Arriva il 14 febbraio, in occasione di San Valentino, “Fedeltà” la nuova limited series italiana di Netflix con protagonisti Michele Riondino e Lucrezia Guidone. Le dichiarazioni dei protagonisti, degli autori e dei registi
Gelosia, ossessione e insicurezza si insinuano all’interno di un matrimonio quando si instilla il dubbio del tradimento: questo il mix esplosivo alla base di “Fedeltà“, la nuova limited series italiana di Netflix, in 6 episodi, liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Marco Missiroli, edito da Einaudi, finalista al 73° Premio Strega e vincitore del Premio Strega Giovani, che sarà disponibile su Netflix dal 14 febbraio 2022.
Al centro di tutto il tema del tradimento e della fedeltà che la serie tratta con eleganza e profondità mettendo sotto la lente d’ingrandimento le complesse dinamiche psicologiche dei personaggi, le stesse che nel libro di Missiroli vengono delineate in maniera estremamente moderna.
L’insinuazione del sospetto misura le fragilità dell’amore e fa di “Fedeltà” una lucida analisi sul concetto di coppia nella nostra società, veloce, dinamica, attiva e tentatrice.
A presentare questo nuovo gioiellino targato Netflix, prodotto da BiBi Film, sono stati, durante un incontro virtuale, il cast, che vede oltre a Michele Riondino (Carlo Pentecoste) e Lucrezia Guidone (Margherita Verna), protagonisti della storia, Carolina Sala (Sofia Casadei), Leonardo Pazzagli (Andrea) e Maria Paiato (Anna Verna), gli autori Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella, e i registi Andrea Molaioli (La ragazza del lago, Suburra – la serie) e Stefano Cipani (Mio fratello rincorre i dinosauri).
LE IMPRESSIONI DEL CAST DI “FEDELTÀ”

FEDELTA (L to R) MICHELE RIONDINO as CARLO and LUCREZIA GUIDONE as MARGHERITA in episode 103 of FEDELTA Cr. SARA PETRAGLIA/NETFLIX © 2021
A rompere il ghiaccio i due protagonisti Michele Riondino e Lucrezia Guidone che hanno parlato dei loro personaggi e di come hanno costruito la loro alchimia. Riondino interpreta Carlo, uno scrittore che riassume in sé tutte le contraddizioni dell’uomo moderno: sa essere brillante, seducente, ma anche canaglia e bugiardo, quando serve. Mentre la Guidone è sua moglie Margherita: donna intelligente, solida, razionale, che ama programmare, aggiungere dettagli continui alle sue proiezioni di felicità. Margherita ha messo da parte le sue ambizioni per dare spazio al sogno del compagno di diventare uno scrittore, decisione che a causa della crisi con Carlo sarà costretta a rivedere per capire chi è e chi vuole diventare.
A proposito della costruzione dell’alchimia tra i loro personaggi, Riondino ha affermato che in questo li ha aiutati molto lavorare con gli autori, partecipare alla scrittura suggerendo modifiche ai dialoghi quando necessario, facilitando così non solo la creazione del loro rapporto ma anche la drammaturgia. Un processo a cui hanno concorso anche il fatto di conoscersi già da prima, di avere una grammatica comune provenendo entrambi dal teatro, ma anche le esperienze personali legate al tema della fedeltà, argomento noto a tutti anche senza aver avuto esperienze di infedeltà.
È stata poi la volta degli “amanti” parlare dei loro personaggi a partire da Carolina Sala che interpreta Sofia, una ragazza arrivata a Milano per seguire il corso di scrittura creativa tenuto da Carlo (Michele Riondino). Sofia si trova in quel momento della vita in cui potresti essere tutto e stai cercando di capire chi sei. Sul suo personaggio aleggia in più un’ombra che non si risolve fino alla fine della storia.
Mentre Leonardo Pazzagli interpreta Andrea, fisioterapista di Margherita (Lucrezia Guidone). Grande ascoltatore di corpi e di persone, Andrea è anche un ragazzo istintivo, diretto, che al di fuori della fisioterapia ha una vita tutta sua molto particolare.
LA PAROLA AGLI AUTORI
Ad approfondire tematiche maggiormente legate a scrittura, rapporto con il romanzo e autonomia sono intervenuti gli autori Alessandro Fabbri, Elisa Amoruso e Laura Colella. E Fabbri ha tenuto a sottolineare come la costruzione di “Fedeltà” sia stato, mai come in altre serie prima, un vero lavoro di gruppo, perché si parla di sentimenti, di turbamenti e andava trovata la cifra giusta per trasformare la narrazione di Missiroli, molto letteraria e profonda, in drammaturgia. Quindi la prima sfida è stata quella di capire i personaggi, i loro difetti, le loro zone d’ombra, per poterli far rivivere nella serie come nel romanzo. È comunque logico che essendo passati al linguaggio visivo “Fedeltà” la serie ha una sua personalità, un suo stile e un suo colore che sono diversi dal libro. Fin dall’inizio questa serie è stata pensata per il pubblico italiano, nella speranza che riuscisse ad attrarre anche un’audience internazionale visto che si tratta di una storia universale che potrebbe riguardare chiunque in qualsiasi momento della vita.
Non a caso, come affermato da Laura Colella e Elisa Amoruso, gli autori hanno cercato di costruire, senza usare stereotipi, dei personaggi che ponessero domande senza dare risposte. Il tutto cercando di restare il più possibile fedeli al romanzo ma rinnovandone il linguaggio. Di certo la cosa più difficile da trasporre dalla carta in scene concrete è stato il conflitto interiore, cosa che loro sono riusciti a fare attingendo alle esperienze personali come gli attori nel recitarle.
MILANO QUINTA PROTAGONISTA DELLA NUOVA SERIE NETFLIX

FEDELTA (L to R) CAROLINA SALA as SOFIA and MICHELE RIONDINO as CARLO in episode 105 of FEDELTA Cr. SARA PETRAGLIA/NETFLIX © 2021
A fare da sfondo ai 6 episodi di “Fedeltà” è Milano, vera e propria quinta protagonista della storia. Perfetta per descrivere piccoli momenti che si innescano nelle coppie che, prese tra routine e senso di soffocamento per ciò che si è perso, si ritrovano spesso a vivere situazioni davvero profonde.
La limited series arriverà su Netflix a San Valentino, ma forse le coppie non la vedranno “proprio come un regalo” visto che è un’esplorazione del desiderio e del tradimento, e delle loro conseguenze, attraverso la storia di due coniugi, il che può insinuare dubbi e inquietudini. Certo è che l’intenzione di autori e produttori è quella di intrattenere. Ovviamente farsi domande non è mai sbagliato, ma l’obiettivo è pur sempre offrire intrattenimento ma anche far pensare chi ha delle domande.
“Perché – come ha scritto Andrea Molaioli nelle sue note di regia – arriva un punto dove la fedeltà non è solo una scelta, un sistema culturale di riferimento, un modello, ma uno strumento per conoscere i limiti, i desideri. La posta in gioco è altissima: perdersi. La serie in una tensione da thriller dei sentimenti si apre su orizzonti inattesi cercando di svincolarsi dal melò per intercettare un sentimento spaventoso quanto seducente: il desiderio del caos in luogo della stasi. L’attrazione per il precipizio”.