Arriva il 29 agosto al cinema distribuito da Adler Entertainment Genitori quasi perfetti, un film di Laura Chiossone con Anna Foglietta, Paolo Calabresi, Lucia Mascino, Marina Rocco, Elena Radonicich, Francesco Turbanti, Paolo Mazzarelli, Marina Occhionero e per la prima volta sullo schermo il piccolo Nicolò Costa. Prodotto da Indiana Production, Rosso Film, Maremosso con Rai Cinema in associazione con Proxima Milano in collaborazione con DO Production. Trama, trailer e recensione in anteprima
Finalmente un prodotto italiano di grandissima qualità, ottima la storia, bravi gli attori e riguardo la tematica una bomba, di quelle che quando esplodono o preparano il terreno per una rigogliosa rinascita o mettono un punto decisivo. Genitori quasi perfetti, è un prodotto che schiaffeggia a mano aperta la mediocrità, l’ipocrisia e l’ignoranza di chi si trincera dietro intolleranze e presunzioni portando alla sterilità ogni rapporto educativo o sociale. L’immagine della casa perfetta e della famiglia perfetta esistono soltanto negli spot pubblicitari. Il mondo degli adulti si scontra con quello dei bambini semplicemente perché gli ultimi sono liberi, spontanei nel manifestare affetto come anche nel farsi del male. Gli adulti, costruiscono mondi ideali nei quali non credono nemmeno loro e li impongono come modello per i loro figli, generando cloni e camuffando sotto il nome di “regole”, le loro paure, la loro pigrizia, la loro insoddisfazione, rinunciando al dialogo con sé stessi ed i loro figli.
Genitori quasi perfetti ci racconta la storia di Simona (Anna Foglietta), una giovane donna che vive da sola con suo figlio di otto anni, Filippo, per il quale sta organizzando una accuratissima festa di compleanno, con l’intento di far socializzare tra loro i bambini ma creare anche un legame con gli altri genitori.
Purtroppo però, in certe situazioni, anche le persone più sane ed equilibrate si ritrovano attanagliate da un costante senso di inadeguatezza, mossi da ansia da prestazione e dal giudizio incombente degli altri. Il disagio dapprima spinge a indossare maschere e a tenere alta la bandiera di falsi ed ipocriti costumi, poi quando il fardello diventa tanto pesante da non riuscire più a sostenerlo, ecco che “i grandi”, esplodono in una sana rabbia risolutiva, frantumandosi in mille pezzi proprio come palloncini colorati. La festa del piccolo Filippo prenderà una piega del tutto inaspettata che rivelerà…
Genitori quasi perfetti è uno squarcio di realtà guardato con un’ottica così ravvicinata da farci vedere le sue distorsioni, è una poetica sulla difficoltà esistenziale, è una storia che ci costringe a guardare che tipo di genitori siamo.
Questo film lascia intravedere la strada della ragione, quella lungo la quale i genitori accettano che i figli siano liberi di gestire i propri desideri e le proprie passioni. Una strada dove il rispetto della scelta è indiscusso. Una strada lungo la quale nessuno decide quando la culla ancora vuota, verrà riempita da un avvocato, da un ballerino o da un pittore. Uno squarcio di ragione dove nessun condizionamento culturale o sessuale influenzerà le scelte di quel bambino. Una strada ideale ma illusoria purtroppo, come ci insegna questo film, perché i genitori per troppo amore spesso credono di fare del loro meglio ma finiscono per dare il peggio.
Cari lettori, vi invito con tutto il mio cuore alla visione di Genitori quasi perfetti perché non vi insegnerà il modo giusto per fare i genitori, ma vi mostrerà come osservarsi dal di fuori, per diventare spettatori della nostra stessa vita, ricordandoci a volte con ironia, a volte con un velo di tristezza, quanto è difficile essere genitori e come è malinconico dimenticarci di NOI, donne e uomini che cercano di gestire il difficile incastro tra lavoro, amore, figli, casa e sessualità e che non riescono più a trovare il tempo di fermarsi davanti allo specchio per ricordarsi chi sono.
La prossima volta che vorrete organizzare una festa di compleanno a vostro figlio, pensateci! Ma bene bene, mi raccomando…