La sera, prima di andare a letto, in metropolitana ed in treno, nascosto dalla copertina del libro da studiare o sotto l’ombra di un castagno, oppure in bagno.
L’UNESCO difende la lettura il 23 aprile con questa giornata mondiale.
Tra le varie iniziative si scopre come la Treccani abbia oscurato il proprio sito internet (www.treccani.it) consigliando gli utenti a leggersi un libro.
Prendete i vostri figli, i vostri genitori, amici o colleghi di lavoro e chiedetegli di scegliere un libro: il loro.
Niente spiegazioni, solo qualche associazione di idee se volete e sicuramente ricordi, sensazioni ed emozioni che quella lettura ha suscitato. Difficile separare il nostro umore del momento dal semplice godere che la lettura ci trasmette: non siamo critici letterari.
Vi sentirete rispondere “La casa degli spiriti”, “Io uccido”, “Il codice Da Vinci”, oppure “Zia Mame” di Patrick Dennis, “Il cacciatore di aquiloni”, “Il nome della Rosa”, “Il signore degli anelli” e tanti altri. Qualcuno vi parlerà di un autore tra cui scegliere qualsiasi scritto, come Daniel Pennac o Banana Yoshimoto, Camilleri o la Mazzantini.
Ma ognuno sotto sotto nasconde il “suo”. Lo slogan “purché si legga” non mi appartiene, il libro va scelto e sentito, anche se si legge da uno schermo acceso. Credo che molti di noi abbiano riletto più volte lo stesso libro, fino ad impararlo a memoria. Il gusto di possederli poi, collezionarli e raccoglierli in libreria, custodirli gelosamente, dice molto di noi, separando il mondo tra coloro che addirittura li presterebbero (sacrilegio!!) e chi non li abbandonerebbe mai. Per non parlare di chi ne compra continuamente senza darsi il tempo di leggerli.
Che dire, è il nostro mondo e ne andiamo fieri perché nulla può vincere contro un libro che ci appassiona, un personaggio che ci fa emozionare, un colpo di scena assolutamente inaspettato ed una storia che vorremmo non abbia mai fine.
Ora scusate, vi devo lasciare. Vado a leggere il mio libro e non ho dubbi su quale scegliere: Stefano Benni con “Comici Spaventati Guerrieri” , perso nel mondo del “proprio qua”, alla ricerca del tanto sospirato “qui si può”.
Buona lettura e buona giornata mondiale del libro a tutti!