In vista di San Valentino il nostro “Un caffè con” di oggi ha il dolce e intenso sapore dell’amore e ospite non poteva che essere una persona che dall’amore ha fatto la materia prima dei suoi bellissimi e appassionanti romanzi: la scrittrice Felicia Kingsley.
Per chi non avesse ancora avuto la fortuna di imbattersi nei suoi bestellers, facciamo una breve presentazione. Felicia Kingsley, nata nel 1987, a dispetto dello pseudonimo è italianissima, vive in provincia di Modena e lavora come architetto. Matrimonio di convenienza, è stato il suo esordia letterario inizialmente autopubblicato, ha riscosso grande successo in libreria con Newton Compton diventando il secondo ebook più letto del 2017. Stronze si nasce, Una Cenerentola a Manhattan e Due cuori in affitto sono stati nella classifica dei bestseller per settimane. E sempre pubblicati da Newton Compton sono in libreria anche La verità è che non ti odio abbastanza, Prima regola: non innamorarsi e, in ebook, Appuntamento in terrazzo, i cui proventi verranno devoluti all’Ospedale Policlinico di Modena.
Il segreto del successo dei suoi romanzi? È che sono un’autentica ventata di freschezza. Un sapiente mix di romanticismo e ironia che riescono ad alleggerire cuore e testa del lettore. Un vero e proprio toccasana per cuori infranti o per chi, semplicemente, vuole prendersi una piacevole pausa rilassante in compagnia di un buon libro.
Ma basta chiacchiere e scopriamo dalle parole della scrittrice cos’è l’amore secondo lei, qualche dritta per distinguere il vero Principe azzurro dai tanti rospi travestiti 😉
Cos’è l’amore per Felicia Kingsley?
“Credo che questo sia uno dei quesiti a cui tutti i filosofi, dall’alba dei tempi, hanno sempre cercato di dare risposta, se avessi io la soluzione in tasca sarebbe clamoroso. Ognuno ha una visione soggettiva dell’amore, lo interpreta in modo diverso. Al Principe Carlo, all’intervista seguita al suo annuncio di fidanzamento con Diana, un giornalista chiese: “La ama?”, e Carlo rispose secondo me nella maniera più intelligente e brillante possibile: “Qualunque cosa significhi amare”. Perché l’amore non ha una forma, non è fatto di sostanze, non lo si può vedere e non risponde a una formula matematica. È strettamente personale e lo si manifesta a proprio modo”.
Da autrice di romance e sognatrice, secondo te esiste il Principe azzurro? E se sì, come si riconosce?
“Prima di riconoscere il Principe Azzurro, bisogna imparare a riconoscere i rospi travestiti da principe. Nella mia esperienza personale, ho incontrato diversi esemplari maschili che di facciata si mostravano perfetti sotto ogni aspetto, per poi rivelarsi tempo dopo come l’esatto opposto. Sono abbagli che si prendono, ma che servono a “svegliarsi”. Anche molte donne fanno lo stesso, ma credo che fingere di essere chi non si è, sia il modo migliore e più facile per l’infelicità. Essere chi si è e dire chiaramente cosa si vuole e cosa no è l’unico modo per trovare il proprio principe o principessa”.
Qual è il segreto, secondo te, per conquistare un uomo?
“Bisogna amare sé stessi, volersi bene e questo non solo per conquistare un uomo ma per vivere bene. Come possiamo pretendere che qualcun altro ci ami, se noi siamo i primi a non amarci? Il compagno o la compagna non devono essere salvagenti a cui appenderci per non affogare, altrimenti si sviluppa una dipendenza affettiva e il rapporto non sarebbe più equilibrato.
Imparare a stare soli e volersi bene, è la chiave per tutto, secondo me”.
Visto che tra qualche giorno ricorre San Valentino, pensi che nell’era dei social network si scrivano ancora lettere d’amore? E che consiglio daresti a chi ti chiedesse una mano per scriverne una?
“Di non copiare frasi trovate in giro nel web. L’importante non è essere poetici, mica dobbiamo vincere un Nobel, è metterci del nostro”.
A proposito di scrivere, se Baci Perugina ti chiedesse di scrivere un cartiglio per la sua limited edition di San Valentino, che messaggio sceglieresti di inserire?
“Scriverei: “Non fare il tirchio: non prenderle il tubo da quattro, prendile la scatola da sedici””.
Sempre parlando di scrittura ma declinata per il cinema, quale dei tuoi romanzi vorresti che fosse preso come ispirazione per un film e quali attori vedresti per interpretarne i protagonisti?
“Difficile scegliere, li amo tutti. Per renderci le cose più semplici e non fare una lunga lista della spesa, ti dico il mio ultimo: “Prima regola: non innamorarsi”. Sugli attori non saprei, ma come regista sono certa che vorrei Steven Soderbergh”.
E infine la domanda che dà il nome alla nostra rubrica di interviste: come prendi il caffè?
“Dipende dai momenti: o un espresso normale con un cucchiaio di zucchero o, al pomeriggio, con un ciuffo di panna montata. Se c’è un cioccolatino fondente per il dopo, sono più contenta”.