità di quello che la vita è diventata, un continuo consumo di oggetti, cose materiali, la corsa all’oro, che ci impedisce di vedere al di là di quanto inutili siano, trascurando le cose realmente importanti, l’amore, l’amicizia, i sentimenti umani. Ma è grazie ai suoi versi che riscopriamo sentimenti sopiti, versi che esaltano l’amore, che ne fanno il punto più importante, valorizzando la vita, quella vissuta veramente, dimostrando nelle piccole cose, l’anima buona che abbiamo dentro.

Io ti salverò
(poesia tratta da “Le scarpe del flâneur” di Jonathan Rizzo)

Ti mando una rosa,
tu non farla invecchiare.
Se rimane con me
altro
non potrà fare.
Conserverò il profumo
sulla pelle rugosa
come fosse figlia
mai conosciuta.
Il ricordo dei suoi bei
capelli biondi di seta,
le guance di pesca rigate
da lacrime mai piante
all’acqua di rosa.
Sarai tu petalo addormentato
la sua anima dischiusa.

Uno stile davvero unico che se amate la poesia vi consigliamo vivamente di scoprire, sicuri che ne resterete affascinati!